'Profumato era il tuo odore sulla mia carne

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"Erano carezze i tuoi sguardi lontaniMentre la mia animaFaceva l'amore Con la tua"

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"Erano carezze i tuoi sguardi lontani
Mentre la mia anima
Faceva l'amore
Con la tua".

Yuanfen
缘分
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Mi piaceva come tu, Seo Changbin guardavi le mie lentiggini.
Eri capace di farmi sentire al settimo cielo solo adocchiando una macchiolina color nocciola sulla punta del naso.

Mi piaceva come quel ragazzo dallo sguardo tenebroso ed il cuore addolcito da dello zucchero potesse rendermi felice restando al mio fianco in silenzio, assopito dai suoi pensieri dilanianti, prosciugati sorrisi e occhiaie indecifrabili e profonde.

Avrei voluto capire, sin da sempre, cosa si celasse dietro alcuni tuoi sguardi, vacui, trasparenti, cupidigi nella loro più infima essenza.
Era questione di attimi,  mi sorridevi guardandomi dritto negli occhi ed entravo in Paradiso mentre tu nel frattempo parevi lasciarti andare nelle grinfie del Diavolo.

Amavo quando mi sfioravi le mani erroneamente, per afferrare quel foglio di carta posto proprio vicino al mio braccio.
Oppure quando ci perdevamo ad ammirare le nuvole, leggere e lontane, libere ed imponenti, bellissime, sognanti.
Leggevo nei tuoi occhi una strana invidia nei loro confronti.
Volevi essere una nuvola, Seo Changbin? Volevi essere libero, ma esattamente da cosa?
Cosa ti tormentava da strapparti via il sonno e la giovinezza?

Stavi gettando in un sacchetto dell'umido la tua vita senza neanche accorgertene ed io restavo fermo, immobile, ignaro del dolore incalzante, incessante che il tuo cuore aveva, pieno di aculei tanti quanti il guscio elegante di un riccio.

Avrei voluto che condividessi almeno un piccolo briciolo del tuo piccolo mondo decadente, avrei voluto ricostruirlo, mattone per mattone, con dei caldi baci sulla nuca ed un abbraccio fino a togliere il fiato.
Ma perché Changbin ti ostinavi ad evitarmi?
Forse ti facevo del male?
Non quanto tu ne facessi a me.
Un dolore così sottile e leggero, continuo da dar fastidio, incontrollabile quasi tanto i sentimenti che io provavo nei tuoi confronti.

Dio, volevo chiederti perché tutto andasse per il verso sbagliato, perché molte volte restavi in silenzio, solitario e con gli occhi vaganti nel nulla piuttosto che incastonarli con i miei.
Ho pensato di odiarti per mesi, per intere giornate mi occupavi la mente e facevi accartocciare il mio cuore dalla rabbia.
Mi divorava le budella quell'amore non ricambiato, mi mangiava l'anima con lentezza e trangugiava la mia sincerità con sicurezza, superiorità.

Changbin eri Lucifero travestito da anima sbiadita, mi attraevi negl'Inferi e poi mi lasciavi andare, crollare, sprofondare in un abisso.
Meritavo di meglio, meritavo d'amare qualcuno che sapesse rendermi felice eppure mi ero innamorato di te.

Non mi chiesi nemmeno perché o come io sia arrivato a questo punto, accadde e basta.
Magari mi innamorai mentre insieme prendemmo un gelato o forse quando mi abbracciasti per la prima volta, d'improvviso, per nascondere il tuo viso contratto in un'espressione amareggiata mentre il cuore prendeva a battere come un martello pneumatico, impazzito, fuori controllo.
Probabilmente mi innamorai quando mi rivolgesti il primo sguardo, la prima parola, la prima di una serie di infinite carezze insicure, titubanti, di sfuggita.

LENTIGGINI - changlix Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora