Il gigante Colossale

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Tutta Shiganshina era in preda al panico. Il fumo si era dissipato per lasciare il posto all'enorme testa di un gigante: era il gigante Colossale. La terra aveva tremato ed ora tutto d'un tratto era apparso quel gigante. Così dal nulla. Com'era possibile? Le persone erano immobili, terrorizzate dalla paura, erano incapaci di muoversi. Guardavano in alto con occhi pieni di terrore e stupore. Dopo cento anni, il genere umano risentì la paura di essere assoggettati da loro. Il gigante Colossale diede un calcio alle mura, la terra tremò; Shiko mise le mani intorno alle spalle di Fumiko. Il gigante calciò ancora e ancora finché non si aprì una breccia tra le mura. Le rocce distrussero le case lì nei dintorni delle mura. A quel punto la gente si risvegliò e cominciò a scappare. Il gigante Colossale era sparito e dalla breccia cominciarono ad entrare i giganti.
-Fumiko! Corri! Dobbiamo tornare alla falegnameria. - esclamò Shiko prendendo la ragazza per un braccio, ma la fanciulla non sembrava intenzionata a muoversi, continuava a guardare nel punto in cui prima c'era il gigante.
-Fumiko! Corri! Non posso farcela a trascinarti fino a casa. Dobbiamo andare dagli altri! - urlò il ragazzo, ma lei continuava a non reagire. Mentre tutti all'improvviso si erano messi a correre lei era rimasta lì immobile a guardare con i suoi grandi occhi marroni quelli che stava accadendo.
-Questo giorno cambierà la storia. Devo guardare bene questi momenti. - disse Fumiko con voce quasi sognante senza distogliere lo sguardo dalla breccia da cui entravano i giganti.
-Fumiko! Ma sei pazza!? Dobbiamo muoverci. - urlò Shiko con le lacrime agli occhi.
-Chissà com'è morire. Forse è questa la nostra ora! - disse sempre molto calma lei accennando un sorriso.
-Che cosa dici? Ti sei fumata il cervello!? Nessuno dei due morirà adesso! Ma ora dobbiamo fuggire! Non puoi rassegnarti così. Nella vita bisogna lottare! - disse Shiko cercando di trascinarla, ma Fumiko si era piantata a terra. Il braccio di lei gli sfuggì dalle mani. Intanto un gigante si stava avvicinando.
-Dobbiamo fuggire! - urlò Shiko con tutte le suo forze, il viso rigato dalle lacrime. La ragazza le porse la mano sorridendo dolcemente. Dietro di lei si stava scatenando l'inferno.
È pazza. Ormai non le funziona più il cervello! Ma non posso lasciarla qui! Pensò Shiko. Intanto il gigante era a pochi metri da loro.
-Dopotutto, se moriremo almeno ci avremo provato. -  disse Fumiko continuando a sorridergli e a tendergli la mano.
"Almeno ci avremo provato"?? Che significava? A fare cosa avremo provato? Ormai è andata. Sta vaneggiando.
Ora anche Shiko aveva gli occhi sgranati, non sapeva più che fare. Si sentiva impotente. Il gigante ormai era vicinissimo a loro.
-Fidati di me. Vedrai che funzionerà! Sono certa che andrà così, ma se non proviamo non lo sapremo mai! - continuò la ragazza sempre calmissima. Il gigante era a pochi passi da loro. Si chinò il suo viso era vicinissimo a quello di Fumiko. Ormai Shiko ci aveva rinunciato: sarebbero morti entrambi per via di quella ragazza impazzita. Il gigante la guardò per un po' poi la prese in mano.
-No!!! - urlò il ragazzo. In quel momento liberò la sua kagune: un vortice verde intorno al braccio che terminava dopo la mano con uno spuntone.
-Shiko... non fare nulla. - disse sempre calmissima Fumiko. Ormai il gigante l'aveva portata all'altezza del suo viso. Shiko non sentiva più nulla. I rumori intorno a lui erano come spariti, non vedeva altri giganti se non quello he teneva in mano la sua Fumiko. Intorno divampavano gli incendi e le persone scappavano in cerca di una salvezza che forse per alcuni non sarebbe mai arrivata, ma per lui tutto questo era come se non ci fosse, per lui c'erano solo quei momenti scanditi dal battito del suo cuore. Non riusciva a capire. Perché Fumiko era così calma? Era davvero impazzita? Prima sembrava farneticasse cose senza senso, ma erano davvero senza senso o era lui che non riusciva a cogliere il messaggio? Fumiko non era una ragazza che si lasciava vincere così facilmente. Sicuramente avrebbe cercato di salvarsi, avrebbe cercato una via d'uscita. Nelle situazioni d'emergenza lei continuava comunque a rimanere lucida e a ragionare con tutto il cervello. Aveva un pensiero laterale molto sviluppato e riusciva spesso a difendersi attaccando anche l'avversario. Le sue soluzioni erano sempre le migliori, ma ora sembrava aver perso totalmente il senno della ragione. La terra tremò ancora. Shiko cadde a terra, ma continuò a guardare Fumiko in mano al gigante; la mano he si avvicinava sempre più alla bocca del mostro. Ma la cosa più preoccupante era che Fumiko continuava a sorridere. Ad un certo punto il gigante fermò la mano, guardò la ragazza e la rimise delicatamente a terra. Shiko si alzò incredulo per andare verso l'amica.
-Hai visto Shiko?! Te l'avevo detto che non mi sarebbe successo nulla. Questo perché noi non siamo essere umani. Noi siamo Ghoul! -

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