II

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I preparativi per il diciottesimo compleanno di Elen erano pronti, ma lei no.
<<Tutto bene?>>, le chiese Ginevra, la sua migliore amica.
<<Sì, cioè non lo so. Ho paura per domani.>>.
<<Perché?>>.
<<Non lo so.>>.
<<Tranquilla!>>, Ginevra abbraccio' l'amica.
Conosceva bene Elen e sapeva che si faceva prendere facilmente dalle paure e ansie.
<<Buongiorno! Ginevra! Elen!>>, saluto Cristian raggiungendo le due amiche sedute nella veranda sorseggiando il thè.
Da lontano aveva visto che qualcosa turbava Elen e non era riuscito a non raggiungerla nella veranda.
<<Accomodati!>>, esclamò Elen.
<<Ho sentito che tra te e Sofi si sta organizzando un matrimonio.>>, disse Ginevra a Cristian cogliendo Elen di sorpresa con tale notizia.
<<Cara Ginevra ti devo smentire questa notizia. Non ci sarà nessun matrimonio tra me e Sofi.>>, spiegò Cristian prima di cambiare argomento, <<Come vanno i preparativi per domani?>>, domandò a Elen.
<<Bene. Le camelie sono arrivate e stanno esposte. Gli inviti gli avevo già mandati. E al resto ha detto che ci pensano i miei.>>.
<<Le Camelie?>>, domandò Ginevra.
<<Sono i suoi fiori preferiti.>>, rispose Cristian pentendosi di aver risposto senza rifletterci.
<<Cosa indosserai?>>, domandò Ginevra all' amica, guardando con sguardo interrogativo Cristian.
<<Non lo so.>>, rispose Elen.
Appena rimasta solo Elen cercò di tenere a bada i suoi confusi ma chiari sentimenti e paure.

Appena rimasta solo Elen cercò di tenere a bada i suoi confusi ma chiari sentimenti e paure

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Ogni volta per sfogarsi prendeva carta e penna e scriveva senza fermarsi.
Scriveva su quel pezzo di carta con l'inchiostro nero la storia di una ragazza innamorata. Innamorata di un ragazzo. Un ragazzo che la faceva ridere. Un ragazzo che era gentile. Un ragazzo che era entrato nel suo cuore senza permesso. Perché lei non si voleva innamorare, per paura di soffrire. Ma stava già soffrendo tenendo segreti i suoi sentimenti. Cercava con tutta se stessa di dimenticarlo. Però quando lo incontrava il cuore le esplodeva nel petto e la testa in tilt. Le sue guance prendevano fuoco e non riusciva a guardarlo troppo per paura che lui capisse i suoi sentimenti verso lui.
<<Elen!>>, la voce di Cristian la riportò alla realtà, <<Stai bene? Che scrivi?>>.
<<Niente!>>, disse Elen piegando il foglio in due per nascondere la storia, <<Perché mi cercavi?>>.
<<Sinceramente avevo visto la luce del salotto accesa e sono venuto a controllare.>>, spiegò Cristian osservando la sua amica.
<<Ah! Beh! Allora Buonanotte!>>, disse Elen allontanandosi da lui.
<<Elen!>>.
<<Sì.>>.
<<Ti sposerai?>>, le domandò Cristian.
<<Sì. È la scelta migliore.>>, rispose Elen cercando di non piangere. Avrebbe cercato di dimenticare.

Il gran giorno era arrivato. Elen aveva ufficialmente compiuto diciotto anni.
<<Signorina come volete che vi legga i capelli?>>.
<<Va bene un chignon, grazie.>>, disse Elen guardando il suo riflesso allo specchio.
Cercava, come la protagonista della sua storia, di nascondere paure e sentimenti.
<<Siete pronta, Signorina!>>.
<<Grazie Signora Carla!>>.
<<Signorina voi mi dovette dare del tu. Sono io che..>>.
<<Signora Carla vi prego. Siamo tutti uguali perciò per oggi vi prego di assecondarmi e di chiamarmi Elen.>>.
<<È meglio se andiamo! Gli invitati sono tutti nel salone che vi aspettano.>>, le ricordò Carla.
Mentre scendeva le scale cercava di non inciampare nel lunghissimo vestito rosa.
Cristian non riusciva a non guardare la sua amica.
La vedeva come una dea.
Il suo sguardo seguiva ogni suo movimento e spostamento.
Da quando era scesa nel salone non si erano neanche parlarti. Tra loro ci furono solamente dei timidi sorrisi e sguardi fugaci.
Il salone era decorato in modo semplice come Elen voleva. Agli angoli erano accese delle candele bianche profumate con accanto le Camelie.
A metà serata il padre di Elen l'ha invito a ballare.
Il ballo tra padre e figlia.
Gli invitati guardarono in silenzio i loro movimenti.
Elen si sentiva a disagio con tutte le persone che la guardavano. Non amava essere al centro dell'attenzione.
<<Mia dolce bambina stai diventando una bellissima donna.>>, esclamò il padre abbracciando la figlia prima di iniziare a ballare con la moglie.
<<Sei bellissima!>>. Elen sapeva a chi a apparteneva quella voce.
<<Grazie! Anche se non è vero!>>, esclamò Elen rivolgendosi a Cristian.
<<Non ti diverti?>>.
<<Sì, ma sai che non amo di essere al centro dell'attenzione.>>, rispose Elen.
<<Sei incantevole e sarai mia!>>, esclamò Thomas unendosi a Elen e Cristian.
Elen rimase sbalordita e spaventata di fronte a tale affermazione.
Cristian invece strinse i pugni pronti a colpire quel Thomas fino allo svenimento. Non lo voleva vicino a lei. Non voleva nessuno vicino a lei.
Lei era troppo per tutti.
Lei era perfetta con i suoi difetti.
<<Buona serata!>>, esclamò Cristian pronto a uscire da quel salone.
<<Cristian!>>, lo chiamo' Elen. Voleva il suo amico vicino, <<Balliamo?>>, gli domandò guardandolo con paura.
Lui non rispose ma unì le loro mani e iniziarono a ballare dimenticandosi di tutto e di tutti.


Eravamo amici e adesso....? [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora