Cap.16 (Good Ending pt.2)

145 16 4
                                    


-"Mamma, mamma! E poi?"
-"Volevi un continuo piccolo mio?"
-"Certo! Questa favola è molto carina."
La donna sorrise nel buio della stanza, dove una piccola luce proveniva dalla lampadina posizionata sopra un comodino, accanto al letto del bambino, egli avendo paura del buio aveva desiderato che ci fosse ciò lì.
-"Piccolo, io non conosco il continuo di (T/N) e Asylum.", le disse la donna.
-"Però sai questa parte!", si lamentò il bambino, facendo allargare il sorriso alla donna, che gli diede un bacio sulla fronte per poi augurargli la buona notte.

(...)

Il giorno dopo la donna e il bambino si presentarono davanti ad una casa fuori dalla città, dove si potevano sentire le 'voci' degli animali che vivevano in quel luogo, la donna bussò alla porta e le venne ad aprire un'anziana signora, il bambino le corse contro e l'abbracciò felice, dopo un pò il bambino andò sul retro della casa, dove sicuramente avrebbe trovato qualcun'altro da salutare, la donna entrò in casa assieme all'anziana signora ed entrambe si sedettero attorno ad un tavolo, dove vi erano delle tazze di thè fumanti e dei biscotti, la donna iniziò subito a soffiarci sopra mentre la signora la guardava felice della sua visita.

-"Ho raccontato la storia.", disse d'un tratto la donna, che, dopo aver preso un sorso di thè, aveva preso il coraggio di parlare, sapeva che fosse un'argomento delicato per lei, ma alquanto pare l'aveva presa bene alla notizia, dato il suo sorriso, che non calava da quando era entrata in quella casa nascosta nella natura, bellissima, pensò subito dopo.
-"Hai fatto bene, quella ragazza non và mai dimenticata.", disse la signora, che iniziò a bere il suo thè.
-"Dì un pò, mamma, ma tu la conoscevi?"
-"Oh, certo che si, fui anche una sua grande amica.", disse la signora, i cui occhi, di color rosso, incontrarono i suoi che assomigliavano tanto a quelli di lei.
-"Questo non me l'hai mai detto."
-"Ho molti segreti io, figlia mia."
-"Oh, questo lo so bene.", disse sorridendo la donna, sentirono dei passi correre verso di loro, accompagnati da altri che camminavano più tranquillamente, videro il bambino entrare con un giocattolo in mano, fatto in legno, sicuramente fatto da quell'altra persona da salutare, che entrò dopo di lui, la donna la salutò e si concentrò sul bambino, che correva da tutte le parti, per poi avvicinarsi alla signora.
-"Nonna Chara, guarda cosa mi ha costruito Nonno Asriel!" , disse felice il bambino, che fece sorridere tutti i presenti della casa.

Allontaniamoci da quella scena e concentriamoci un attimo su ciò che vi circondava, un pò distante da quel luogo, vi era una foto, la foto raffigurava una ragazza assieme ad uno scheletro, entrambi sorridenti e accompagnati da tre bambini, due grandi, quasi indintici, e uno appena nato, dietro la foto vi era una scritta: 'Perciò non facciamo mai promesse', era l'ultima cosa che aveva sentito l'anziana signora dai due sposi, che morirono insieme come fecero Romeo e Giulietta, non avevano voluto promettere che sarebbero rimasti in quel mondo per sempre e ciò lo scrisse su quella foto, ora i figli sono in giro per il mondo, hanno dato sù famiglia e vivono felici, proprio come avevano desiderato i due e quella voce nella testa della ragazza, anche se non lo dimostrava, chissà come avrà fatto ad uscire... Ma questa è un'altra storia, forse un giorno potrò raccontarvela, ma un giorno, adesso mettetevi comodi, la viccenda non è ancora finita.

I'm not crazy (Asylum!Sans x Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora