𝐈

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I got bad, bad, bad kind of butterflies
Like when you got something to hide
Lies, tellin' you that I'm alright
Tonight, tonight
Bad, bad butterflies in my chest
There's something I gotta confess
Yes, somebody's stuck in my head
- Butterflies, Camila Cabello

I got bad, bad, bad kind of butterflies Like when you got something to hide Lies, tellin' you that I'm alrightTonight, tonightBad, bad butterflies in my chestThere's something I gotta confessYes, somebody's stuck in my head- Butterflies, Camila Ca...

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𝐴𝑙𝑒𝑗𝑎𝑛𝑑𝑟𝑜 𝑅𝑜𝑠𝑎𝑟𝑖𝑜, il ragazzo più popolare della Passaic Valley High School, direttamente dalla Costa Rica. 16 anni (ah però). Tre quarti della scuola va dietro a questo ragazzo da quando è famoso su tik tok — anche prima, ma adesso ha attirato molto più pubblico. Ha dei capelli ricci che, secondo alcuni — ovvero tutti — sono bellissimi e profumano sempre di buono, e le mascelle che taglierebbero dei diamanti. Dicono che nei suoi occhi ti ci perdi e non trovi più l'uscita. Che fantasia.
instagram: @alejandrosario
tiktok: @alejandrosario
insta spam: @arosario69

𝑀𝑎𝑡𝑡𝑖𝑎 𝑃𝑜𝑙𝑖𝑏𝑖𝑜, il più popolare dopo Alejandro. 16 anni (ella madonna), italiano. Anche lui ha la sua fama, sia a scuola che sui social, soprattutto per leccare le tavolette dei water. 👃🏻👈🏻👎🏻
instagram: @mattiapolibio
tiktok: @mattiapolibio
insta spam: @theroadmanmattia

𝐾𝑎𝑖𝑟𝑖 𝐶𝑜𝑠𝑒𝑛𝑡𝑖𝑛𝑜, per completare la lista della spesa, anche se ci sarebbero altri elementi, ma trovare una descrizione per tutti sarebbe troppo complicato.
Asiatico (dal Giappone), 16 anni (aNcHe LuI?2!1!2??).
È un po' più basso degli altri, ma io lo trovo più carino. Poi sembra innocente. Sembra...
instagram: @kairi.cosentino
tiktok: @.kairi
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𝐼𝑠𝑎𝑑𝑜𝑟𝑎 𝐺𝑎𝑟𝑐𝑖𝑎, (faccio la descrizione in terza persona) così normale eppure non per tutti. Alejandro ha una cotta per lei da anni, anche se lei non l'ha mai considerato più di tanto.
instagram: @isadora
tiktok: @isadora
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Sto mettendo via alcuni libri, quando sento dei brusii espandersi per il corridoio. Saranno arrivati i ragazzi.
E infatti è così. Stanno facendo la loro solita entrata trionfale, Alejandro in mezzo a Mattia e Kairi.
Chiudo l'armadio e mi avvio verso l'aula dove si terrà l'ora di inglese.

Cosa c'è di interessante in quei ragazzi?
Me lo chiedo anch'io.
Alla fine si, sono carini, ma mezzo mondo va dietro a loro. Nel senso... siamo nel New Jersey, ci sono un sacco di ragazzi carini che meritano e tutte le ragazze vanno dietro a quei tre.

La campanella suona, segnando l'inizio della pausa pranzo.
Io non mangio in mensa. Mi porto il pranzo da casa e mi sistemo sempre su una panchina davanti al campo da calcio.
Oggi ho solo un insalata. Ma che avevo in mente stamattina quando mi sono preparata il pranzo?
Sbuffo rumorosamente, appoggiando la schiena allo schienale della panchina, e iniziando a mangiare l'insata.

Contemporaneamente, nella mensa.

«Ragazzi, ho una domanda seria da farvi», annuncia Alejandro al suo gruppetto di amici.
«Spara», dice entusiasta Mattia.
«Con chi della scuola andreste?», chiede.
«Non saprei. Forse con la Rubino», afferma l'italiano. «Tu con chi andresti?», rivolge la domanda ad Alejandro.
«Isadora Garcia, senza dubbio».
«Sarebbe?», chiede Robert.
«Quella ragazza spagnola, alta circa come me, che a pranzo sta sempre davanti al campo da calcio...»
«Forse ce l'ho presente», dice Alvaro.
«E perche questa scelta così spontanea?», chiede Mattia.
«È perfetta: bellissima, ha delle curve che... impazzisco, è intelligente, determinata, sarcastica, simpatica... è un pacchetto completo».
«E la Rubino?», chiede Kairi a Mattia.
«Mah, non saprei. Ha un bel culo».
«Beh, su questo non hai torto», dice Roshaun, ridendo.

Le ore riprendono e, in men che non si dica, l'ultima campanella suona.
«Finalmente», dico rivolgendomi alla mia migliore amica, Roxanne. (si, l'ho fatto per la canzone) «Non ne potevo più».
«Iz, ti va se oggi pomeriggio andiamo a fare un giro in centro?», mi chiede appena varcata la porta della libertà.
«Certo, perché no», le rispondo. «Passo da te alle 5, va bene?»
«Perfetto», dice mentre entra nell'autobus con me.
Andiamo, come al solito, a sederci nella sesta fila, io vicino al finestrino, lei di fianco a me.
Per stare in quel posto non ho neanche dovuto lottare troppo, perché a lei non piace. Dice che è per persone depresse che si sentono sole.

«Isadora», mi chiama la mia migliore amica. Mi chiama per nome completo solo quando mi deve dire qualcosa di importante.
«Dimmi».
«Sbaglio o quello è Alejandro Rosario?», dice abbassando il tono di voce, e girandosi verso l'entrata.
Tutti stanno guardando in quella direzione.
«Pensavo avesse detto che odiava prendere l'autobus», mi dice.
«Stalker».
«Lo sa tutta la scuola».
«Io no».
«Perché sei indietro. Aspetta che ti aggiorno su un paio di cose: Alejandro è il ragazzo più pola-»
«Non ce n'è bisogno», dico semplicemente.
Quando passa di fianco a noi incontro gli occhi di Alejandro.
Non hanno niente di particolare. (eh, pensavate!)
Lui si va a sedere nella ottava fila, infilandosi i suoi auricolari bluetooth.
Sembro una cronachista (?), scusate.
«Iz, non è che c'è anche Mattia?», le si illuminano gli occhi appena lo dice. Si, Rox ha una cotta per Mattia dalla prima media.
«Credo abiti qui vicino», dico.
«Non vale, tu sei sempre fortunata». Alzo un sopracciglio. «C'è Alejandro», dice facendo segno con la testa.
«A me non piace»
«Però un pensierino ce lo faresti... o no?»
«No», dico convintissima.
«Vedremo», dice, facendo una faccia perversa.
Alzo gli occhi al cielo, ridendo.

«Ti decidi a scendere si o no?», dico a Rox, al telefono. «Sono sulle scale da 15 minuti, Roxanne».
«Dammi 5 minuti! E smettila di urlarmi contro che poi non scendo più!»
«E va bene». Metto giù.
Alzo lo sguardo a causa di qualche rumore e vedo alcune ragazze chiacchierare animatamente.
«Alejandro ha appena postato su instagram!», dice una bionda.
«Aspe fammi vedere», dice un'altra, dai capelli scuri, prendendole il telefono dalla mano.
«Oh. Mio. Dio», dice mettendosi una mano sulla bocca spalancata.
Che deficienti.
«Iz», sento chiamarmi da dietro.
«Finalmente! Rox, ho aspettato gli anni di Dio su questi scalini». Lei alza gli occhi al cielo e ci incamminiamo verso il centro commerciale.
Lei ha dei jeans vintage, le nike air force 1 (omg che vsco1!1!) e una camicetta bianca corta a maniche corte. Io, invece, ho dei jeans bianchi strappati aderenti, una canottiera grigia e le nike air 720.
Si muore di caldo. Ci saranno si o no quasi 40 gradi (celsius).
«Gelateria?», mi chiede, andando verso il posto.
«Perche me lo chiedi se poi ci andiamo comunque?».
«Così sembro altruista», dice facendo le spallucce. Rido all'affermazione.

«Io una coppetta cioccolato e fragola», dice Rox.
«Per me un cono stracciatella e menta».
«Sono €5».
«Offro io», dico alla mia migliore amica.
«Ti devo un favore», mi risponde lei.
«Tranquilla. Ci andiamo a sedere?»
«Certo. Oh guarda, un tavolo libero.»
Ci avviamo e finalmente le mie gambe si godono un po' di riposo.
Appena finiamo il gelato decidiamo di andare a fare un po' di shopping.

Appena si fa buio, circa verso le 7, decidiamo di avviarci verso casa, iniziando a parlare del più e del meno.
Ad un certo punto Rox esce una domanda che avrei voluto evitare: «Ma quindi ci hai ripensato?»
«A che cosa?»
«Ad Alejandro, scema»
«Beh, non è brutto, e lo conosco a malapena, quindi... no»
«Non è brutto? Minchia se non è brutto. È così fregno che penserei a cose-»
«Può bastare così, Rox. Placa i tuoi ormoni», dico ridendo.

S.A.
ei, sono tornata con questa storia su alejandro :)
spero il primo capitolo vi sia piaciuto.
al contrario della storia su josh, posterò con meno frequenza, ovvero un capitolo al giorno, se riesco.
vi voglio bene bene :)
;;nicole

está nocheDove le storie prendono vita. Scoprilo ora