FEDERICO POV'S:
La guardavo.
Rimanevo incantato.
Stava malissimo, e a vederla cosi stavo più male io.
Era buttata sulla mia scrivania, frà un pó mi bagnava anche il libro di francese.
Era distrutta.
Stanca di essere trattata da "fotocamera usa e getta".
Singhiozzava dal pianto, aveva solo bisogno di stare lì, accasciata sulla scrivania.
Non aveva bisogno di altro.
Aveva solo bisogno del suo amore (Christian il manichino).
Io odio a morte Christian.
Per i suoi comportamenti, sia nei confronti di Maia e in generale.
Maia aveva lo sguardo disidratato e rassegnato.
Si era fatto tardi, lei doveva tornare a casa.Io: -Maia, se vuoi puoi restare da me a mangiare.
Maia: -Mi dispiace, ma non ho proprio voglia di mangiare. -Disse singhiozzando.
Io: -Posso capire, peró i tuoi non possono vederti cosi.
Maia: -Nemmeno Christian.
Io: -Ti dó un consiglio; prova a urlare a Christian tutto quello che hai passato per lui.
Maia: -A lui non gliene frega niente, non ha mai capito un cazzo.
Io: -Quel coglione deve bruciare. Dissi sottovoce.
Maia: -Eh?
Io: -Niente niente.
Maia: -Grazie Fede, di tutto sei il migliore.
Io: -Di niente, ci sono per tutto.
Maia: -Ora ritorno a casa, che mi sto sentendo male.
Io: -Ti accompagno?
Maia: -No grazie, faccio da sola.Vorrei che Maia si rendesse conto che non è vero che non la caga nessuno, c'è un ragazzo, solo che lei non lo sa.
MAIA POV'S:
Non mi sono mai sentita cosi male, in tutta la mia vita.
Ringrazio con tutto il cuore Federico che mi ha aiutata e mi ha sopportata.
Vorrei tanto innamorarmi di lui, ma non ci riesco.
Io amo quel coglione.
Quel coglione con delle bellissime labbra.
Quel coglione con il ciuffo nero.
Quel coglione che fa sempre il coglione.
BASTA FARMI I COMPLESSI CHE MI VIENE ANCORA DI PIÙ DA PIANGERE.
Peró io non posso diventare debole; mi stavo fortificando.
Dicendo che non lo volevo, che era uno scemo, pensavo di essermi creata una corazza.
Ma in realtà no.
Mi sto indebolendo.*A CASA*
Mamma Chri: -Tesoro non mangi?
Io: -No, ho mal di pancia vorrei andare a dormire.
Mamma Chri: -Ma non puoi digiunare!
Io: -Non mi obbligate a mangiare, potete lasciarmi stare?
Papà: -Okay, ma sappi che sei hai fame puoi dircelo!Io non avevo la voglia di mangiare.
Avevo tanto dolore, che copriva tutto: la fame, la sete, la stanchezza.
Mi veniva da vomitare allora andai in bagno di corsa.
Non vomitavo solo il cibo, ma anche la corazza che mi ero fatta.
Come posso ridurmi così per un ragazzo..
Subentra Christian.Chri: -Cos'hai?
Io: -Puoi lasciarmi sola o possibilmente chiudere la porta?I nostri genitori erano sul divano a guardarsi un film.
Chri: -Non ti lascio sola, cos'hai mangiato?
Io: -Lasciami stare, non c'entra niente il dolore fisico.
Chri: -Secondo me stai male per questa storia.
Io: -Quale storia scusa?
Chri: -La storia tra me e Serena.
Io: -Ti prego no.
Chri: -No un cavolo, ammettilo che mi ami ancora.
Io: -Sai cosa? Sono stufa, allora ti dico tutto ma promettiti che ti levi dalle palle; tu non sai cosa ho passato per te.
Tu andavi con le altre, ed io a piangere come una cogliona sul mio letto.
Poi sappiamo altro che è meglio non dire.
Ora volevo mettermi una corazza per riuscire a non soffrire così tanto.
Ma poi non ce l'ho fatta.
Sono innamorata di te, ecco.
Chri: -Ma cosa ti piace di me?
Io: -Te lo ripeto per l'ennesima volta: tutto.
Sei bellissimo, simpaticissimo e apparte tutto questo che è successo, sei dolce e ci sei sempre nel momento del bisogno. Peró è anche vero che sei uno stronzo, ed è per questo che mi piaci.
Io: -Ora per favore sparisci e fammi rimanere qui sul pavimento a piangere.
Christian mi prese di forza e mi abbracció.
Sentivo il suo cuore che batteva a mille.
Io non riuscivo a smettere di piangere, mi sentivo leggera.
Gli ho detto tutto quello che sentivo, anche se lui non apprezza nulla, come sempre..
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Fratelli o Fidanzati?
Teen FictionLa storia parla di una ragazza di nome Maia: sensibile, dolce, intelligente e introversa, ma per niente stupida. E di un ragazzo di nome Christian: Stronzo (anche se a volte dolce), per niente studioso, estroverso e Don giovanni con le ragazze. Un g...