VI

176 5 0
                                    

I veri sentimenti fanno paura. Cerchiamo di tenerli nascosti.
È quello che cercano di fare Elen e Cristian.
<<Aspetta!>>, esclamò Cristian fermando sua moglie davanti alla loro camera matrimoniale.
<<Cosa c'è?>>, chiese lei.
Entrambi cercavano di sembrare tranquilli come quando il gatto incontra il cane.
<<Ti devo portare in braccio nella camera.>>, rispose lui.
<<Ma l'hai già fatto quando siamo entrati in casa.>>, disse Elen.
<<Lo so, ma è la tradizione.>>, spiegò Cristian avvicinandosi a Elen e prendendola in braccio varcarono la soglia della camera. Aveva la sensazione che gli bruciava le mani al contatto con la pelle di lei.
Questa volta Elen non gli mise le mani al collo anche perché non fu presa di sprovvista dal gesto di lui.
<<Grazie!>>, disse Elen dopo che Cristian la mise sul letto posizionato al centro della stanza.
<<Comunque io dormirò nella stanza dietro la libreria. L'ho fatta sistemare.>>,esclamò Cristian andando verso la stanza nascosta.
Elen rimase male ma fece finta di niente.
<<Cri...Cioè.. Aspettate! Preferirei dormire io nella stanza nascosta, se per voi va bene.>>.
Era la prima volta che Elen dava del Voi a Cristin. Lui aveva notato questa cosa e non era affatto felice.
Entrambi si stavano ferendo a vicenda senza saperlo.
Entrambi volevano il bene dell'altro, ma non sapevano che così si sarebbero allontanati.

La notte sembrava che non volesse lasciare il posto al giorno.
Elen e Cristian non avevano chiuso occhio. Cercavano di capire cosa dovevano fare per non rovinarsi a vicenda.
Dopo essersi vestita Elen uscì dalla stanza nascosta. Cristian non c'era nella loro stanza.
<<Buongiorno! La colazione è pronta Signora.>>, avvisò la governate.
<<Grazie!>>. Lo sguardo di lei vagava nella stanza alla ricerca di lui. <<Sapete dove sta mio marito?>>, domandò alla governate.
<<È uscito presto e di fretta. Mi ha detto di riferirvi di passare una buona giornata.>>, le rispose la governate.
Elen non rispose. Aveva la sensazione che Cristian la stava evitando. Che entrambi si stavano evitando ma per poi cercarsi.
<<Se arriva qualcuno sono nello studio.>>, esclamò Elen.
<<Signora ma non fatte colazione?>>, vuole sapere la governate preoccupata per la ragazza con lo sguardo triste.
<<Non ho fame. Grazie!>>.

<<Come va la vita da sposati?>>, domandò l'amico a Cristian nello studio dove lavoravano come avvocati.
Cristian però era immerso nei suoi pensieri.
Aveva la sensazione di soffocare e non sapeva come togliersela di dosso.
<<Perdonami! Cosa mi hai chiesto?>>, domandò all'amico.
<<Che succede? E dalla festa di Elen che sei strano e lo sei ancor di più dopo il vostro matrimonio. Va tutto bene tra voi?>>.
"Sono strano? Sono strano a causa di tutto.", pensò Cristian domandandosi cosa stesse facendo sua moglie in quel preciso momento.
<<Va tutto bene.>>, rispose all'amico.
<<Perché mi hai fatto sistemare la stanza nascosta senza farlo sapere a nessuno?>>.
Cristian cercava di tenere tutto dentro di se, ma si doveva sfogare con qualcuno. È quel qualcuno era il suo migliore amico.
<<Non voglio far soffrire Elen.>>, riuscì ha dire, <<Sin da piccoli abbiamo avuto un'amicizia piena di litigi e abbracci. Ad un certo punto mi ero chiesto perché una ragazza come lei ha un amico come me. E un giorno dopo aver litigato e dopo aver messo da parte il mio orgoglio le lo chiesto. Sai cosa mi ha risposto?>>.
<<No. Ma sono sicuro che da quel giorno tra voi sia cambiato qualcosa.>>.
<<Sempre con quel sorriso furbetto sulle labbra mi ha risposto che questa è la vera amicizia. Che l'amicizia non è solamente i giorni pieni di luce ma anche quelli pieni di oscurità che poi tanto non l'ho è con i veri amici.>>.
<<Perché avevate litigato quel giorno?>>, vuole sapere l'amico.
<<Per niente! Una stupidaggine.>>, esclamò Cristian liquidando il discorso.

Entrambi silenziosamente si erano promessi di sembrare veramente felice fuori dalla loro camera. Ma quando varcavano la loro camera si ricordavano con tristezza che quei sorrisi e quelli sguardi non erano veri.
<<Noooooo!>>, urlò Elen svegliandosi tra le urla e tra le lacrime.
"Non permettero' che succeda questo!", pensò Elen prima di vedere Cristian entrare nella stanza nascosta.
<<Stai bene?>>, domandò a sua moglie tra le lacrime.
<<Sì..Scusatemi se vi ho svegliato.>>, disse a Cristian, evitando di guardarlo. Questo suo comportamento fece innervosire ancor di più Cristian. Ma non disse niente. Si avvicinò a lei e l'abbraccio' finché non smise di tremare e addormentare nelle braccia di lui come una bambina.
Lui invece non chiuse occhio. Per tutta la notte non aveva fatto altro che guardarla dormire come incantato dal canto delle sirene.

Eravamo amici e adesso....? [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora