𝐈𝐈

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Always thought I was hard to love
'Til you made it seem so easy, seem so easy
Always thought I was hard to love
'Til you made it seem so easy, seem so easy
Touch me 'til I find myself, in a feeling
Tell me with your hands that you're never leaving
Always thought I was hard to love
'Til you made it seem so easy, seem so easy
- Easy, Camila Cabello

Always thought I was hard to love'Til you made it seem so easy, seem so easy Always thought I was hard to love'Til you made it seem so easy, seem so easyTouch me 'til I find myself, in a feeling Tell me with your hands that you're never leaving Al...

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Sto entrando a scuola.
Sento dei brusii levarsi e mi chiedo il perché.
I ragazzi non ci sono.
Poco dopo scopro il motivo.
Io e Alejandro stiamo camminando vicini.
Sembra lo stiamo facendo apposta, anche se non è così.
Abbiamo il passo sincronizzato.
Noto che lui arrossisce un po' quando lo guardo, e allora mi avvicino e lo saluto.
«Ehi», gli dico, sorridendo.
«C-ciao».
«Come ti chiami?»
«A-ale»
«Alejandro», dice Mattia, comparendo dietro di lui, dando una pacca sulla schiena dell'amico.
Ale lo ringrazia con uno sguardo.
«Sbaglio o facciamo spagnolo insieme?», gli chiedo.
«Non sbagli. Facciamo anche chimica».
«Beh, allora ci si vede a spagnolo», dissi incamminandomi.
«E non ti scordare di chimica!», risponde Alejandro.
«Come farei?», dissi girandomi, facendo le spallucce, con un sorriso stampato in faccia.

«Mr. Rosario che ha problemi a parlare con una ragazza?», dice Kairi aggiungendosi agli altri due ragazzi.
«Taci», dice Alejandro, dandogli una pacca sul braccio.
«E quindi... è lei la tua prossima preda?», chiede Alvaro al ragazzo.
«No. Lei mi piace veramente. Non è come le altre», dice il latino con tono sognante.
«Oh Isadora! Ti amo tanto!», dice Mattia con voce alterata, cercando di imitare l'amico, che gli da un pugno sulla spalla.
«Polibio, smettila».
«Okay okay», dice divertito.

La lezione è come le solite, solo che adesso so dell'esistenza di Alejandro nella mia classe.
Appena suona la campanella entro nella classe, subito dopo Alejandro e Alvaro, che si siedono vicino a me.
«Ehi Ale», lo saluto.
«Ehi Isa», ricambia. «Lui è Alvaro»
«Piacere», diciamo in coro.
Subito dopo arriva la prof.

Appena suona la campanella della pausa pranzo esco dalla classe, dove c'è qualcuno ad aspettarmi.
«Ehi Isa, ti va se vieni dai ragazzi in mensa? Te li faccio conoscere», mi chiede Alejandro.
«Certo, perché no».

«Ale, sbaglio o mi stanno fissando tutti?», chiedo al mio nuovo amico appena entriamo in mensa.
«Sarà perché non sei mai venuta in mensa».
«Oppure perché sto parlando e camminando con il ragazzo più bello e popolare della scuola?».
«Pensi che io sia bello?».
«Non l'ho mai detto. Lo pensavo tutti. È tipo un pensiero generale. Ma non offenderti, ti trovo carino». Carino? Carino? Certo che faccio proprio schifo. «Scusa, non sono abituata a parlare con ragazzi».
«Tranquilla. Comunque eccoci». Indica il tavolo dove sono seduti cinque ragazzi. «Ragazzi, lei è Isadora. Non vi da fastidio se mangia con noi?»
«Assolutamente no», risponde Mattia sorridendo amichevolmente.

Mi siedo tra Alejandro e Roshaun. Sono tutti molto simpatici, al contrario di come possono apparire a prima vista.
«Allora Isadora», inizia Kairi, «raccontaci un po' di te».
«Beh, mi chiamo Isadora Garcia e ho 16 anni, mio padre è del Venezuela, mia madre è di qui. Ho due fratellastri, che abita in Orlando. Si chiamano Antonio e Santiago».
«Figo, noi pensavamo di andare li per le vacanze di Natale, se ti fa piacere potresti venire con noi», mi dice Mattia.
«Mi piacerebbe volentieri, sempre se non do fastidio».
«No, tranquilla», risponde Alejandro sorridendomi caldamente.

La campanella suona e ci alziamo.
Guardo Alejandro, che sta per parlare.
«Si, me lo ricordo, c'è chimica. Andiamo insieme?»
Lui sorride annuendo e arrossendo.
«Ciao ragazzi», li salutano.
«Ciao Ale, ciao Iz».

«Li shippo già», dice Mattia a Kairi.
«Non si conoscono neanche», gli risponde lui.
«Però sono carini insieme. Nome per la ship? Aledora? Isajandro? Isandro? Rocia? Garsario?»
«Aledora è la meno oscena».
«Ehi voi due, sbrigatevi che poi la Mills vi uccide», dice Alvaro ai due ragazzi. La Mills è la loro prof di fisica.

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