Cuore di ghiaccio

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Shiko fece un altro passo, ma le gambe gli cedettero e cadde a terra svenuto. L'emozione era stata troppa. Fumiko anche era un po' scossa, e appena vide l'amico a terra dalla sua bocca uscì un gridoletto stridulo. Corse verso l'amico, le gambe le tremavano. Si era impegnata così tanto per rimanere calma fino a quel momento c'è ora stava per esplodere. Troppe cose tutte insieme. Lei era ancora una ragazza.
-Shiko!! Shiko! - cominciò ad urlare inginocchiata accanto a lui. Il ragazzo però non sembrava volersi riprendere. Gli occhi rimanevano chiusi e non dava segni di miglioramenti. Fumiko si guardò intorno allarmata. Per fortuna c'era solo un gigante. Nessun umano in vista. Così la ragazza prese la sua maschera dalla tasca destra. Era una mascherina nera con dei baffi da gatto che copriva solo gli occhi. Così Fumoko si tirò su anche il cappuccio. Prese in braccio Shiko e tirò fuori il Kagune. I suoi occhi divennero Rossi e con un balzo saltò su un tetto. Lei non aveva bisogno del movimento tridimensionale per muoversi agilmente come i soldati, lei era un Ghoul! Ma sicuramente non sarebbe passata proprio inosservata, ma lei contava sul fatto che in quel momento lei non rappresentava la minaccia maggiore: in quel momento c'erano i giganti. Che erano molto più pericolosi di un piccolo Ghoul. Mentre corre Fumiko cominciò a pensare.
Forse noi non siamo così diversi da loro. Entrambi mangiamo gli uomini e siamo combattuti da loro perché considerati nemici. Sia i Ghoul che i giganti hanno la capacità di rigenerarsi. Loro sono così grandi nelle dimensioni, ma noi abbiamo il Kagune! Ma no! Cosa sto dicendo! Come ho potuto paragonarmi a loro anche per un solo secondo! Loro non mangiano gli uomini per necessità! Per noi invece sono la nostra unica fonte di cibo, mentre per i giganti è diverso! Loro sono stati tutto questo tempo fuori le mura senza mangiare gli uomini, infatti dopo averne mangiati un po' sono costretti a vomitarli come noi Ghoul dobbiamo vomitare il cibo umano!
Ad interrompere il flusso di pensieri di Fumiko fu Shiko che si stava svegliando. La ragazza si fermò lì su un tetto.
-Shiko! Mi senti!? Stai bene!? - chiese lei allarmata.
-Fumiko. - disse piano il ragazzo con la bocca un po' impastata. Lei lo abbracciò e scoppiò in lacrime. Com'era bello stringersi a lui dopo tutto quel macello. La sua faccia sentiva un po' il ruvido della felpa. Il suo odore le penetrava nelle narici, un odore buonissimo... l'odore di Shiko. Le lacrime cominciarono a bagnare la felpa un po' sporca di fuliggine che le cominciò a sporcare tutta la faccia.  Fumiko coprì lei e Shiko dal mondo che li circondava con il Kagune, facendo come un guscio dove c'erano solo loro due.
-Non piangere più. - disse il ragazzo carezzandole la faccia. -Sei stata bravissima- continuò sorridendole. Anche Fumoko rispose con un sorriso. Poi si ricompose subito. Lei odiava farsi vedere piangere. Per lei piangere era un segno di debolezza, una cosa di cui vergognarsi e da non mostrare. Lei non si lasciava mai troppo andare a queste emozioni, non voleva sembrare fragile. Ormai il suo cuore a forza di trattenere le emozioni si era un po' indurito. Aveva creato come una corazza per difendersi dal dolore e dalle sofferenze, ma oggi, come le mura di Shiganshina, anche la sua corazza aveva ceduto per un po' e si era lasciata andare alle emozioni. Fumiko si asciugò gli occhi con la manica.
-Forza! Dobbiamo sbrigarci a tornare a casa! La mamma non stava neanche molto bene. - disse  lei alzandosi in piedi. Shiko la guardò. A lui piaceva Fumiko in versione Ghoul: il Kagune colorato e la mascherina nera.
-Fino ad adesso ti ho portato io perché eri svenuto! Ma ora vedi di muovere quel sedere! - sbraitò lei.
Shiko si alzò in piedi e prese dalla felpa la sua maschera. La sua era a scacchi bianchi e neri e gli copriva tutta la faccia.
-Va bene. Andiamo. - disse il ragazzo. I due cominciarono a saltare da un tetto all'altro come cavallette. Essendo Ghoul erano molto più agili e forti di un normale essere umano. I giganti non facevano molto caso a loro. Intanto gli uomini scappavano e urlavano da una parte all'altra in preda al panico. Ma loro non si fermavano e continuavano a correre. Fumiko vide una signora rimasta schiacciata sotto un masso che era crollato sulla casa. In quel momento le si gelò il cuore. E se la stessa sorte fosse toccata a sua madre? Aveva un brutto presentimento. La ragazza accelerò ancora, la sua casa non distava molto da lì, poteva essere rimasta colpita anche sua madre e tutta la bottega. Ma no! Perché doveva sempre pensare negativo? Mancavano pochi metri s sarebbero arrivati a casa. Ormai aveva il cuore in gola e un bruttissimo presentimento. Sua madre! Doveva sapere! Doveva sapere se sua madre... ma in quel momento arrivò a casa. Lì vicino era caduto un masso, la casa non era stata colpita, ma erano state le fiamme a raggiungerla. Fumiko cadde in ginocchio. Forse sua madre era fuggita in tempo. Ad un certo punto videro una persona proprio lì vicino. Era Yakumo.
-Papà! - urlò Shiko. Probabilmente molti dei Ghoul che erano nel sotto dell'edificio starno morti.
-Andate via! - urlò lui quando li vide.
-Dov'è la mamma!? - domandò Fumiko urlando. L'uomo era tutto bruciato, le ustioni erano davvero gravi.
-È dentro. - rispose Yakumo prima di cadere a terra senza vita.
Io... non l'ho nemmeno salutata.

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