VII

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Era passato un mese dal loro matrimonio. Da un mese erano marito e moglie.
Da un mese cercavano di andare avanti e sembrare felici davanti alle rispettive famiglie, ma l'unica cosa che avevano ottenuto era evitarsi  a vicenda.
<<Cuginetta quand'è che mi dai un nipotino e un figlio a tuo marito?>>, domandò Sofi a Elen.
Cercò di non dare a vedere che era rimasta turbata da quella domanda. Dentro si sentiva morire.
<<Quando sarà il momento.>>,rispose sorridendo e evitando di guardare suo marito che era seduto accanto a loro,<<Scusami Sofi ma devo andare. Caro ci vediamo tra un po'.>>, disse prima di allontanarsi dai due.
Le faceva male fingere davanti a tutti, perché lei voleva essere veramente amata ed amare. Non fingere.
Però non aveva il coraggio di parlare con lui. Era già complicato incrociarsi da soli per paura di rovinare tutto.
<<Sicura che l'ha ami?>>, chiese Sofi a  Cristian.
<<No.>>, rispose guardando il vuoto davanti a se.
Si sentiva come se fosse schiacciato da una montagna.

Elen nel frattempo aveva preso una decisione. La decisione.
Doveva andarsene.
<<Elen! Che succede?>>, domandò preoccupata l'amica, <<Elen! Rispondi!>>.
<<Devo andarmene.>>, esclamò Elen cercando di trattenere le lacrime.
<<Ti ha fatto del male?>>.
<<Cosa? No. Sono stata io che ho fatto del male.>>.
<<Che stai dicendo? Se non riesci ha fare del male ad una mosca come fai a  fargli del male a lui?>>, domandò scioccata Ginevra.
<<Ti prego! Andiamo via prima che arrivi lui.>>.
<<Dove sta?>>.
<<Sta facendo una passeggiata con Sofi e i miei fratelli.>>.
<<Va bene! Cosa c'è nella busta che hai nella mano?>>, domandò Ginevra osservando la tristezza nello sguardo dell' amica.
<<Una lettera.>>, spiegò lei poggiandola sul cuscino di lui, per poi lasciare quella casa.

<<Allora?>>, vuole sapere Ginevra.
Erano sedute nel giardino di Ginevra.
<< Nessuno deve sapere che sono qui. Comunque rimarrò solo oggi. Domani me ne andrò.>>.
<<Elen che sta succedendo?>>.
<<Ho rovinato la sua vita.>>,esclamò lei guardandosi le mani.
<<La vita di chi?>>.
<<Di lui.>>.
<<Ti fa così male pronunciare il suo nome. Il nome di Cristian.>>, osservò Ginevra.
<<Sì.  È solamente colpa mia. Eravamo amici. Adesso a malapena ci guardiamo.>>.
<<Ti verrà a cercare.>>.
<<No. C'è Sofi. Lei farà in modo di renderlo felice.>>.
<<Sei sicura?>>.
<<Sì.>>.
Era sicura che la vita di lui sarebbe stata migliore senza lei.

<<Elen! Elen!>>. Era da mezz'ora ora che Cristian cercava sua moglie senza trovarla, senza trovare tracce di lei finché non vide sul suo cuscino una busta bianca.
<<È la calligrafia di Elen.>>, disse leggendo le parole scritte da lei.
*ADDIO! MI DISPIACE!*
<<Che vuol dire?>>, urlò spaventando l'amico che lo stava raggiungendo nella stanza.
<<Che succede? Perché urli?>>.
Uscì dalla camera di corsa evitando anche l'amico e andando, quasi, a sbattere contro Sofi.
Evitando Sofi si rivolse all' amico, <<Elen è sparita!>>.
<<Cosa? Quando?>>.
<<Non lo so. Voglio solo trovarla.>>.
<<Aspetta! Se se ne andata vuol dire che non prova niente per te. Lasciala! Ci sono io qui.>>.
<<Sofi! Fammi un favore: ricordati che mia moglie è Elen. E quello che succede tra me e lei non sono affari che ti ricordando.>>, esclamò Cristian prima di salire in macchina e andare a cercare lei.

Eravamo amici e adesso....? [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora