8- Destino immondo

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Entrano nel salone tre ragazzi, uno più muscoloso dell'altro. La domanda mi sorge spontanea.
Non posseggono alcun vestito per la parte superiore del corpo? Non ci interessa l'esibizionismo.
E questi dovrebbero essere nostri aiutanti? Siamo davvero in ottime mani in tal caso.
Caius sospira.
So che ha paura, anche se non vuole dimostrarlo.
C'è Corin che probabilmente sta utilizzando il suo potere su di lui, mentre Chelsea starà di certo frenando le voglie di attaccare queste nemesi per noi naturali, in una discussione civile.
-Devi stare tranquillo. Ci sono io.-
Gli sussurro, non voglio che nessuno all'infuori di quel graziato ficcanaso di Marcus sappia troppo della nostra sorta di relazione. Anche perché è troppo presto, la mia testa è un buco nero di confusione.
-Lo so. Infatti non temo per me. Ma per te.-
Sciocchezze. Vorrei rispondere, ma l'uomo-lupo che mi sembra più vecchio inizia a parlare:
-Noi non sappiamo assolutamente nulla di ciò che accade negli angoli bui di La Push, tanto meno di un luogo enorme come una spiaggia.
Quindi, visi pallidi, sappiate inoltre che non abbiamo stipulato alcun patto con succhiasangue all'infuori dei componenti della famiglia Cullen, e che ciò che pensate o ciò che dite per noi vale ben poco. In ogni caso, siamo disposti a collaborare, facendo entrare i vostri arti gelidi nel nostro territorio, unicamente per liberarci di questi indesiderati ospiti bravi a giocare a nascondino.-
Questo subumano mi sta già particolarmente antipatico.
Quello al suo fianco sorride, come se ci fosse qualcosa di lontanamente esilarante.
Poi prende parola:
-Il mio amico Sam voleva semplicemente dire che vi apriamo le porte di casa nostra, a patto che siate civili e che cacciate fuori Washington.-
-Grazie Jacob, mi sai sminuire alla perfezione.-
Ribatte il primo, Sam.
-Penso che potremmo diventare quasi tolleranti tra di noi.-
Termina il più giovane, Seth.
Sento l'odore di cane a tre metri di distanza, e un conato di vomito non tarda ad arrivare.
Aro sorride soddisfatto e porge un regalo ai mutaforma. Non so come possa avere regali per tutti, tra l'altro coerenti alla situazione, ogni volta.
Alice fa da tramite ma prima che esso venga consegnato si ferma e spalanca gli occhi.
Sta avendo una visione.
Sento la mano di Caius cercare la mia, mentre mi osserva preoccupato.
-Stai tranquillo, sono con te. Sono al sicuro.-
Gli sussurro in modo che solo lui, al massimo Aro, possano sentire.
-Alice! Cosa hai visto?-
Edward Cullen detto anche la persona più invadente e dal tatto inesistente che io abbia avuto la sfortuna di conoscere.
-Ho visto Jane,Marcus,Caius,Aro correre in un bosco, mentre gli altri componenti della guardia gli seguono, successivamente alcuni vengono uccisi e Alec, discutendo con un ragazzo biondo, gli apre la testa con un'ascia e fugge. Sono immagini sconnesse, non capisco molto bene.-
-Dimmi chi di noi è destinato a morire. Non mi interessa se le tue visioni sono poco chiare, non omettere tali dettagli.-
Alice trema e desiste.
-Allora?!-
Alza la voce Caius, spazientito, portandosi una mia mano alla bocca, baciandone le nocce senza rendersene conto.
-Jane...nella mia visione il ragazzo successivamente ucciso da Alec ti spezza il collo, mentre tenti invano di difendere Caius, che muore a causa di una scarica elettrica, probabilmente ciò non accadrà ma...-
La mano mi cede e sbatte sul tavolo, interrompendola.

-Mi sembra alquanto chiaro che non parteciperai alla missione, se così può essere definita.-

Mi informa subito il diretto interessato, mentre sento nuovamente una calma improvvisa farsi spazio in me.

-Corin, non ti conviene, ma sarò magnanima, poichè devo trattare argomenti più importanti delle tue azzardate mosse bambinesche.-

Inizio, perdendo un sospiro. Non mi interessa un accidenti se entro breve tempo di me non resterà nulla se non cenere. La mia priorità è Alec e probabilmente se tentassimo di modificare il futuro il Karma ci prenderebbe a mazzate a prescindere.

-Se posso permettermi, è il mio mestiere, ciò per cui sono stata creata, e francamente, non permetterò ne a te ne a Aro ne a nessun altro di lasciarmi in panchina. È di mio fratello che stiamo parlando, non voglio rischiare che imporre i nostri desideri sul fato elimini le sue possibilità di fuggire e insorgere. Pensa, fratello che piuttosto dovresti essere tu a non compere questa missione suicida, anche perchè servi particolarmente a bloccare ogni possibilità che gli umani...-

Lancio uno sguardo carico di odio a Isabella, Bella o come diamine si chiama.

-Il 99,9% degli umani sappia della nostra esistenza. Non diamo seconde chance, non possiamo rischiare di mandare al diavolo anni e anni passati a sacrificare vite e energie per tradirci da soli ora. Come degli allocchi che si fanno sopraffare dai sentimenti.-

Caius lancia un occhiata eloquente a Aro, aspettando una sua replica.

-Ti ho accudito come una figlia, ma ciò non mi da il diritto di imporre le mie scelte su di te in casi tanto personali.-

-Siete solo dei sopravvalutati incompetenti.- Sputa il biondo rabbioso, uscendo in fretta.

-Dopo questa perla di saggezza non richiesta, desidererei prendessimo posizione.-

Commento, alzandomi a mia volta.

-Noi diamo la nostra disponibilità per aiutarvi, sono nel nostro territorio e desideriamo nuovamente pace e tranquillità qui a Forks, poiché, nonostante i recenti avvenimenti, mi sorge il dubbio che gli innumerevoli umani uccisi non siano frutto solo di Victoria e dei suoi neonati.-

Si esprime Carlisle Cullen.

-Anche noi, odiamo i vampiri, in particolare nel nostro territorio..-

Jacob Black viene interrotto da un cigolio di porta, uno dei Volturi rimasti a casa fa la sua entrata trionfale.

-Maestro, deve vedere la disgrazia accaduta, immediatamente!-

-Di grazia, cosa succede? Fammi vedere!-

Romeo si dirige a passo spedito verso Aro porgendogli la mano e l'espressione di Edward, che non si sarà di certo fatto scrupoli a leggere i suoi pensieri, non promette nulla di positivo.

-Sono delle dannate leggende, senza alcun dubbio, e voglio annientarli il prima possibile, questo è troppo!-

È la prima volta che vedo il corvino scomporsi tanto, quindi sospiro attendendo la terribile notizia.

-Questa notte, questi vampiri hanno raso al suolo Palazzo Priori, lasciandoci al loro posto una statua di Marco, patrono ella città, pregnante di sangue.Probabilmente il nostro, poiché sono morti tutti tranne Romeo. Ora, quei dannati umani inizieranno a buttarsi a capofitto sulle leggende, immaginando che il patrono non abbia mai liberato la città dai demoni e dai noi vampiri, scatenando un putiferio!-

Sputa alzando la voce, per la prima volta perdendo l'impassibilità che lo caratteristica.

-E poi mi venite a dire di stare rilassato!- Ringhia invece Caius ,rientarando e tornando al suo posto.

-Potreste restare qui più del previsto.-

Concede cordiale Esme, mentre i figli la guardano come se avesse perso il senno.

E giustamente. Non ho intenzione di rimanere un secondo di più.

-Solo che sareste facilmente smascherati dagli abitanti di Forks, qui le voci circolano ed è inconcepibile che persone tanto giovani non frequentino lezioni o altre attività consuete per i loro coetanei.-

Aro sorride guardando me, la solita disgraziata con meno anni sulle spalle.

-Non frequenterò nessuna scuola. Inoltre sarebbe incluso anche Caius e dato che a lui concedi di rifiutarsi io esigo lo stesso trattamento.-

-Vedi di darti una mossa allora, dobbiamo andare a cercare vestiti degni di stupidi umani della nostra età.-

Alice si alza soddisfatta dalla sua sedia affiancandoci, costringendo Edward, Isabella, Rosalie, Emmet e il suo fidanzato a seguirla.

-Vorrei sbattere la testa su un muro fino a perdere conoscenza.- Informo gli infami che possono permettersi di non andare a scuola, mentre quel traditore di Marcus mi sorride divertito.

Lo preferivo quando partecipava a un gioco di ruolo e faceva il fantoccio.

L'intensa vita di JaneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora