Voices || X-men [COMPLETA]

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Il periodo tra i miei 16 e 22 anni non è stato dei migliori per me.
Passavo la maggior parte del tempo da sola e questo mi portó ad una scoperta.
Ho 22 anni e da 5 anni, quando sono da sola, riesco a sentire quello che pensano le persone accanto a me.
Non ho mai detto niente ai miei genitori perchè avrebbero pensato che non fossi normale e questo mi avrebbe ferita. Ma d'altra parte cos'è la normalità?
Preferisco stare da sola perchè a volte le voci diventano insostenibili e la testa mi scoppia.
Passo il mio tempo leggendo e ascoltando la musica cercando di sovrastare i pensieri di tutte quelle persone, ma devo ammettere che mi piace anche camminare proprio perchè il silenzio mi permette di riconciliarmi con me stessa e farmi sentire finalmente 'normale'

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Era una sera come un'altra, stavo passeggiando sul sentiero che conduceva verso la città quando all'improvviso sento una voce nella mia testa, non come le altre. Una voce profonda e calda, una voce chiara
'Io posso aiutarti'
Chi sei. Esci dalla mia testa.
Xavier, Charles Xavier. Posso aiutarti a controllare il tuo potere e, soprattutto ad accettarlo, ma devi permettermi di farmi entrare e farti trovare.
Non ho bisogno del tuo aiuto, questo non è un potere, è soltanto una maledizione che mi rende ancora più strana di quanto già non sia. Probabilmente mi sto immaginando tutto.
Sara, calma la tua mente. Respira. Permettimi di aiutarti.
Spaventata e disorientata da quella conversazione, inizio ad agitarmi e la vista inizia ad annebbiarsi.
Buio. Totale. 

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CHARLES' pov

Devo ammettere che non è stato facile trovarla, ma nel momento in cui è svenuta è stato piú semplice accedere alla parte più interna della sua memoria visiva e alla fine, io ed Erik l'abbiamo trovata e portata a Winchester.
È una ragazza occidentale, lineamenti morbidi, capelli castani con dei riflessi rossi e occhi color nocciola.
Quando l'abbiamo trovata indossava un paio di pantaloni neri, una t-shirt bianca e una felpa nera molto piú grande della sua taglia.
Erik è convinto che stiamo reclutando sempre più 'bambini' e che questo castello non dovrebbe essere una casa di cura per ragazzi sfortunati ma in realtà io sono felice di poter aiutare questi ragazzi a trovare il loro posto nel mondo e a poter controllare i loro poteri per poter convivere con gli umani.
Sento che possiamo fare dei progressi, io ho fiducia nel genere umano e ancor di piú nei mutanti.

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SARA POV

Apro gli occhi. Sono sdraiata sopra un letto ma non è il mio. Mi trovo in un'ampia camera con una grandissima libreria e una scrivania.
Mi tiro su, disorientata. Dove diamine sono? Perchè non sono a casa? I miei saranno in pena per me.
Bene, vedo che ti sei svegliata. Aspetta un momento.
Mi alzo dal letto e nel mentre che mi avvicino alla porta, quest'ultima si apre e un ragazzo con i capelli castani e gli occhi azzurri entra.
'Ti sei svegliata' sorride
'Dove sono? Quanto tempo ho dormito? E i miei gen-' mi interrompe
'Una domanda per volta, d'accordo?'
Annuisco e lui continua:- io sono Charles Francis Xavier, sono il professore di questa scuola per ragazzi speciali, mutanti per l'esattezza.
Hai dormito per due giorni e adesso sei qui perchè io posso aiutarti a controllare i tuoi poteri'
'I miei genitori..'
'Tranquilla. Io sono un telepate e oltre a leggere le menti posso anche controllarle, quando tornerai a casa penseranno che sia passato il tempo di una normale passeggiata al crepuscolo'
Non ho ancora deciso se posso fidarmi di questo ragazzo. Sono in una scuola speciale, i miei genitori non sanno che sono sparita perchè questo Xavier li ha fatto il lavaggio del cervello? Bene. Ottimo.
Quel ragazzo mi guarda, si porta due dita alle tempie guardandomi e poco dopo sento la sua voce nella mia testa
Calma la tua mente, ricorda. Puoi fidarti di me, sei tra amici ora e nessuno vuole farti del male.
Titubante, mi avvio verso la porta per aprirla.
'Posso capire bene dove mi trovo? O devo stare qui per tutto il tempo della mia permanenza?'
Mi sorride, un po' spiazzato dalla mia domanda insolente e forse posta con tono un po' maleducato
'Certo, lascia che ti mostri'