𝐕𝐈𝐈𝐈

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I don't know what to do without you, yeah, hey, hey
I don't know what to do without you, yeah, hey, hey
I don't know what to do without you, uh, uh, uh
You, uh, uh, uh
You, uh, uh, uh
You know, I don't know what to do
Don't know what to do
- Don't know what to do, BLACKPINK

I don't know what to do without you, yeah, hey, heyI don't know what to do without you, yeah, hey, heyI don't know what to do without you, uh, uh, uhYou, uh, uh, uhYou, uh, uh, uhYou know, I don't know what to doDon't know what to do- Don't know w...

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La casa di Vic era piena di gente.
Riuscivi a malapena a stare in piedi.
Sgomitando un po' tra la folla, dopo 5 minuti riusciamo a raggiungere gli altri.
«Ma chi si vede!», dice Mark abbracciandomi, per poi salutare anche Rox e Mattia.
Saluto con un abbraccio anche Kairi, Robert, Roshaun e Alvaro, fermandomi davanti ad Alejandro.
Non lo vedevo da un sacco.
Mi era mancato.
«Ei», lo saluto.
«Ei», risponde.
C'è un silenzio imbarazzante.
«Ei ragazzi! Giochiamo a beer pong?», propone Mattia.
«Si!», rispondo tutti in coro.
Sinceramente? Non ho proprio voglia di ubriacarmi, ma voglio dimenticarmi di Josh. E Nessa. Di Josh e Nessa. Sospiro e seguo gli altri.
«Le squadre: Mark, Isadora, Mattia, Alvaro e Kairi. Gli altri nell'altra», dice entusiasta Robert.
Il gioco inizia, e piano piano iniziamo a bere. A bere così tanto che non riusciamo neanche più a stare in piedi. Dopo quelli che sembrano 10 minuti, ma che in realtà sarà un'ora, la nostra squadra vince.
«Facciamo succhia e soffia?», propone Alvaro. Tutti gli altri emettono dei versi strani, segno a dire di si.
Io ero tra Mark e Alejandro.
Proprio mentre Mark si avvicina alla mia bocca, lascia cadere il foglio, e così le nostre labbra si uniscono.
Sento un coro di: «Oooo» intorno a noi, e mi stacco dal ragazzo di fronte a me.
Quando lo guardo, però, un qualcosa lo colpisce in faccia, o meglio, qualcuno.
Si, Mark ha appena ricevuto un pugno in faccia.
«Ale!». Mi faccio avanti e raggiungo Alejandro, appoggiando le mie mani sul suo braccio, intento a dare un altro pugno in faccia al biondo.
«Alex, smettila!». Lui si gira verso di me. Ha un'espressione più che arrabbiata. Ha il fuoco negli occhi. Fa paura. Gli lascio andare il braccio, e lui va di sopra. Io non posso fare altro che seguirlo, e così faccio, sotto gli sguardi incuriositi degli altri.

«Ma che ti è saltato in mente prima?», gli chiedo.
Siamo in camera di Vic. Io e Alejandro. Alejandro ed io. «Guardami, Ale», gli dico avvicinandomi, e alzandogli la testa con l'indice. Tipica cosa da ragazzi.
«Alejandro, vedi di rispondermi, altrimenti-». Non riesco a finire la frase che Ale si è avventato sulle mie labbra.
Io.
E.
Alejandro.
Ci.
Stiamo.
Baciando.
O mio dio.
Ale fa un po' di pressione, costringendomi a sdraiarmi sul letto. Dopo un po', ci stacchiamo.
«Mi piaci, Isadora. Ecco perche l'ho fatto. Ma tu non l'hai mai capito».
Sono lievemente scioccata. Che dovrei dire?
«Alex-»
«Non devi per forza ricambiare. Mi hai fatto una domanda, e io ho semplicemente risposto».
«Anche tu mi piaci».

S.A.
fa schifo scusate

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