《Tre》

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Narra Star*

Non sono riuscita a dormire in tutta la notte pensando a tante cose che continuano a passarmi per la testa.
Mi guardai allo specchio e notai come le mie occhiaie erano violastre come se mi avessero dato un pugno in faccia.
Mi truccai per non mostrare la mia stanchezza e uscì per andare all'aeroporto.
Mio padre era già in macchina e mio fratello era davanti con lui, io mi misi dietro mentre guardavo fuori dalla finestra la città. Arrivati a destinazione presero le valigie e giunti nel posto iniziai a sentire qualcosa nel mio petto.
Come se questa cosa sia già successa, ma con mia madre...
Mio fratello iniziò ad abbracciarmi cercando di tirarmi sù, ma più sentivo affetto, più il mio cuore batteva forte e le lacrime uscivano come una fontana.
Mio padre ci vide e si girò per tornare ad abbracciarci.
Eravamo tristi, non volevo perdere un altro membro della mia famiglia.
Tornati a casa Comet siccome aveva già la patente prese la macchina di mio padre ma prima di partire iniziò a piangere come un bambino di tre anni.
Non lo vedevo così fin da quando avevo dodici anni.
Cercai di consolarlo e decidere di andare un'attimo ad un bar e prendere qualcosa.
Non volevo che poi ci fosse un incidente per il suo stress.

S:"Vuoi un caffè?"
C:"Solo un bicchiere di latte.."
S:" Allora un espresso e del latte caldo con una ciambella.

Il cameriere dopo qualche minuto tornò con tutto pronto, servendo la colazione.

C:"Lo sai che nostro padre lo rivedremo dopo tre anni?"
S:"Questo papà non me l'ha detto" Confusa
C:"Non voleva farti preoccupare quindi l'ha detto solo a me"
S:"...Voglio andare a scuola..."
C:"Cosa?"
S:"Portami immediatamente a scuola adesso!"
C:"Va bene come vuoi.."

Comet pagò quanto doveva e partimmò.
Cercai di non crederci a quello che Comet mi aveva detto. Non potevo crederci..
Volevo andare a scuola e sfogarmi buttando ogni banco di classe per terra.
Ma sapevo che era solo un sogno di ultimo giorno di scuola...
Arrivata mi accorsi che ero in ritardo.
Mio fratello decise di entrare alla seconda ora. Corsi come flash ma senza volere appena aprì la porta della classe mi trovai davanti a me Marco che sembrava felice..
Mi fece entrare e trovai la professoressa con le braccia incrociate e volendo delle spiegazioni.
Cercai di non andare al punto e le dissi che c'era traffico - beh era ovvio lo dico sempre

Dalla parte di Marco*

Entrato a scuola stranamente non c'era nessuno. Solo il nerd della classe.
La campanella suonò e la prof cambiò i posti di banco mettendomi vicino a Janna.
Beh niente male...era mia compagna delle elementari e avevo scoperto che si era presa una cotta per me, ma non ci feci troppo caso siccome mi sembra una ragazza al quanto strana.
Star, invece non era più dietro di me, ma due posti a destra dal mio.
La prof fece come sempre l'appello e Star non fù presente. In ritardo come sempre...
La prof ad un certo punto mi chiese di uscire dalla classe per cercare la mia alunna, cacchio e pensare che volevo prendere appunti per la verifica di matematica... Va beh che si può fare...
Aprì la porta e come d'incanto trovai la biondina con il respiro alto, i capelli disordinati e il suo viso con il solito rossore appena mi guardava.
Le feci segno di entrare mentre io presi il mio di posto.

Professoressa:"Butterfly ti consiglio di prendere appunti perchè questo venerdì avremo la verifica"
S:"Ma dai prof siamo solo a martedì e ci dà già delle verifiche?"
Professoressa:"Certo, ricordate che avete scelto un liceo scientifico, quindi è ovvio che la matematica-e altre materie ovvio- saranno da studiare ogni giorno
S:"Grazie per l'appoggio.." Sbuffando
Professoressa:"Allora signorina Butterfly se tanto è difficile la matematica per te ti assegnerò un aiutante per lo studio".
S:"No grazie non sono disabile".
Professoressa:"Basta! Diaz sarai l'aiutante per tutto il fine anno della signorina Butterfly!"
M:"Prof ma-"
Professoressa:"Niente ma, ho vuoi rovinarti la tua media?"
M:"N-no Prof..."

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