La stazzione di Londra non era mai stata tanto affollata come quel giorno, c'erano persone in ogni dove, tanto impegnate nella loro routine quotidiana da non accorgersi di due piccoli ragazzini con due enormi carrelli stracolmi di oggetti, compresa una civetta a testa...
i babbani sono proprio strani.
Sentii la mano di mia madre posarmisi delicatamente sulla spalla, come su quella del ragazzi o alla mia destra, in un gesto freddo, ma meno di quanto volesse farlo a vedere; probabilmente desuderava mostrarsi calma ai nostri occhi,
ma, per sua sfortuna, non era una grande attrice;
mia madre è sempre stata, pur mantenendo un atteggiamento pittosto elegante, una persona calorosa;
Perciò, quella innata freddezza, non fece altro che accentuare la sua piccola bugia.
-Arenea, Scorpius- disse posando lo sguardo prima su me e poi su mio fratello -ricordate, noi saremo sempre fieri di voi; non ascoltare ciò che diranno gli altri, voi siete dei ragazzi fantastici e sono sicura che troverete degli ottimi amici ad Hogwarts- una piccola pausa interpose quelle parole, probabilmente dovuta a un dubbio sorto nella donna riguardo alle parole che avrebbe dovuto rivolgerci- offriteli dei dolci, a tutti piacciono i dolci- concluse, con tono leggermente acutizzato, donandoci uno dei suoi migliori sorrisi, che venne ricambiato da un dolce abbraccio da parte di entrambi;
poi corsi verso mio padre, stringendolo forte tra le mie braccia e, poco dopo, il mio abbraccio venne ricambiato;
-cerca di non finire in grifondoro- disse avvicinandosi al mio orecchio, in modo da non farsi sentire dalla mamma, in tono scherzoso-
-mai e poi mai- risposi con un enorme sorriso.
Quando mi staccai dall' abbraccio, fu il turno di mio fratello salutare Draco Malfoy, nonché nostro padre, con una strinta di mano, seguito da un forte abbraccio;
non sono mai stati tanto legati quei due, ma si volevano bene; erano pur sempre padre e figlio e, anche se Scorpius odiava il suo cognome, non poteva di certo non essere affezionato a quell' uomo che lo aveva accudito con tanto amore.
Finiti i saluti, io e il mio gemello ci buttammo a capofitto contro il muro che divideva i binario nove e dieci, per poi ritrovarci davanti all' Hogwarts Express;
i nostri genitori avevano deciso di non accompagnarci, evitandoci, così ,occhiate sgradevoli.
Appena arrivati, con pochi indugi, trovammo una cabina vuota e ci sedemmo, prendendo dalla vecchia signora col carrello tanti dolci;
magari il consiglio della mamma avrebbe funzionato...
Iniziai, a perdere le speranze quando vedi ogni ragazzo che passava davanti al nostro vagone snobbarci o lanciare sguardi d' odio rivolti ai nostri capelli (d' altronde sono il simbolo dei Malfoy).
Finchè alla nostra cabina non si affacciarono una ragazza dai capelli ricci e rossi, poco più bassa di me, dagli occhi marroni e con delle graziose lentiggini che le ricoprivano l' intero viso; accompagnata da un ragazzo da capelli corvini e occhi verde smeraldo:
Rose Weasley e Albus Potter.
- possiamo sederci qui? Sapete... siamo al primo anno e non conosciamo nessuno, volevamo fare... SMETTILA DI DARMI LE GOMITATE ROSE!-
la ragazza arrossì visibilmente e io e Scorpius ci guardammo con aria afflitta, poi lui si decise a palare;
- dato che noi sappiamo chi siete, è giusto che voi sappiate chi siamo noi... piacere, Scorpius e Arenea Malfoy- disse lui, appettandosi probabilmente una sua espressione schifata, come quella che era comparsa sul viso di Rose, ma il ragazzo sembrava non continuare a non capire.
-sono figli di tu-sai-chi, dobbiamo starli alla larga- rispose acida la rossa, incurante della nostra presenza.
- hey! non ti permettere- la rimproverai, vedendo mio fratello incupirsi;
nessuno, ripeto, nessuno, poteva farlo stare male, soprattutto una ragazza spocchiosa come quella.
-io rimango qua, tu va pure-
le parole del moro ci lasciarono tutti a bocca aperta, non mi sarei mai aspettata che l figlio del famoso Harry Potter, l' amato salvatore del mondo magico, decidesse di rimanere con noi, figli di un mangiamorte che, seppur pentito, viene disprezzato da ogni uomo esistente sulla faccia della terra.
Pertanto la Weasley se ne andrò via scocciata.
Appena la rossa se ne fu andata, Scorpius ci rivolse un sorriso da guancia a guancia, che si trasformò in una risata quando Albus disse di essere rimasto solo per i nostri dolci...grazie mamma.
il resto del viaggio passò tranquillo, parlando del più e del meno con il nostro nuovo amico, addentando ogni tanto qualche dolciume e qualunque altra cosa farecciano dei ragazzini di 11 anni...in effetti non ricordo molto, ma sono certe di essermi divertita davvero tanto in compagnia di quel bizzarro ragazzo.
Dopo quasi due ore di viaggio, mi resi conto che a breve avremmo raggiunto Hogwarts ed un forte senso di ansia si impadronì di me;
In che casa sarei stata smistata?sarei stata una degna serpeverde, se ci fossi finita? Avrei avuto degli ottimi voti? Mi sarei trovata a bene ad Hogwarts?
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ANGOLO AUTRICE:
CIAO PERSONE, QUESTA È LA MIA STORIA, SPERO VI STIA INCURIOSENDO.
IN CHE CASA FINIRÀ SOPHIE?
CONTINUATE A LEGGERE PER SCOPRIRLO.
AL PROSSIMO AGGIORNAMENTO
Ale
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La Terza Guerra Magica {J.S.P}
Fiksi Penggemar- ci sono alcune cose che non siamo in grado di controllare e le profezie sono alcune di esse; non ci resta nient'altro da fare se non aspettare che si avverino...perché lo faranno; a quel punto dovremo combattere per riportare le cose al loro posto...