"E se ne è andato?" Rachel si pettina i lunghi capelli mossi, continuando a fare strane smorfie allo specchio, così da capire quale sia il suo lato migliore "Potevi fermarlo."
"Non voleva che io lo fermassi." Commento, aspramente, mentre continuo a stapparmi le doppie punte, nervosa.
Rachel posa il pettine, voltandosi verso di me e alzandosi, mostrando così il suo bel fisico, fasciato nel vestito blu mare "Ti dico che un ragazzo non ti salva dalla nuova fiamma del tuo ex per niente."
Scuoto le spalle, non sapendo più che pensare, ormai "Lo avrà fatto solo per divertimento, così come fa sempre. E poi, Rachel, non ha senso giustificarlo, perché tanto lo sappiamo che non ha il controllo sui suoi sentimenti."
Lascio cadere le mani sul mio grembo, sospirando e alzando lo sguardo, ormai stanca.
Non so più che fare, non so più che dire: tanto con Bill niente va mai bene.
Ormai ha eretto un muro fra noi, e per questo non basterà nemmeno un carro armato.
È finita: con un singolo errore ho mandato tutto all'aria.
Non riesco a perdonarmela.
La mia gemella si siede al mio fianco, prendendomi la mano, provando a rassicurarmi.
"Ti piace, eh?"
Corrugo la fronte, guardandola male "Cosa? No, è solo che mi spiace."
Lei mi osserva, quasi come se sperasse di leggermi dentro, ma è tutto inutile: non mi confiderò con lei.
"Dovresti venire alla festa con me, 'sta sera." Propone, facendo un bel sorriso "Ti farebbe bene."
"Non bevo e non mi piace ballare." Le ricordo, acida, e lui subito sbuffa.
"Ma potresti conoscere qualcuno e, nelle tue condizioni, potrebbe fare miracoli." Commenta, diretta, facendomi quasi soffrire.
Le mie condizioni.
Quelle di una ragazza che passa le sue giornate fra il rimpiangere una relazione finita male e capire i sentimenti di un malato terminale.
Sono un disastro.
"Pensi davvero che mi farebbe bene?" Chiedo, imbronciata, e lei subito fa un sorriso, rialzandosi.
"Ti scelgo un vestito."
Non dico nulla, continuando a fissarmi le unghie spezzate, ancora incerta.
L'unica persona che mi piacerebbe davvero conoscere vive in questo ospedale.
E, al momento, mi odia.
***
Venire a questa festa è stato un errore.
Mi ci sono voluti due secondi per capirlo, e tre per decidere che l'unica cosa che vorrei fare al momento è scappare da qui.
Rachel si è subito persa con alcuni infermieri dell'ospedale che, con mio estremo disgusto, ci hanno provato anche con me.
Non capisco come certi idioti possano avere l'abilitazione medica.
"Helena Collins!"
Sposto lo sguardo, notando un ragazzo dai capelli mori che mi fissa con un sorriso sornione sul viso e un bicchiere di birra in una mano.
"Ciao!" Continua, sempre con lo stesso entusiasmo da ubriaco.
"Ciao." Rispondo, semplicemente, sistemandomi meglio sulla poltrona su cui siedo, in un angolo appartato della discoteca.
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On the edge / Bill Skarsgård
Fanfiction« Avanti, parla: so che premi dalla voglia di chiedermi qualcosa. » Lui sorride, ma io non sono altrettanto felice, anzi: ho ancora in mente le parole di mio padre che tentano di ricordarmi che dovrei stargli lontano. Forse dovrei imparare ad ascolt...