-Jane, vai a cercare Alec. Mi occupo io di questi qui.-
Mi comunica mentalmente Caius, lo sguardo fisso su di Cassio che con fare beffardo siede ancora sul suo trono.
Spostando lo sguardo da lui verso Ambrogio e i suoi compagni scorgo un vampiro lanciarsi verso il biondo.
-Dolore.-
Affermo, puntando gli occhi su di lui, Caius durante il suo stato di trance L'afferra per il collo e gli stacca la testa.
-Aro, non mi hai parlato di questa giovane dal talento così degno di nota.-
Sibila stupito il bastardo, mentre Aro lo osserva quasi dispiaciuto.
È sicuramente succube di lui a causa del morso, non si comporterebbe mai così.
Infatti, mormorando un "non sarà un problema." Mi corre incontro.
È difficile, quasi impossibile per me utilizzare il mio potere su di lui e, vedendolo contorcersi, mi sento male.
È colui che mi salvato, colui a cui devo tutto! E vederlo mentre le forze l'abbandonano.
-La compassione è per i deboli, non ti azzardare. Eliminami l'amichetto di Ambrogio, e poi corro a cercare Alec. Ad Aro, Cassio e al biondino ci penso io.-
Seguo il suo desiderio, lanciandomi contro la guardia, afferro il ragazzo per i capelli, nonostante a sua volta tenti di colpirmi e rompendogli la finestra sul cranio lo getto di sotto, probabilmente non morirà subito, ma non è un mio problema.
Concentro il mio potere su di Aro più che posso, fino a raggiungere l'uscita, in quel momento scorso Caius puntare un pezzo di vetro contro Ambrogio che si contorce morente a causa di se stesso.
Il primo non esita a porre fine alla sua esistenza.
Vedendosi in pericolo Cassio si alza, raggiungendomi, e dubito sia per salvaguardare Aro.
-Vai!-
Mi ordina Caius, esco dalla porta in fretta, senza voltarmi.
Una volta giunta nel piano superiore, mi sembra di sentire una scia famigliare.
Spero sia Alec e mi dirigo verso il punto da dove proviene.
E, come avevo previsto, egli è seduto su un letto, lo sguardo pensoso, mentre osserva verso la finestra.
-Alec!-
Gli grido, prima di raggiungerlo.
-Jane!-
Scatta in piedi e mi avvolge in un abbraccio, stritolandomi sostanzialmente.
-Andiamo! Ti porto a casa.-
-Aspetta, non sono certo di voler venire.- afferma grave, allontanandosi.
-Tu devi ritornare da noi, non posso sopportare questa distanza e nemmeno la riluttanza che stai dimostrando nel fare la scelta giusta.-
Alza un sopracciglio, imperturbabile.
Non riesco a capire i suoi pensieri, ha i pugni serrati ma un' espressione neutra in viso, sembra imperscrutabile.
-Scelta giusta? Chi ti assicura che sia una scelta giusta? Essere utilizzata come torturatrice ti diverte? Beh non diverte me e forse mi trovo meglio in compagnia di gente che non mi usa.-
Lo osservo mente sento la rabbia salirmi nelle viscere.
-Stai insinuando qualcosa?-
-Hai inteso perfettamente ciò che sto insinuando, hai sempre pianto sulla mia spalla e io ci sono sempre stato, ora è il tuo turno di sottostare alle mie scelte, sempre che la tua natura egoistica te lo permetta.
Prima di essere rapito sono stato informato da Caius riguardo determinate circostanze. Volevi terminare i tuoi dolori, e io? Che ne sarebbe stato dei miei dolori? Non lo sai, non ti sei posta tale domanda.-
Sputa le sue accuse con tranquillità, come se non stessero facendo a pezzi il nostro rapporto.
Tiro un sospiro, giusto per prendere tempo.
-Delirio. Puro delirio. Capisco perfettamente quanto tu sia frustrato, lontano da casa, da tutto ciò che ami, in balia di questi manipolatori della mente. Possiamo discutere di qualunque circostanza tu voglia delucidare, ma facciamolo a Volterra se verrai con me ti dirò tutto ciò che brami sapere.-
-È questo il tuo problema, Jane. Io sono troppo lucido, come mai fino ad ora. Accecato dal profondo amore che provavo per te, e adesso? Adesso mi trovo bene con il conte e i suoi. Sono gentili, più pacifisti di quando immagini e non rischiano di uccidermi se sfioro tasti sbagliati.-
Sgrano gli occhi, prendendogli il viso tra le mani.
-Senti, non sono in vena di stare a sentirti mentre sputi cattiverie gratuite, non ti si addice proprio, e allo stesso tempo non vorrei risponderti con cose che non penso solo per ripagarti con la stessa moneta. Quindi negozierò con te un' ultima volta: vieni a casa, da me, fratello?-
Ride, una risata forzata e aspra.
-Non riesci proprio a accettare questa mia presa di posizione eh? No, questa è la mia casa, preferirei morire che tornare dove non conto nulla nemmeno per la mia unica famigliare.-
Dopo ciò non ci vedo più dall'ira.
Sono iraconda e se solo alzassi lo sguardo probabilmente lo ferirei e qualcosa mi dice che non esiterebbe a ricambiare il piacere.
-Ti ho dato innumerevoli possibilità e le hai sdegnate una a una, solo perché sei egoisticamente convinto di essere migliore di me. In realtà siamo identici, mi stai abbandonando proprio come stavo per farlo io.-
Si avvicina e mi alza il mento, costringendomi a fissarlo.
-È qui che sbagli, io non ho il coraggio di abbandonarti, infatti sono vivo e vegeto, semplicemente non sottostarò più ai tuoi ordini.-
Non riesco a scorgere nemmeno una sfumatura del mio amato Alec in quegli occhi rubino, che sembrano più scuri del solito, velati come se la loro purezza fosse stata intaccata.
Ed è per questo motivo che apparentemente non mi sento preoccupata per ciò che sto per dire.
-È qui che sbagli, se ci volerai le spalle, per me sarai morto e sepolto ancora in quel lurido villaggio dove vivevamo da umani, mangiato dalle lingue del fuoco perché sarebbe meglio rispetto al saperti vivo e bastardo traditore.-
Desiste e finalmente mi rendo conto di averlo colpito, quando i suoi occhi si spalancano dalla sorpresa.
Gli volto le spalle, pronta ad uscire dalla stanza, quando cado a terra senza nemmeno rendermene conto.
La vista mi si oscura e non sento nemmeno il suolo con le dita, sono certa che il poco sangue all'interno del mio corpo stia scorrendo lungo le ferite, ma non posso captare la sua marcia bollente sulla pelle.
-Un gesto davvero nobile da parte tua.-
Grido al nulla, senza sentire la mia voce giovanile e fredda rimbombare nella stanza.
Cerco di voltarmi verso dove penso si trovi Alec, mi ha detto lui stesso che per esercitare il suo potere deve trovarsi a poca distanza dalla vittima, o alle sue spalle o dinnanzi a ella poiché se la colpisse al fianco la priverebbe dei sensi solo da un lato del corpo e sarebbe inutile.
-Dolore.-
Non posso percepire se il mio potere l'abbia ridotto a terra o meno ma subito mi sento meglio, iniziando a captare con le orecchie dei piccoli rumori bianchi.
Apro gli occhi, o semplicemente ritrovano la vista e noto il mio gemello a terra, mentre grida.
Non ho realizzato che per lui fosse anche peggio rispetto alle persone sulla quale esercito il dono solitamente, poiché non è la prima volta che si trova in quella sgradevole situazione.
Sento un groppo avvolgermi la gola e se solo fossi umana piangerei dal pentimento.
Smetto subito di ferirlo, correndogli incontro.
-Scusami Alec, mi dispiace.-
Sussurro al suo orecchio, spendendomi a terra, prendendolo fra le braccia.
-Sono..sono io che ho iniziato...sapevo..che..non..non....avrei...dovuto..mettermi contro di..te.-
Replica, tremando ancora.
-Mi dispiace, non hai idea di quanto mi dispiace. Alec, tu sei tutto ciò che mi è rimasto e non hai idea di quanto abbia pensato a come avresti reagito prima di agire come ho agito. Ma temevo di ferire anche te un giorno, e non avrei potuto sopportarlo, e ecco, ogni sforzo è stato vano.-
Apre gli occhi lentamente.
-Anche tu sei tutto quello che mi è rimasto, sono stato uno stupido, avevo tutta questa invidia repressa verso di te, che riesci a essere perfetta in ogni occasione e per una volta volevo fare una scelta tutta mia, seppur sbagliata.-
Ansima ancora un po' e poi si ferma, iniziando a calmarsi.
-Scusami se tendo sempre a comandare, e a prendere da sola le decisioni per entrambi, non me ne rendo nemmeno conto! Io voglio solo proteggerti.-
-Non ti preoccupare, sono stato un immaturo, so che agisci nel mio interesse. Mi dispiace. Mi sono sentito abbandonato, dall'unica persona che vale qualcosa per me in questa vita.-
Sorrido.
-Ti voglio bene Jane.-
-Ti voglio bene anche io Alec.-
Abbasso la testa spostandola nell'incavo del suo collo.
E rimaniamo lì, a tranquillizzarci a vicenda.
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L'intensa vita di Jane
FanfictionJane, componente della guardia dei Volturi, è uno dei personaggi femminili più enigmatici e intensi che compongono la saga di Twilight, di Stephenie Meyer, quindi, mi sono dilettata nello scrivere una Fanfiction su di lei. La maggior parte dei fatt...