Capitolo 8

1.1K 26 1
                                    

Lanciammo la monetina e decidemmo palla e campo. Per la prima volta giocavo in un campo che non era ne di erbaetta sintetica ne in mezzo alla strada. Ma in un campo fatto di cemento e pietre. Prendemmo la porta con il muro dietro lasciando a loro la palla e la porta con la rete metallica alle spalle. Batterono il calcio d'inizio e fecero girare la palla. Ad un tratto passarono il pallone a Lelù che lo prese in mano e fece un lancio lungo. La palla sembrava che dovesse finire fuori ma invece con velocità esplosiva Ed bruciò tutti tirando al volo di sinistro. La palla va a finire in porta e quindi goal. Un tiro eccezionale, splendido perfetto in tutto. Rimasi stupefatto dalla facilità con la quale Ed segnò quel goal ma Joel mi disse subito di riprendermi e continuare a giocare. Dovevamo vincere a tutti i costi. Riprendemmo a giocare, toccava a me andare in porta dopo che avevamo subito il goal e così appena arrivò il pallone a me lanciali la palla veloce, di prima senza stoppare, e cercai la velocità di Federick ma Jonny con un intervento impeccabile blocca il passaggio alto pur essendo basso di statura, la palla va a finire tra i piedi di Pal che all'inizio sembrava impacciato. Stoppò la palla, la passo a Ed e anche lui dimostrò di avere delle capacità impressionanti. Pur essendo abbastanza robusto anche lui come Ed aveva una velocità incredibile e che messa insieme al suo grande fisico era difficile da bloccare. Dopo aver passato il pallone a Ed, quest'ultimo dopo aver saltato con un dribbling Jack lancia Pal in profondità e con il sinistro tira anche lui un missile imprendibile di sinistro che finì sul palo, ma sulla respinta nonostante la distanza era notevole decise di tirare lo stesso ma questa volta con il destro. Il tiro era più forte di quelli precedente e finì in goal senza che io possa muovere un dito. Anche lui era molto forte, ma la sua peculiarità era quella di essere ambidestro.

La partita si rivelò un fallimento, anche Jonny era molto forte, aveva dei riflessi e dribbling pazzeschi, un tiro molto buono pur essendo molto magro e basso di statura. Eravamo troppo scoraggiati per continuare ma la mia voglia di non arrendermi era più forte. Convinsi gli altri a tentare si fare almeno un goal con un ultima azione. Joel passò il pallone a Federick che si trovava d'avanti alla porta ma era marcato da Pal e Jonny così mi fece la sfonda e lasciai partite un tiro potentissimo, più forte del solito. Sembrava dover finire in goal ma all'improvviso Lelù con una stupenda parata mi nega quella gioia. Smettemmo di giocare subito dopo ammettendo la sconfitta. Perdemmo 24-0 senza concludere niente. Tornammo a casa io e Jack senza dire una parola, lo salutai appena arrivammo a casa sua e inizia a camminare per arrivare alla mia con le lacrime agli occhi e in mente i soliti pensieri. Tutto quello che avevo fatto, gli allenamenti, i sacrifici, ancora una volta si rivelarono inutili e come al solito mi ritrovavo ogni volta a ricominciare da capo.

L'ultimo calcio di rigoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora