'Senza colori: Hyunjin

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" Rosso sulle tue labbra, il blu del mare nei tuoi occhi, il bianco nella mia testa "

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" Rosso sulle tue labbra,
il blu del mare nei tuoi occhi,
il bianco nella mia testa ".

Mi ricordava gli accordi di una chitarra acustica, il suono dolce ed innocente d'un arpa, gli spartiti svolazzanti, l'odore dell'inchiostro nero sul pentagramma, le sbavature di un dipinto di tempere.

La memoria asfissiante di ciò che mi riportava a pensare a te, Kim Seungmin, era intensa ed impetuosa.
Mi attanagliava le giornate e mi faceva bruciare il petto di un amore che s'era affievolito ma mai si era spento.

"Mi piaci, Min".

Indimenticabile, incancellabile come una frase scritta con un pennarello indelebile.
Il battito del cuore impazzito, il fiato corto, la pancia in subbuglio.

Sento ancora determinate emozioni al solo pensiero di te che mi sorridi; è come se fossi fermo, bloccato nel tempo che non vuole scorrere inesorabile.

"H-Hyunjin".

Non riuscivi a parlare quella volta, la mia vicinanza ti faceva tremare la pelle, le dita delle mani e le gambe magre.
Oh, se solo sapessi come trepidava il cuore in quell'istante.
Pareva uscir dal petto, un ariete che sfonda la gabbia toracica, distrugge lo sterno e scappa via.

"Mi piaci, mi piaci, mi piaci...".

Era gennaio e faceva freddo, avevi il naso rosso e gelato, le guance secche e bordeaux e mentre le sfioravo e sentivo la tua pelle scheggiata dal vento.

Le stelle del cielo nei tuoi occhi, profumo di fiori tra i tuoi capelli, mi facevi girare la testa e capovolgere il cuore.
Facevi sparire tutto ciò a noi attiguo, i rumori ovattati, il terreno scomparso da sotto la suola delle scarpe rovinate.

Mi doleva il petto di passione, di un amore tanto addolcito da sentire le labbra zuccherate, le parole affogate nel miele, i baci al dolcificante, i morsi che sapevano di torta alla vaniglia.

"Anche tu mi piaci...".

Le parole sussurrate, il fiato corto, il respiro sulle mie labbra umide dopo averti baciato.
Tutto ciò mi mancava così tanto da spezzarmi l'anima, da togliermi le ore di sonno.
Ogni notte sentivo il letto inghiottirmi, risucchiarmi mentre gli occhi non volevano proprio chiudersi.

Se ci ripenso mi vien da ridere, ti amavo così tanto da farmi male, ti avevo lasciato pur di non vederti soffrire ma allo stesso tempo il mio smisurato ego ti voleva vicino.

Mi mancavi, Seungmin.
Senza di te la mia vita non aveva colori.
Si, esatto, senza di te, Hwang Hyunjin era soltanto una figura sfocata e grigia, monocromatica e biancastra.

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