Sui tetti come gatti

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SHIKO'S POV
Girammo l'angolo e senza dare nell'occhio ci mettemmo le maschere ed estraemmo il Kagune. Le persone si scansarono. E cominciarono ad urlare:
-Dei Ghoul!-
-Ci sono i Ghoul! -
-Scappate! -
-Aiuto! Ci mangeranno tutti!-
-Mantenete la calma! - urlavano le guardie del corpo di Guarnigione. Ma io e Fumiko non perdemmo tempo. E con un balzo saltammo su un tetto.
-Passate al movimento tridimensionale! Quei due potrebbero essere pericolosi! - urlò uno delle guardie. Probabilmente il capitano. I soldati si gettarono al nostro inseguimento. Quanto avrei preferito avere un Ukaku invece del mio Koukaku. Mio padre diceva che prima o poi avrei imparato ad usarlo e l'avrei apprezzato. Mia madre era un Ukaku come me. Continuammo a correre sui tetti come gatti. I soldati erano davvero veloci. Ad un certo punto Fumiko si fermò.
-Corri! Vai avanti. Questo qui li sistemo io! - esclamò la ragazza.
-Ma come te ne esci?! Non lascerò mica solo a te tutto il divertimento. - detto questo le sorrisi e le feci l'occhiolino.
Le guardie ci avevano raggiunto. Non sarebbe stato molto difficile batterle. Loro erano addestrate soprattutto per combattere contro i giganti: avversari enormi, lenti e senza una spiccata intelligenza. Noi invece eravamo della loro stessa misura, ben armati di Kagune, rapidi e intelligenti.

FUMIKO'S POV

Ne buttai giù dal tetto tre con due dei miei tentacoli, ma quelli con il loro movimento tridimensionale riuscirono a salvarsi. Dovevamo portarli a terra, lì non avrebbero potuto sfruttare il loro cavallo di battaglia. Le loro spade erano troppo lunghe e inadatte nei combattimenti così ravvicinati e senza il movimento tridimensionale sarebbero stati costretti alla resa. Così mi gettai a terra con un balzo. Molti soldati mi seguirono, altri rimasero con Shiko sul tetto. Ma dopo pochi secondi scese anche lui seguito dagli altri soldati. Il ragazzo ne tranciò uno dei miei durante l'atterraggio.
-Bel colpo. - esclamai io
-Grazie! - rispose lui affettandone un altro.
Io ne sbattei due contro un muro fracassandogli il cranio. Poi ne presi un altro e lo strangolai con il Kagune in pochi secondi.
-Ritiriamoci! - esclamò il capitano dopo che Shiko ne fece fuori un altro.
-Dove andate vigliacchi! - urlò il ragazzo ridendo. Rimasti soli ci levammo le maschere e ci guardammo negli occhi. Ormai il sole stava per tramontare. Quella giornata era giunta al termine e noi due eravamo ancora vivi. Ci guardammo sorridendo, poi ci abbracciammo stretti. Era bello sentire di non essere soli. Così ricominciammo a camminare verso est mentre il sole tramontava alle nostre spalle.

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