𝐕𝐈

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Put your hand in mine
You know that I want to
be with you all the time
You know that I won't stop
until I make you mine
You know that I won't stop
until I make you mine
Until I make you mine
- Make you mine, Public

Put your hand in mineYou know that I want to be with you all the timeYou know that I won't stop until I make you mineYou know that I won't stop until I make you mineUntil I make you mine- Make you mine, Public

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Eravamo in camera a fare dei tik tok.
Alejandro e Vic erano ancora fuori.
Ogni tanto li sentivamo litigare.
«Ma che gli è preso prima?», chiedo ad un tratto.
Nessuno risponde.
«Ragazzi?», chiedo.
Maria si gira.
«È una cosa personale», dice.
«Personale di chi?»
«Di Alejandro. Se te lo diciamo, siamo morti».
«Ah, e quindi sono l'unica a non saperlo?»
Annuisce. Sbuffo e mi avvio alla porta.
«Vado a studiare. Ci vediamo domani a scuola».
Saluto tutti ed esco.
«Ciao Vic, vado a casa».
Mi regala un movimento della mano (=ciao) ed esco.
Prendo un grande respiro e mi dirigo verso casa mia, non molto distante da quella di Kairi.
«Boo!» (si scrive così?). Una voce alle mie spalle mi fa sobbalzare.

«Payton?», chiedo incredula.
Lui annuisce, sorridendo.
Mi spunta un grande sorriso sulla faccia e lo abbraccio.
«Mi sei mancata, Cia», dice.
«Anche tu, Pay(pal 🤠)».
Io e Payton eravamo migliori amici alle elementari.
«Che ci fai qui?», gli chiedo.
«Sto da amici». Dopo poco dice: «Beh, mi dispiace ma devo andare. Chiamami se ti va».
«Certo. Ciao». Ci salutiamo con un abbraccio e riprendo il mio cammino.

Il pomeriggio trascorre lentamente.
Sto studiando chimica quando qualcuno bussa alla porta.
«Avanti!», dico.
«Ciao tesoro», sento dire. I miei occhi si riempiono si lacrime (di gioia).
«Papà?». Mi alzo e gli vado incontro, abbracciandolo.
«Mi sei mancata tantissimo Iz».
«Anche tu».
Mio papà è un militare.
Sta via per la maggior parte dell'anno e lo vedo raramente.
«Sei tornato prima», dico.
«Si, e starò qui per un mesetto e forse di più».
La notizia migliore di sempre.
Mio papà è speciale.
È il mio tutto.
Mi è sempre stato accanto e mi ha sempre aiutata, fin da piccola.
Gli devo il mondo.
«Che ne dici se stasera andiamo fuori a mangiare con i Moormeier?».
Annuisco freneticamente.
«Come ai vecchi tempi?», chiedo retoricamente.
«Come ai vecchi tempi».

Erano le 8pm.
Avevamo cenato in un piccolo ristorante messicano in centro.
Adesso ero con Payton a fare un giro.
«Allora... che mi racconti di bello?», gli chiedo.
«Mi sono trovato una ragazza».
«Figo! Come si chiama?»
«Beatrice. Ci siamo lasciati ieri».
Scoppio a ridere, e lui con me.
«Scusami, non volevo», dico ancora soffocante.
«Tranquilla, tutto ok. Tu invece che mi dici?»
«Mah, niente di che. Sto uscendo con questo tipo».
«Nome?»
«Josh».
«Richards?», chiede quasi svenendo.
«Si. Qualche problema?»
«Non ti conviene. È un puttaniere. Mi ha detto che adesso si sta sentendo con Nessa».
Mi sento un peso nel petto.
E io ci sono cascata?
«Lo conosci?»
«È un mio amico», sospira. «Senti, Iz, io ti voglio bene, e non voglio che tu stia male per un coglione come lui».
Sorrido.
«Grazie».

S.A.
Scusate tantissimo. Questo è tutto ciò che sono riuscita a scrivere. Come capitolo fa veramente cagare. Scusate. Comunque non mi hanno ancora ridato il telefono ma sono riuscita a scrivere qualcosa e mi sono venute in mente anche molte idee. Le ho appuntate tutte su un foglio che spero di non perdere :) Spero di poter aggiornare presto.
Grazie anche per le mille letture <3
Vi amo :)
;nicole

está nocheDove le storie prendono vita. Scoprilo ora