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 <<Datemi il bambino>> ordinò con voce roca.

Era talmente infuriato che continuava a colpire Chanyeol su una gamba.

<<Jisoo è vostro figlio, Baekhyun?>>

Baekhyun esitò per una frazione di secondo, prima di annuire.

<<Sì, è mio figlio>>

Chanyeol capì che stava mentendo. Di nuovo. Sospirò rassegnato. La paura che vide nei suoi occhi lo fece rimanere in silenzio. Non l'avrebbe affrontato adesso: aveva mentito perché aveva paura, ma poteva capirlo. Sapeva che stava cercando di proteggere il bambino: Chanyeol rappresentava il nemico, ed era facile immaginare le storie raccapriccianti che gli erano state raccontate.

<<Jisoo non corre pericoli, Baekhyun. Non gli verrà fatto alcun male>>

Dopo aver fatto quella promessa protese il braccio, offrendogli la mano.

Baekhyun la scostò.

<<Datemelo subito>>

Chanyeol non chiedeva altro che lasciar andare il bambino che aveva ricominciato a fare i capricci, scalciando e agitandosi, ma non avrebbe permesso a Baekhyun di prendere il sopravvento. Non era lui a dare ordini, ed era meglio per tutti che se lo mettesse in testa quanto prima.

Jisoo intanto era in piena ribellione. Chanyeol cercò di calmarlo. Lo girò dolcemente in modo che posasse la schiena sul mantello che gli copriva il petto, quindi gli scostò la coperta dal viso, perché il piccolo sembrava quanto mai deciso a guardarsi intorno, e glielo asciugò di nuovo. Infine tornò a guardare Baekhyun.

L'impeto di rabbia si era completamente spento in lui. Chanyeol era stato incredibilmente tenero con il piccolo. Nonostante le grandi mani non era stato affatto impacciato, e anche Jisoo sembrava gradire la sua presenza. Continuava a girare la testa all'indietro per guardarlo con i suoi occhioni spalancati.

Era solo un bambino. Non sapeva quello che faceva, si disse Baekhyun. Alla fine rivolse lo sguardo verso Chanyeol. Si fissarono a lungo in silenzio, mentre Jisoo provava il suo repertorio di nuovi versi soddisfatto.

Baekhyun non riuscì a sostenere lo sguardo di Chanyeol per molto. Cominciò a tremare, senza sapere se fossero brividi di freddo causati dalla temperatura o dallo sguardo glaciale del gigante.

<<Il gioco è finito, Baekhyun. Ho vinto io. Se fosse una partita a scacchi, direi scacco matto>> dichiarò lui <<Ammettete la vostra sconfitta e io sarò comprensivo con voi>>

Quello che lo infuriò fu il tono divertito utilizzato dal ragazzo. Lui alzò nuovamente gli occhi sul generale e vide che stava trattenendo a stento una risata.

Quel gigante si stava letteralmente godendo la vittoria. Lui lo colpì di nuovo sulla gamba.

<<Se fosse una partita a scacchi, generale, la vostra mossa non sarebbe ancora scacco matto, perché non mi avete battuto, ma solo accerchiato. No, la partita non è ancora finita>>

Lui scosse la testa.

<<Siete in una posizione insostenibile, Baekhyun. Rinunciate a questa lotta senza speranza e accettate ciò che non può essere cambiato>>

Ebbe anche la sfrontatezza di sorridere. In quel momento Baekhyun lo detestò più che mai. Come aveva potuto trovarlo attraente? Quell'uomo era un mostro, che usava un innocente per raggiungere i suoi scopi. Aveva deliberatamente messo in pericolo Jisoo solo per guadagnare un vantaggio su di lui.

Fight me if you canDove le storie prendono vita. Scoprilo ora