'Ciò che Changbin non mi ha mai detto

472 67 51
                                    

“ Felixio che t'ho amato col cuore in mano, le farfalle nella panciae le lacrime sulle ciglia ”

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

“ Felix
io che t'ho amato col cuore in mano,
le farfalle nella pancia
e le lacrime sulle ciglia ”.

Le dita strette in una morsa dolorosa mi facevano amare sempre di più le tue mani, Changbin, così grandi e virili rispetto alle mie.

Quel pomeriggio la tua mano, arricciata alla mia come se avessi paura che potessi scappare, mi stritolava le falangi fino ad anestetizzarle, nocche bianche e scolorito rossastro.

Perché non riuscivi a parlare?
Avevi così tanto timore di guardare Seungmin negli occhi?

Ti stringevo forte di rimando, nascosto dietro la tua schiena giocavo con le tue mani tremolanti e sudaticce, solitamente ferme e sicure quando mi toccavi la pelle, le gambe, i capelli.

“Cosa volevate dirmi, ragazzi?”.

Un magone mi stringeva la gola, avevo quasi dimenticato come si respirasse.
I polmoni che bruciavano, le lacrime che minacciavano d'uscire dai nostri occhi.
Sentivo di essere sul filo del rasoio, la fine era vicina, forse così tanto annessa da non accorgersene.

Un battito di ciglia, un soffio di vento, un bacio rubato, una promessa sussurrata, ogni nanosecondo era tempo prezioso gettato all'aria, bruciato come una lettera che si custosisce in un cuore incenerito.

Sbrigati Changbin, abbiamo bisogno della verità, Hyunjin ha bisogno di noi.
Parla, muovi le labbra asciutte, punta i tuoi occhi arrossati e stanchi in quelli rattristati di Seungmin, ti prego, ti prego, ti prego.

“Changbin?”.

Come se ci fossimo risvegliati da un trauma, da uno stato comatoso scuotemmo i capi, tornammo a respirare in modo affannato, le tue dita si mossero in uno spasmo nevrotico.

“Hyunjin... N-Non ce la faccio”.

Ti vidi deglutire, Changbin, un'espressione di rigetto sul tuo viso ed il petto che pareva galoppare impazzito.

Calmati, per favore, respira, guardami, non piangere ti prego, non piangere, non piangere, non piangere.

“Hyunjin sta morendo”.

Non era la tua voce, mio piccolo amore piangente, non era nemmeno la mia da vigliacco bambino infantile.

Seungmin parlò, ricordi il suo sguardo?
Dolce, rassicurante, calmo, sembrava sapesse tutto da sempre.
Pareva avesse tenuto la bocca chiusa, una sofferenza che lo mangiava vivo, divorato a poco a poco fino a lasciare la pelle pallida, le borse sotto gli occhi, il cuore spezzato.

LENTIGGINI - changlix Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora