RICUCIRE

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Portarono Claudio all'ospedale per togliere il proiettile dalla spalla.
Era passata un'ora da quando era entrato in sala operatoria e Mario non faceva altro che andare avanti e indietro per il corridoio. Si sedeva, si rialzava e guardava l'orologio ogni tre per due.

Come ho potuto metterli così in pericolo.
Pensò passandosi le mani sulla barba.
Era frustrato.
Stanco.
Sentiva i sensi di colpa ribollire dentro e un senso di angoscia pervaderlo.

Si sentiva in colpa per Claudio, aveva rischiato di morire pur di salvare lui e i bambini. Si sentiva in debito con lui, si sentiva come se avesse un enorme macigno all'altezza del petto.

Guardò per l'ennesima volta l'orologio si sedette sulla sedia, appoggiò la testa contro il muro e chiuse gli occhi...una lacrima solitaria gli solcò la guancia al ricordo di quello che era successo la notte precedente. Tirò su con il naso e aprì gli occhi guardandosi intorno. Il corridoio era vuoto,era rimasto solo lui. I bambini erano stati medicati, lavati e portati a casa degli zii per farli riposare, lui invece era rimasto lì...con Claudio.

Aveva una voglia matta di vedere quegli occhi aprirsi e quella bocca sorridergli come se fosse la prima volta, aveva bisogno di baciarlo, doveva respirare di nuovo. Aveva bisogno di Claudio. Aveva bisogno di prendersi cura di lui come aveva sempre fatto, anzi più di prima.

Vide la porta aprirsi e il dottore avvicinarsi a lui.
"Come sta?"-chiese Mario alzandosi senza dargli il tempo di aprire bocca.
"Sta bene Mario, però deve riposare e non fare sforzi per i prossimi giorni."-rispose il dottore.
"Posso vederlo?"-chiese impaziente.
"Certo, però sta dormendo. Non lo faccia sforzare troppo."
"Certo, grazie mille dottore."-rispose stringendogli la mano per poi oltrepassare la porta che lo separava da Claudio.
Aprì piano la porta e lo vide. Aveva una fasciatura alla spalla destra. Il lenzuolo bianco che lo copriva fino a metà busto faceva risaltare i tatuaggi in bella mostra. Il ciuffo disordinato gli cadeva sulla fronte, le labbra socchiuse e dei piccoli sbuffi fuoriuscivano da esse dandogli un aria un po' buffa.

Prese la sedia vicino alla finestra e la sistemò di fianco al letto. Si sedette e prese la mano di Claudio fra le sue baciando il dorso. Rimase a fissarlo per un po', osservò ogni piccolo dettaglio di quel viso delicato ma con i tratti ben definiti. Poggiò la testa sull'addome di Claudio fin quando Morfeo non si impossessò di lui fino a farlo cadere in un sonno profondo.

Il moro aprì piano gli occhi, sentiva dei movimenti circolari sulla sua testa.
"Ben svegliato dormiglione."-disse Claudio continuando ad immergere le dita nei capelli di Mario.
"Claudio..."-disse alzando la testa. Si stropicciò gli occhi e mise a fuoco l'immagine di Claudio che lo guardava sorridendo.
Il moro lo strinse forte a se accarezzandogli la nuca.
"Dio Cla, stai bene."-si staccò e lo baciò. Ne aveva un disperato bisogno.
Gli sembrava di essere ritornato a respirare finalmente.
Claudio ricambiò il bacio con la stessa foga portando la mano dietro al collo di Mario per avvicinarlo di più a lui.
Si staccarono bisognosi di aria.
"Si sto bene."-rispose affondando il viso nel suo collo.
Il profumo del moro gli inondò le narici e si sentì immediatamente rinato.
"Sono stato uno stupido. Vi ho messi in pericolo. Dio, se fosse successo qualcosa non me lo sarei mai perdonato. Poi guarda come stai messo tu Cla, è tutta colpa mia."-disse tutto d'un fiato abbassando la testa.
"Mario guardami."-però non alzò la testa, si stava torturando il labbro pur  di non piangere.
"Mario guardami per favore."-gli ripeté dolcemente Claudio.
Mario alzò la testa e i suoi occhi erano coperti da un velo di lacrime che stavano lottando per non uscire.
"Non è colpa tua. Si, sei stavo avventato, impulsivo. Hai agito d'istinto, ma stiamo tutti bene."
"Poteva ucciderti."-sussurrò.
"Invece sono qui Mario. Con te e con i bambini."-rispose facendogli segno di avvicinarsi.
Mario si alzò dalla sedia e si accomodò vicino a Claudio che gli aveva fatto spazio.
"Cla.."-"Mh dimmi"-rispose appoggiando la testa sulla sua spalla.
"Ti amo."-dissi poggiando la sua mano sopra quella di Claudio.
"Anche io."
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Buona Domenica!
Speriamo che il capitolo via sia piaciuto, alla prossima:)
                 Titty&Luci

Uno scontro che mi ha cambiato la vita(Clario)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora