Capitolo 4

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La portò verso la sala giochi, dove si divertirono come matti a giocare insieme.
Presero più confidenza quel giorno,così tanto che Kristen le chiese il perché fosse così silenzioso a scuola.
"Ho avuto un periodo abbastanza brutto, e non avevo voglia di stare con nessuno"
rispose abbassando lo sguardo pensieroso.
"Scusami,non volevo farti..."
"Non preoccuparti" la interruppe.
"Giocavo a calcio..poi mi sono rotto la gamba e mi sono dovuto fermare.
È stato un periodo molto brutto per me." aggiunse.

"Non puoi più giocare adesso?" le chiese guardandolo.
"Ora si,ma non voglio farlo più"
"Tu perché sei così triste?" continuò guardando la ragazza.
"No nulla,stavo solo pensando"
Non poteva raccontare cosa la faceva stare male,non lo conosceva neanche.
"Grazie per la pizza comunque" cercò di cambiare discorso.
"Non è nulla" sorrise il ragazzo.
Quando tornò a casa era tardi. Aprì lentamente la porta per non fare chiasso e piano piano salì in camera sua.

"È tardi" suo padre accese la luce della cucina.
"Papà.."
"Scusami piccola per averti mentito"
"No papà scusami tu, lo capisco perfettamente"
i due si abbracciarono così forte che diventarono una cosa sola.
Aveva riflettuto quel giorno, ed era arrivata a una conclusione. Suo padre lo aveva fatto perché era in difficoltà,e soprattutto aveva paura.
Paura che lei potesse prenderla male, anche se non ha pensato alle conseguenze che sarebbero venute dopo.
"Pace?" chiese lei
"Pace" rispose lui

Il mattino dopo decise di non andare a scuola, molto strano da parte sua.
Voleva andare vicino al mare con la sua chitarra a suonare qualcosa per dei senzatetto. Adorava aiutare gli altri e vederli felice per opera sua.
Così prese la chitarra, la mise dentro la custodia e insieme a quel quaderno di sua madre andò lì.

Appena arrivò si sedette su un muretto e cominciò a suonare qualcosa. Poi unì la voce.
Molte persone che passavano da lì le lasciavano dei soldi dentro la custodia.
E lei quando finiva, prendeva quei soldi e li dava ai senzatetto.
"Che Dio ti benedica" dicevano ogni volta che lei dava dei soldi o le sorrideva semplicemente.
Continuò a suonare e cantare fino al pomeriggio. Non si stancava mai, era uno sfogo per lei.

Quando era piccola sognava di diventare una cantante e incidere un disco,ancora oggi ci spera anche se le sembra difficile.
Si fermò quando vide Austin che la stava ascoltando.
"Ehm..Hey" salutò impacciato.
Lei sorrise. Non si aspettava di trovarlo li.
"Da quanto tempo sei qui?" chiese lei.
"Da poco"
Kristen sistemò la chitarra e stava per andare via, quando Austin le chiese una cosa.
"Posso accompagnarti a casa?" domandò speranzoso
"Okay" affermò accennando un sorriso, timidamente.

"Quindi ti piace leggere?" domandò stupito
"Amo leggere" rispose ridendo
"È difficile trovare una ragazza che le piace leggere al giorno d'oggi."
"L'hai trovata"

"Comunque io abito lì" Kristen indicò una casa molto grande di colore bianco.
"Ci passo sempre da lì,non ti ho mai vista"
"Neanche io ti ho mai visto"
"Comunque io..vado" disse la ragazza
"Si..ehm..allora ci vediamo domani a scuola" si grattò la nuca imbarazzato.
Kristen fece due passi ma poi si girò a guardare il ragazzo.
"Ma domani non abbiamo scuola" disse confusa
"Ah.." rispose più confuso di lei
"Allora tieni" aggiunse dandole un biglietto.
"Perché hai dei biglietti con il tuo numero?"
"Volevo darlo a te, non ne ho altri" si grattò nuovamente la nuca.
Kristen sorrise e poi andò a casa.
Era proprio strano quel ragazzo.

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