Raggiungo Caius in corridoio, lo fermo prendendogli un braccio.-Non mi toccare.- Quando si volta e mi nota il suo sguardo perennemente arrabbiato si addolcisce, ma non ho tempo per ammirarlo.
-Ho visto Alec.- Sussurro, guardando intorno con circospezione.
-E per quale dannato motivo non è con te?-
Lo prendo e trascino, quasi, verso il bagno, e ci chiudo all'interno di esso.
-C'era un vampiro con lui, poco prima che arrivasse mi ha detto di stare zitta, insomma! Di stare zitta. Non si azzarderebbe mai se non per una valida motivazione.-
-Temi che lo abbiano rapito e che il suo collega non ti abbia riconosciuto.-
Alzo un angolo della bocca, nonostante la preoccupazione che si inoltra velocemente nella mia testa.
-Amo quando mi comprendi.-
-E io amo comprenderti.-
Sussurra combattuto, avvicinandosi alle mie labbra. Non abbiamo tempo, dobbiamo salvare Alec.
Una forza estranea mi costringe a ricambiare il suo bacio e protendo addirittura le mani sula sua nuca, accarezzandolo. Ha gli occhi chiusi e dopo del tempo apro i miei, notandolo piuttosto calmo, insolito per lui.
-Basta.-
Sibila, staccandosi ad un tratto, fermandosi sbattendo con il capo sulla parete più distante da me.
-Faccio fatica a controllarmi con te nei paraggi, sei come una sorta di droga e non posso permettere che questo intralci i nostri piani.-
Ringhia quasi, gli occhi rossi sbarrati.-Stai tranquillo.- sussurro, vado da lui e lo abbraccio.
Non ricambia, risoluto.
-Ora andiamo, non andare nel panico.-
Termino, dirigendomi con lui verso l'uscita della scuola, in direzione di casa Cullen.—
-Dobbiamo contattare tutti i saggi che conosciamo, ci penserai tu.-
Ordina Aro, indicandomi.
-Devo chiamare anche quella svitata di Cassyopea? Quella specie di vampira-strega che voleva togliere un arto a ognuno di noi per creare un vampiro potente degno di combattere il suo idolatrato Conte Dracula?
Domando sarcastica con il telefono stretto tra le dita.
-Magari aveva ragione, magari esiste davvero un vampiro più potente di noi.-
Vista l'occhiataccia di Caius, probabilmente sarà la prima e ultima presa di posizione di Marcus.
-È una blasfemia.-
Replica il biondo, il medaglione dei Volturi stretto in mano.
Io personalmente non so da che parte stare.
Ci sono miriadi di libri riguardo il Conte, e sono restia a credere che la fantasia umana si spinga fino tali orizzonti e particolari tanto accurati.
O un vampiro ha rivisitato l'opera del noto scrittore, oppure le nostre fonti sono insufficienti.
Ci servono delle spiegazioni, non basta più scacciare il pensiero dietro un:
"Sono vivo da secoli, mi sarei reso conto se qualcun altro avesse mai condiviso un fardello come il mio."
Di Aro.
-Pronto?-
La voce della donna suona roca e aspra, come l'ultima volta in cui ci siamo sentite.
-Buongiorno, sono Jane, componente della guardia dei Volturi, Aro mi ha domandato di parlarle.-
Annuncio, mentre tutti mi osservano.
-Quel farabutto osa addirittura cercarmi? Se non fosse un immortale sarebbe da appenderlo per il collo finché morte non sopraggiunga! Che desidera ancora da me? Oltre che accusarmi di essere una vecchia pazza?!-
La mia bocca si contrae inevitabilmente in una smorfia e non posso uccidere il sorriso divertito che mi sta spuntando.
-Volevamo più informazioni sul Conte Dracula, sappiamo che lei è un' esperta riguardo tale personaggio.-
Pronuncio le parole con calma, cercando di non irritarla. Sono ore che cerchiamo qualcuno che possa dare un volto ai maledetti che hanno catturato mio fratello.
Sono potenti e abili nel nascondersi.
-Innanzitutto non è affatto un personaggio, voi giovani siete troppo superficiali.
Lui vive in transilvania, proprio dove dimorava secondo l'opera con i suoi scagnozzi, Ambrogio, che secondo l'etimologia significa immortale e Ciro, re.-
La sua voce si alza notevolmente e sono quasi certa che tutti abbiano udito.
-E secondo il suo parere è estremamente potente.-
-Ovviamente, Jane, giovane vampira diffidente.
Altrimenti non sarebbe riuscito ad accaparrarsi Ambrogio, il primogenito di Kotler Schnabelsthed.-
Il volto di Aro si piega ad un cipiglio.
-La ringrazio, i nostri ossequi.-
Termino, chiudendo la chiamata.
-E chi diamine è questo Kotler?-
Domanda seccato Caius.
-Era un componente della guardia dei Volturi, quando ero solo, fratelli, mi serviva protezione.-
Spiega pacato Aro, nonostante il suo sguardo tradisca preoccupazione.
-E per quale motivo non lo è più?-
Continua incalzante il biondo.
-L'ho cacciato quando ha tradito la mia fiducia, rivelando a una donna la nostra natura.
Poi l'ha uccisa ma è stato comunque infedele nei confronti della nostra morale.-
Carlisle prende parola per la prima volta.
-Vive a Washington, non l'ho mai visto come una minaccia poiché non ne sapevo nulla, ma penso sia il caso andiate a parlargli.-
-Concordo, andiamo subito.-
Termina Caius, mentre Marcus e Aro si alzano dalle loro sedie, gli imito e gli affianco.
-Ti ringrazio per tutto Carlisle.-
Aro si rivolge a lui con un sorriso genuino. È chiaro che sia ancora indissolubilmente legato a lui, o al ricordo che ha di lui.
-Dovere. Prestate attenzione.-
E proprio mentre ci accingiamo ad uscire, mi sento stranamente provata nel capire che i due si stanno abbracciando.
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L'intensa vita di Jane
FanfictionJane, componente della guardia dei Volturi, è uno dei personaggi femminili più enigmatici e intensi che compongono la saga di Twilight, di Stephenie Meyer, quindi, mi sono dilettata nello scrivere una Fanfiction su di lei. La maggior parte dei fatt...