Giulia, una ragazzina di 11 anni,vive in una famiglia che tratta ingiustamente la ragazza, cambierà vita molto presto quando, ad un raduno, incontrerà per la prima volta i Mates...
É una fanfiction, é la prima che scrivo ma sarà aggiornata ogni gior...
Sascha'spov Ero felice che le ragazze si divertissero e ancor di più a quel che fra poco succederà, infatti, stasera, comunicheremo a tutti i nostri amici e gli YouTubers che sono venuti con noi che quando torneremo in Italia adotterò Sofia, sorella di Giulia. Quando ho visto per la prima volta Sofia mi ci sono rispecchiato, così iniziammo a passare più tempo insieme e a volerci sempre più bene. Anche Sabrina, la mia ragazza, ha molto a cuore questa ragazza così abbiamo deciso che questa sera diremo a tutti che quando torneremo a casa le cambieremo cognome e sará la nostra piccolina. Non vedo l'ora che arrivi questa sera. Purtroppo a Tokyo staremo solo tre giorni poi dovremo tornare a casa. Cerchiamo subito qualcuno della zona che per fortuna riesce ad indicarci la strada. Partimmo e dopo 30 minuti trovammo l'hotel 'Tokyo Hotel' se non sbaglio. L'interno sembrava molto lussuoso, un altro motivo del nostro breve soggiorno. Arrivammo nelle nostre camere. Io, Sabrina e Sofia avevamo la 89, Stefano e Giulia la 88 <VEDETE?> disse Stefano <Cosa?> chiese Giuse <88. LA NOSTRA CAMERA È LA NUMERO 88!> dopodichè Giulia e Stefano si diedero il cinque ed entrarono. Comunque, Giuseppe, Sal e Lore la numero 87. La nostra stanza era veramente bella <Che bella che è Sascha> disse Sabrina <Em... Sabrina?> disse insicura Sofia <Chiamami mamma Sabri> affermò con un sorriso la mia ragazza<Ok, mamma Sabri?> chiese di nuovo <Sì?> <Dove dormo io?> chiese cortesemente lei <C'è la tua stanza se percorri il corridoio e poi svolti a destra> <Grazie mamma Sabri> Sofia'spov Feci come detto da Sabrina ed entrai nella mia camera; era molto lussuosa e dai colori sgargianti. Emettevano luce e rendevano la stanza più allegra. C'era un bellissimo letto dei colori del più bel ciliegio in fiore, rosa, marroncino e bianco. Sulla parete dietro il letto, infatti, c'era proprio un disegno di un ciliegio in fase di fioritura. Dietro al letto, molto più in la, vi era anche un bel balcone pulito e ridipinto. Mi affaciai e vidi uno spettacolo mozzafiato: C'era Tokyo in tutta la sua bellezza, ma non le strade e quant'altro di semplicemente urbano ma prati e alberi (sempre di ciliegio) con dei fiori bellissimi.
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Voltai lo sguardo alla mia sinistra e vidi nientemeno che mia sorella ammirava il panorama, rilassata. Sembrava come se stesse ascoltando a piene orecchie quel poco di naturale che di quella bella città aveva riservato. <Giulia?> la chiamai <Oh! Non ti avevo vista! Che c'è?> chiese lei stupita all'inizio <Vuoi andare su quei prati... A giocare?> le chiesi guardandola maliziosamente (no! Non in quel senso!) <Con piacere! Chi arriva ultima è un asino in carrozzina!> urlò lei, dopo essere rientrata velocemente nella sua camera <STRONZA!> le urlai. Corsi il più velocemente possibile, anche andando addosso a qualche maggiordomo o donna delle pulizie. Uscendo da quell'hotel, la vidi lì seduta sul prato ad ammirare il panorama. Camminai a passi contati, continuando a guardarla, sedendomi accanto a lei per poi continuare a guardare quello spettacolo <Sai, Sofia, penso che non mi staccherò mai da Stefano, neanche per sogno, te, con Sascha invece?> chiese lei, voltandosi e guardandomi dritto negli occhi <Beh, vedi, nell'ultimo periodo, io e Sascha come avrai notato... Stavamo parecchio insieme e... Non odiarmi Giu> dissi malinconica <Perchè dovrei odiare mia sorella? Lo sapevo che saresti rimasta con Sascha ma questo non significa che non ci vedremo più! Secondo me, anzi che dividerci ci riuniremo più di prima! Anche Gabriele e Gaia si uniranno a noi! Magari uno starà con Surry e l'altra con Giuseppe... Non lo so o con Lore> disse lei. <Comunque staremo insieme per sempre> la rassicurai io, mettendole una mano sulla spalla <Meno male che ci sei tu a rendermi felice> disse mostrandomi un largo sorriso <Non sono l'unica> Giulia'spov <Non sono l'unica> disse lei per poi andandarsene. Avevo già capito quello che intendesse dire e ha proprio ragione 'Non è l'unica'. Così, con il sorriso stampato in faccia, la mora si diresse a passo svelto dalla sorella, per poi rientrare nell'hotel ed abbracciare il suo papino Stefano.
