'Ciliegie sulle guance

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" Perché d'un tuo bacio
io ci respiravo.
Con un abbraccio tuo
mi sentivo parte
del mondo ".

 Con un abbraccio tuo mi sentivo parte del mondo "

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Una coppa di gelato alla nocciola, la sedia a sdraio sul balcone, l'aria fresca della sera.
Le ricordo con dedizione e testardaggine le nostre gambe intrecciate sull'amaca, i respiri caldi dell'estate, la timidezza degli sguardi e le pelli bollenti fasciate dalle canottiere pastello.

Changbin restavi fresco ed imperturbabile come la primavera, uno strano gelo nel cuore come l'inverno, le foglie rinsecchite d'autunno nella testa e il tepore del Sole sulle gote.

Se fossi stato una stagione, saresti stata la mia preferita.
Io amo Changbin, amo ciò che accade quando arriva, amo il profumo che emana, l'atmosfera che crea.

Si, se fossi stato una stagione t'avrei associato al vento tiepido, alle margherite in fiore, al mare agitato come il mio stomaco, al profumo della rugiada mattutina, agli alberi spogli.

Avrei voluto averti vicino più spesso.
Sei come un sogno sfuggente, un ladro che fugge dopo aver saccheggiato una casa.
Avevi portato via ogni mio sentimento, ogni mia lacrima, ogni mio battito ed ora sei scomparso di nuovo, sei andato via senza lasciar traccia.

Changbin eri ingiusto.
Prima mi abbracciavi e mi promettevi di portarmi la Luna tra le tue mani e poi svanivi come uno schiocco di dita.
Il pollice ed il medio producevano un rumore sordo e tu con lentezza andavi via, mi lasciavi guardare il cielo vuoto dal mio balcone da solo.

Mi lasciavi bere la soda al limone senza di te.
Come potevo non baciarti le labbra aspre dopo averla bevuta?
Come potevo accettare di non avvinghiarmi a te godendomi il silenzio della notte schernito dal suono delle cicale?

Un vuoto costante, le pareti fredde, il letto spoglio, la mia testa oppressa dalle nubi d'incertezze.
Il cuore tremava in presa alla malinconia, al dolore d'averti perso per l'ennesima volta.

Ed era proprio quando stavo per ricadere sulla ginocchia che tornasti, un sacchetto contenente dei noodles piccanti, un sorriso affranto sulle labbra e dei solchi sotto gli occhi.

Le guance incavate, la carnagione pallida, i capelli arruffati, cos'era successo in quelle due settimane in cui mi avevi spezzato il cuore con le mani?

"C-Changbin".

I noodles fumanti poggiati sul tavolo, il cuore che esplodeva nel petto e le finestre aperte, lasciate spalancate per far entrare l'amore, per alleggerire quel clima insipido, amarostico come un arancio non maturo.

"Mi sei mancato, Felix".

"Dov'eri finito?".

Un abbraccio dolce che mi toglieva l'aria dai polmoni, le guance del colore delle ciligie e le labbra secche come un terreno arido.

LENTIGGINI - changlix Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora