Parte 6

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Adoravo mio zio, poiché si era preso cura di me e di mia sorella Rosheen dopo la morte mio padre. Lui si era occupato della nostra istruzione, affinché potessimo frequentare le migliori scuole, anche se avrebbe voluto che io, in quanto la più grande, prendessi in mano le redini della sua azienda di Londra. Dopo la laurea in Marketing e Comunicazione, presa a Dublino, avevo ottenuto un'irrinunciabile proposta di lavoro presso l'agenzia pubblicitaria dove stavo svolgendo il mio tirocinio. Era la Smith & Walsh Consultants Public Relations Plc., la stessa per la quale lavoro tutt'ora e all'interno della quale sono riuscita a raggiungere un gratificante livello di qualifica professionale.

Era stato all'Università che avevo conosciuto Reed e quando avevo accettato il lavoro a Galway, lui era riuscito a entrare in un grande studio legale.

Sgobbavamo come pazzi e molto spesso non ci vedevamo per giorni interi, così avevamo deciso di prendere in affitto un appartamento in una zona residenziale della città. In quel modo avremmo potuto trovare almeno un momento per vederci. In realtà, visto come poi sono evolute le cose, penso che lui avesse accettato solo per poter dividere le spese di una casa, dato che, in quel momento, non aveva una grandissima disponibilità finanziaria, a differenza mia. Provenendo io da una famiglia benestante, potevo, invece, permettermi di mettere da parte anche un bel gruzzoletto che mi guardavo bene dallo sperperare.

Quando comunicai alla mia famiglia l'intenzione di restare a Galway, chiamandomi automaticamente fuori dall'azienda di famiglia, mio zio Will, pur non condividendo la mia scelta, decise comunque di non dissuadermi in alcun modo ma, al contrario, di supportarmi, come faceva sempre, affidando il mio posto a quell'arrogante di mio cugino Colin, suo unico figlio e mio coetaneo.

Ma zio Will era morto e sentivo in me un senso di incompletezza profonda, come se lo avessi, in qualche modo, deluso. Pensai a quel bastardo di Colin e a quanto fosse completamente inadeguato per la mansione che gli era stata affidata, sprovvedutamente, da mio zio. Mio cugino aveva portato più volte l'azienda sull'orlo della bancarotta, con scelte assurde e onerose, nonché poco proficue. Alla luce di questi fatti, Grace non perdeva occasione di rinfacciarmi il fatto di non aver accettato a suo tempo il posto offertomi da mio zio.

Like the leaves in the fall (The Seasons Saga)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora