You are my favourite present~♡ ~/SasuNaru/~

*21*

Naruto-

"Anf... vieni Naruto, siedi pure sul divano, gradiresti un thé caldo?"

"No... no grazie Tsunade-Sama, ma... ho davvero bisogno di sapere.
Come fa a conoscere l'identità dei miei veri genitori?
Io conosco solo il cognome..."

"Uzumaki... il cognome di tua madre... Kushina... anf... quanto tempo.
Posso farti prima una domanda?
Quanti anni hai, ragazzo?"

"Ho vent'anni..."

"Per Kami... come passa il tempo..."

"Tsunade-Sama?"

"Si... perdonami caro... mi ero persa nei ricordi.
Dunque.
Devi sapere... che io sono tua nonna Naruto..."

"C-Come...?"

"Lo so... può sembrare scioccante vista la mia giovane età!
Ma, ti prego di aspettare nel fare domande.
Vorrei prima raccontarti tutta la storia, per toglierti ogni dubbio possibile.
Io mi chiamo Tsunade Senju, ero sposata con un uomo meraviglioso, tuo nonno, si chiamava Jiraiya.
Era un famoso scrittore di libri a luci rosse, diciamo così, ed era la persona più dolce, comprensiva e divertente di questo mondo.
Era anche tremendamente saggio e se ne stava sempre un pò sulle sue, lo chiamavo Eremita... è grazie al suo modo di essere, se ora ho deciso di vivere qui, ma se c'era da donare amore al prossimo... lui era il primo nel farlo."

"Sembra davvero una persona meravigliosa..."

"E lo era, tesoro, purtroppo padre tempo ha deciso di portarselo via...
Comunque, lui era un uomo alto e di bell'aspetto, aveva lunghi capelli bianchi ed un sorriso smagliante... beh... dopotutto questo è di famiglia...
Ci incontrammo all'università.
Nonostante abbiamo frequentanto corsi differenti, ci siamo piaciuti subito... è stato così dolce con me... per lo stress degli studi ero entrata in un brutto giro di alcool e scommesse... ma tuo nonno è riuscito a farmi tornare in sesto, con tanto amore e dedizione.
Ci sposammo subito dopo esserci laureati, non potevamo aspettare, con le nostre carriere che già partivano a gonfie vele..."

"Che lavoro fai invece tu... Obaa-chan?"

"NON CHIAMARMI COSÌ MOCCIOSO INSOLENTE! NON SONO VECCHIA!
Anf... facevo la chirurga, adoravo aiutare le persone...
All'età di ventotto anni per me e trenta per tuo nonno, decidemmo di avere figli.
Purtroppo ho scoperto che non ne ero in grado...
Ma Jiraiya, come sempre, con il sorriso sulle labbra non si scoraggiò, e mi disse: 'Non vedo quale sia il problema, lo adotteremo!', come se stesse parlando del tempo...
Lì per lì mi sembrò una pazzia, costa molto adottare un bambino... tu pensa che alla fine ne adottammo due.
Dopotutto, con il lavoro ben retribuito mio e di Jiraiya, potevamo permettercelo."

"Due?
Quindi ho uno zio o una zia?"

"No tesoro... è più complesso di quel che sembra.
Adottammo due bambini, un bambino di sette anni, ed una bambina di sei anni.
Il maschietto si chiamava Minato, aveva una splendida zazzera bionda e gli occhi cerulei, un visetto snello ed un pò abbronzato, era un bambino americano.
La femminuccia, invece, si chiamava Kushina, lunghi capelli di un insolito colore rosso fiammante ed occhi come il 'fratello', un viso rotondetto ed una grinta innata!
Minato Namikaze e Kushina Uzumaki, sono stati i figli migliori che potessi desiderare.
Io e Jiraiya andavamo orgogliosi dei nostri pupilli.
Decidemmo di insegnar loro il nostro mestiere, sperando di far crescere in loro una passione.
Kushina si innamorò seduta stante di medicina, decidendo di seguire le mie orme entrando prima del previsto sia al liceo sia all'università... erano due menti brillanti.
Minato, al contrario, non ha trovato il giusto fuoco che caratterizzava tuo nonno nell'ambito della scrittura.
Lui voleva proteggere la gente, far grandi cose per questo paese!
Decise di intraprendere la carriera militare, più precisamente aeronautica militare, diceva sempre che si sentiva a casa pensando di essere tra le nuvole, volando a tutta velocità.
A Jiraiya questa cosa non è mai piaciuta, non voleva che il suo prezioso bambino rischiasse la vita, anche se per una nobile causa, facendo nascere un profondo conflitto tra i due, che durò fino alla fine, non facendo dimenticare ad entrambi, però, l'amore ed il rispetto l'uno per l'altro."