Serpenti

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Giulia's pov
Quella sera, partimmo molto presto per andare in centro a Tokyo per cercare un ristorante giapponese in cui mangiare. Indossavo una maglietta della Levis classica con dei Jeans sopra il ginocchio scuri. Sofia invece una maglietta in volant nera e dei pantaloncini corti e chiari. Stefano
come al solito, indossava la sua camicia da boscaiolo e dei jeans scuri.
Uscimmo dall'hotel, ognuno in tempi diversi ma ci riuscimmo tutti. Ci dirigemmo in centro città e, visto che l'hotel era a qualche isolato dal centro ci arrivammo in meno di 10 minuti. Era molto bella come città ma soprattutto molto diversa dall'Italia. Era più affollata e tecnologica. Insomma, i palazzi erano altissimi e tutti dall'aria molto 'evoluta' rispetto ai palazzi che ci sono a Milano per esempio. Voltai lo sguardo a destra e vidi un ristorante molto carino dove sembrava cucinassero cibo giapponese. Andammo proprio in quel locale. Era molto accogliente, i tavoli erano bianchi e c'erano dei divanetti rossi, il mio colore preferito. Ci sedemmo ad un tavolo ed ordinammo. Tutti noi prendemmo del ramen, qualcuno, come i Saschefano (io quando scriverò i Saschefano intenderò Sascha e Stefano) presero anche del sushi <Amoreee> chiese ad un certo punto Sabrina <Che c'èèe? Che palle questa> rispose Sascha sussurrando la parte in cui disse che la sua ragazza rompe le palle <Mi passi del sashimi?> urlò lei <No! Perchè non si disturba chi mangia!> le rispose con la bocca piena zeppa di Hosomaki. Io stavo a stento soffocando una risata mettendomi le nocche delle dita in bocca, mordendole. Stefano invece mi stava guardando del tipo "Ma che cazz... Ma se sta a magnà la mano?" così mi chiese <Perchè ridi?> <Guarda> dissi io ancora ridendo mentre indicavo la scena <HAHAHA LOL.> rise lui. Alla fine fu Sofia a passarle molto cortesemente il sashimi dicendole un <Ecco a te mamma Sabri> dolcemente. Surry appena sentì Mamma Sabri si voltò e la guardò del tipo:"Ma che ho appena udito" <Ma scusa, da quando Sabrina si chiama Mamma Sabri?> chiese cortesemente Giuse <Appunto, esiste solo Papà Vegas!> si aggiunse Sal. Sabrina roteò gli occhi <Mi chiama così perchè l'adotteremo!> rispose lei. Tutti intorno a me spalancarono la bocca, tranne me e Stefano, visto che quest'ultimo, essendo il migliore amico di Sascha lo sapeva già <Scappo in Messico!> urlò Sascha alzandosi inaspettatamente dal tavolo e correndo via. Sabrina lo seguì urlando <Saschaaa! Torna subito qui! Non lasciarmi per andare in Messico!> urlò fintamente disperata lei <Fanculo tutto!!> urlava intanto Sascha, ahh sono fatti l'uno per l'altra (sto scherzando #saschefano4evah). Quando ritornarono tutti e due al tavolo, dopo aver preso una bella sgridata da Papà Vegas, ci spiegarono tutto meglio e, dopo chiacchiericci vari e battute squallide, tornammo all'hotel. Stefano non mi disse che avremmo fatto domani, disse semplicemente <Andiamo a letto, è tardi e domani dobbiamo fare tante cose> così, stranita, andai a dormire per essere carica il giorno dopo. Quando mi risvegliai per colpa di un raggio di Sole che mi si era posizionato sugli occhi, me li strofinai stancamente e con grande fastidio. Facendo un enorme sbadiglio, mi misi dei vestiti puliti e misi il pigiama nell'armadio della mia camera d'hotel. Mi infilai pigramente le calze e le scarpe e scesi di sotto ad aspettare Stefano. Quando arrivò, aveva tutta l'aria di uno che ha dormito beatamente, beato lui appunto! <Buongiorno!> mi disse tutto pimpante, io, invece, in tutta risposta feci un grande sbadiglio, in quanto non avevo ancora recuperato tutte le energie. Andammo insieme nella sala da pranzo dell'hotel che in quel momento era allestita per la colazione. Ci dirigemmo allo stesso tavolo dove i nostri amici erano seduti; quel giorno c'era anche Pietro, penso che lui sia arrivato stanotte. Salutammo tutti e iniziammo a prenderci qualcosa da mangiare al buffet. Stefano lo vidi prendersi tantissimi dolci tipici, io mi presi una brioche alla Nutella e un pasticcino giapponese, da bere presi una tazza di thè tradizionale. Mi diressi al tavolo rischiando anche di finire addosso a un tedesco che mi tagliò la strada di punto in bianco, mi sedetti e iniziammo tutti a mangiare. Chi finiva prima chi finiva dopo, uscimmo tutti dall'hotel e in poco tempo eravamo già nella macchina che Vegas aveva prenotato per viaggiare più facilmente. <Perché prendiamo la macchina?> chiesi dubbiosa <Perchè dobbiamo andare lontano> disse Giuseppe <Ci porti al parco> chiesero i Saschefano con gli occhi che brillavano di speranza <No! Ma andiamo in un posto che vi piacerà!> disse contento papà vegas <Uffa! Papà non ci porta mai al parco!> ci lamentammo io, Sofia, Sascha e Stefano <Spero sia qualcosa di, di, cani e gatti!> esclamò Sabrina <Nah, sarebbe meglio se fosse un museo della scienza o roba così...> disse Sal aggiustandosi gli occhiali e facendo gesti con le mani <Bleah! Senti pulcino Surry, ha detto qualcosa di   D-I-V-E-R-T-E-N-T-E!> esclamò Sascha con tono di superiorità a Surry <Vuoi rissa eh?! Vuoi rissa ?!> fece per ridere e ci riuscì visto che scoppiai a ridere dopo che lo disse, intanto gli altri stavano tranquillamente registrando un vlog. Quanto vorrei anche io un canale YouTube! Ma ho deciso che lo farò quando sarò più grande. Ancora nessuno aveva la minima idea di dove ci avrebbe portato, ma tutti sapevano che si sarebbero sicuramente divertiti. Ogni tanto, certo, scappava qualche ipotesi sul luogo sconosciuto, ma principalmente si parlava di videogiochi come Minecraft e Fortnite; sentii anche uno spezzone di una conversazione tra Sascha e Stefano: <Sa, ci organizziamo per un HaiMai tra i Saschefano?> chiese Ste <Ma certo Ste! Così i fan saranno contenti! Quando ci troviamo?> affermó Sascha <Io direi il 20. Non ho impegni e siamo già tornati da Tokyo> propose Stefano <Per me va
benissimo!> rispose contento Sascha. Da lì non seppi più nulla; un po' perchè non li ascoltavo più, un po' perchè iniziai a parlare con mia sorella. <Sofia?> la chiamai <Sí?> <Ho sentito Sascha e Stefano parlare> le dissi <Dicevano che il 20 avrebbero fatto un video insieme a casa di Ste. Così potremmo vederci> continuai <Davvero?> chiese lei <Davvero> le sorrisi calorosamente io. Dopodichè ci abbracciammo affettuosamente. La macchina frenó, ciò mi fece capire che eravamo giunti a destinazione. Scendemmo piano piano dalla macchina, Lore, Pietro e un loro amico che era in un altro hotel, erano in un'altra. Ci incontrammo tutti all'entrata e, guardando una scritta in alto in inglese, c'era scritto:"Rettilarium, serpenti e altri rettili dell'Asia" eravamo ad una specie di zoo da quello che avevo capito. Entrammo, e intorno a noi c'erano tantissime teche di vetro con inciso su ognuna di esse un nome:"Serpente della Mongolia, nord-occidentale" o "Cobra nero" (ditemi se esiste 😂), molto interessante. Le teche sembravano quasi tutte uguali, un alberello piccolo sulla destra, un tronchetto cavo all'interno nel centro e della terra sotto tutto, sembrava come se una parte di bosco fosse stata portata lì, era tutto molto bello e i serpenti erano una cosa spettacolare. Alcuni neri, altri rossi, bianchi e neri e tutti di svariate misure. Passammo ai coccodrilli; c'era un piccolo stagnetto all'esterno e sulla superficie si vedeva spuntare, leggermente, il dorso e il muso di un coccodrillo. Lì, in alto a destra, si poteva chiaramente vedere un signore che con il flauto faceva uscire un serpente da un cesto di vimini e lo controllava muovendo la testa a destra e a sinistra, molto lentamente. Era molto bella come scena tantè che ci fermammo un po' di tempo a guardare. Certo, bisognava essere dei temerari per fare una cosa del genere: stare seduto su una piattaforma piccola e dall'aria poco resistente con sotto coccodrilli e davanti a te un cobra che potrebbe ucciderti. Io sicuramente non l'avrei fatto. Proseguimmo il nostro tour dove vidi ad un certo punto un filo di un minerale molto resistente all'apparenza e sulla sinistra dei caschi, delle tute e delle specie di cinture con dei ganci appese. C'era quella che sembrava una guida turistica in piedi davanti a noi che sembrava aspettarci <Ma sono l'unica qui a non capire che sta succedendo?> sussurrai a Sofia <Fidati, non sei l'unica>  mi rispose lei <Allora!> cominciò eccitato Giuse <Oggi, da come avrete capito, faremo una discesa lunga, ripida, ma soprattutto, PERICOLOSA! Infatti nell'acqua ci sono coccodrilli e sulgi alberi che vedete-indicò la vegetazione che circondava il laghetto- ci sono serpenti velenosi e iguane, quindi, vedete di seguire tutte le procedure di sicurezza e prendete le videocamere, perchè ci divertiremo e finirà sui nostri canali> ci spiegò lui. "Bene" pensai
Moriremo di paura

Questa probabilmente sarà l'unica e l'ultima volta che ti dò ragione

Allora cercherò di ricordarmi questo momento e godermelo finchè posso

Fai bene. <Quindi vedete di indossare tutte le apparecchiature varie e godetevi la discesa!> annunciò Vegas. Dopodiche la guida ci insegnò come allacciarci le cinture e usare i gancetti, io cercai di ascoltare con più attenzione possibile e riuscii finalmente a capire come mettersi la cintura (non della macchina). Tutti iniziarono a scendere partendo da Stefano, io rimasi per ultima

Agganciai le estremità di quei ganci al fil di ferro e, chiudendo gli occhi autoconvincendomi che tutto andrà bene, presi la rincorsa e scesi dopo aver fatto una bella rincorsa, solo a metà via, dopo essermi girata, mi resi conto che la corda era sottile e avevo agganciato solo uno dei due gancetti richiesti. Iniziò a salirmi l'ansia, ma cercai di far svanire quel pensiero dalla testa, ma più ci pensavo più sentivo la corda diventare sottile, fino a quando non mi resi conto che stavo precipitando perchè non c'era niente a sorreggermi, finii direttamente in acqua, dove, in lontananza, non vidi un alligatore ondeggiare e avvicinarsi sempre di più a me, finchè non aprì la bocca e saltò fuori dall'acqua, dopodiche, tutto nero.

La Mia Nuova Vita  -St3pny- {COMPLETATA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora