'I suoi capelli profumavano di latte alla fragola

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"Ed era l'amore che mi mandava avanti

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"Ed era l'amore che mi mandava avanti.
O forse era esso che
mi lasciava tramortito
al suolo".

恋に
komorebi
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Mi facevi male, Changbin.
Mi uccidevi come il peggiore degli assassini a sangue freddo.
Mi trafiggevi con un coltello d'indifferenza e mi tramortivi al suolo con gli sguardi d'amore che non rivolgevi a me ma soltanto a Hyunjin.

Non era possibile, non potevi amarlo davvero, così d'improvviso, schiaffeggiandomi come se fossi la persona più terribile del mondo.

Vi guardavo sempre.
Camminavate mano nella mano senza paura, con la testa alta ed il sorriso sulle labbra.
Però Changbin non mi sembravi felice per davvero, forse ero io, totalmente accecato dal dolore, ma scorgevo nei tuoi sorrisi quell'amaro pizzico di malinconia e titubanza.

Cosa c'era che non andava?
Perché restando al fianco di chi amavi non sorridevi sul serio?
Perché leggevo nei tuoi sguardi così tanta rabbia da poter spaccare il mondo?
Mi devastavi, mi prendevi il cuore e me lo strappavi via dal petto con forza, con un sorriso rivolto alla tua anima gemella e due occhi pieni d'astio verso di me.

Perché non mi amavi, Changbin?
Per pochi istanti pensavo di poterti far innamorare, pensavo d'interessarti, io e le nostre passeggiate fuori città.
Mi mancavi, mi mancavi da morire.
Mi mancavi come Oliver mancava ad Elio, come al ritrattista del quartiere mancava la sua amata modella e come a Yōko mancava il suo addolorato John.
Mi mancavi come ai miei occhi mancava l'estate, calda, energica.

Eri come l'azzurro del mare, mi inghiottivi e mi lasciavi annegare.
Eri come il rosso, un turbine di passione attorno a me che mi uccideva a rilento.
Changbin eri ogni colore dell'arcobaleno e allo stesso tempo un'unica chiazza nera che mi macchiava il cuore in modo indelebile, inciso su ogni muscolo, ogni particella.

I giorni passavano inesorabilmente ed il tempo si accorciava lasciandomi a bocca asciutta ed io mi rendevo conto di amarti ogni secondo, sempre più.
Seo Changbin ti amavo con tutto me stesso, il mio amore per te mi penetrava sin nelle ossa, mi scalfiva le membra più profonde e mi mangiava l'anima, mi consumava come il peggiore dei parassiti.
Ti amavo con ogni mia singola cellula, con ogni soffio, ogni respiro.
Con ogni parola, ogni silenzio, io ti amavo.

E mi faceva male sentire quel vuoto al diaframma, una voragine alla bocca dello stomaco, le farfalle estirpate con violenza ed uccise da un insetticida di malessere.
Mi addolorava questo peso sul cuore, una fenditura che partiva dalla base del collo e terminava all'intestino, profonda, scavata, fastidiosa.

Eri sempre nella mia testa, un pensiero assiduo di natura melanconica, un desiderio irrefrenabile, indissolubile, indissipabile.
Eri una memoria magnifica incisa nella mia mente ed un ricordo maledettamente triste disegnato a carboncino sul mio petto, sulla mia epidermide.

Mi facevi male quando le tue labbra ne baciavano altre che non fossero le mie.
Mi ferivi a morte ogni singola volta in cui sussurravi un delicato 'ti amo' a qualcuno che non fossi io.

Io non esistevo, io non ero nulla se non il tuo migliore amico.

Mi accarezzavi il viso con sicurezza in passato.
Ti avvicinavi senza paura e poggiavi il tuo petto contro la mia schiena umida, in fondo eravamo amici, no?

Mi sorridevi ed il mondo pareva svanire, mi raccoglievi dal pavimento frantumato in mille pezzi e con una parola mi riassemblavi.

Changbin era la mia unica speranza per rialzarmi ma sono stato così egoista da non notare quanto tu stessi scivolando a fondo.

E mi dispiace, non volevo, ma ero così ciecamente innamorato di te che i bei momenti riuscivano a celare i mostri che ti si arpionavano addosso, i problemi che parevano schiacciarti sotto il loro peso mastodontico.

Vorrei poter rimediare.
Vorrei non vederti più baciare Hyunjin.
Vorrei non vederti mentre resti tra le sue braccia, felice, impazzito, con il cervello traboccante di colori a tempera e mille sbavature nei tuoi occhi.

I tuoi amati occhi, quelli che amavo più di ogni altra cosa, profondi, magnetici, adornati di occhiaie profonde.
Mi dicevi che raccoglievano l'amore superfluo e lo tenevano da parte.
Quanto amore avevi accumulato e sonno avevi perso per riuscire a farle divenire così marcate e infossate?

Changbin, mi mancavano i tuoi tocchi, mi mancavano le tue mani sulla mia faccia mentre contavi le mie lentiggini.
Seo Changbin, amavo quando mi accarezzavi le lentiggini, mi facevi sentire l'essere più importante del mondo.

Adoravo quando mi guardavi negli occhi e mi sussurravi con delicatezza quanto fosse bello ogni singolo punto castano.

"Sembrano costellazioni", continuavi a ripetere, ogni singola volta che i tuoi occhi annegavano nei miei innamorati.
Non hai mai notato quanto amore straripasse da essi negli istanti in cui ci guardavamo?

"Sono solo macchie che riempiono il viso".

"Allora il tuo viso è un firmamento di macchie meravigliose, dolci, graziose sul naso, tenui sulle guance, luminose sugli zigomi.
Hai le stelle sulla faccia e il luccicare della Luna nello sguardo, è assolutamente fantastico".

Oh Changbin, se solo avessi saputo quanto mi facevi precipitare dicendo simili sciocchezze forse non avresti osato, non avresti detto quante stelle ci fossero sul mio volto.
Forse non avresti capito che il luccicare della Luna era soltanto il mio amore per te, innamorato perso com'ero.

Le stelle parevano essersi spente adesso che non eri più al mio fianco.
Quegl'occhi illuminati sembravano essere finiti in stand-by da quando i tuoi di occhi ne guardavano altri.

Eri il mio migliore amico, Changbin.
No, eri l'amore, il mio.
Eri la mia anima gemella, eri la fonte dei miei sorrisi.
Eri l'anestetico ad ogni mia delusione.
Eri semplicemente ogni singola cosa che si possa desiderare: un amico, un fratello, un pezzo d'arte d'ammirare.

Per me eri come un quadro Neoclassicista, dettagliato, che lasciava senza fiato, dalle rifiniture delicate, i colori armonizzati e le emozioni contrastanti.
Mi sembravi costantemente una tavolozza corrosa da ogni singola macchia di colore ma ho forse capito troppo tardi che eri soltanto una triste scala di grigi.

Pensavo mi odiassi, pensavo che Hwang Hyunjin fosse la cura ad ogni cosa.
Mi sbagliavo.

Eppure non capivo.
Perché nonostante non fossi felice fingevi d'amarlo?

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- Perché non svegliarsi alle tre di notte e scrivere un nuovo capitolo? :]

spero vi piaccia.
ogni singolo capitolo sarà più o meno di questa lunghezza bc da one-shot questa storia si è trasformata in una long che più long si muore e lol, incrociamo le dita.

Spero sul serio vi piaccia, fatemi sapere come vi sembra la storia e perdonate gli errori~ -

LENTIGGINI - changlix Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora