4 mesi dopo
E nessuno ne ha mai capito il motivo, nessuno è mai riuscito a strappargli una parola, ma, Alexander Skarsgård, ha deciso di firmare la liberatoria per offrirsi come donatore.
Ed è arrivato fino in fondo, fino alla sala operatoria, facendosi prendere i tessuti del cuore per donarli al figlio mai voluto: quello che lui stesso ha cercato di uccidere.
Poi, senza aggiungere altro, è stato portato in prigione, e lì è rimasto.
Bill gli ha mandato una lettera, forse per ringraziarlo, o magari per chiedere altre spiegazioni, ma è stata rimandata al mittente ancora chiusa.
Certe cose, a quanto pare, non meritano una spiegazione, ma, in fondo, è il risultato ciò che conta.
E, il nostro, è che Bill si è salvato.
Sistemo la bottiglia d'acqua sulla panchina, riprendendo il mio libro di informatica, sfogliandone le pagine, cercando di ritrovare il punto, per quanto sia difficile concentrarsi, dato che il mio telefono continua a suonare a causa dei diversi messaggi di Rachel.
E chi lo avrebbe mai detto, ma si è fidanzata, ma per davvero, e non con un dottore, ma col nipote di mr Jones, Zackary, aspirante poliziotto.
Almeno possiamo stare tranquilli sulla sua sicurezza, per quanto, ora, il vero problema sia sopportare il suo lato dolce e innamorato.
Potrei direi che la preferivo prima, quando era frivole e superficiale, ma, in realtà, mi basta che sia felice, e poi posso sopportare ogni cosa.
Solo mio padre sembra avere qualche problema a riguardo, ma solo perché ha paura di vedersi portar via entrambe le figlie da un momento all'altro senza poter fare nulla.
Ma, in fondo, sembra che non si smetta mai di vedere i propri figli come dei bambini, e noi saremo per sempre le gemelline che si stringevano alle sue gambe quando avevano paura.
E, forse, va bene così.
"Helena Collins?"
Sollevo lo sguardo, ancora con la penna stretta fra i denti e il telefono in una mano, completamente persa mentre noto che, proprio davanti a me, ci sono Louis e la sua cara ragazza, Chastity, sempre più finta.
"Oh, ciao." Saluto, togliendomi la penna dalla bocca e sorridendo, cordiale "Tutto bene? E' tanto che non ci si vede."
Louis sgrana i suoi begli occhi, come se fosse sorpreso dal vedermi qui, così felice, come se non mi provocasse nulla il rivederlo: e, in realtà, è proprio così.
"Sì, beh...sì, sto bene." Dice, ancora confuso, guardando la bionda, che non sembra affatto felice della sua reazione, visto che si sta riversando con rabbia sulle sue unghie laccate di rosa.
"Bene." Ribatto, cordialmente, prendendo il mio astuccio, sistemando le mie penne "Come mai in ospedale?"
"Oh, Chas deve fare un controllo."
Sorrido, gentile, osservando prima uno e poi l'altra "Ottimo: buona fortuna."
Chastity vorrebbe fuggire, ma Louis rimane fermo, con ancora gli occhi puntati su di me, come se non riuscisse davvero a capire.
"Non mi hai mai richiamato."
"Oh, beh, avevo da fare." Ribatto, ben consapevole che, in realtà, me ne sono completamente dimenticata, sia di lui che delle sue chiamate.
"Avevi da fare? Col college, immagino."
Corrugo la fronte, perplessa: perché sta ancora parlando?
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On the edge / Bill Skarsgård
Fanfic« Avanti, parla: so che premi dalla voglia di chiedermi qualcosa. » Lui sorride, ma io non sono altrettanto felice, anzi: ho ancora in mente le parole di mio padre che tentano di ricordarmi che dovrei stargli lontano. Forse dovrei imparare ad ascolt...