Capitolo 5

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Caleb saltò l'ultima ora, mandando un messaggio a Jude in cui gli chiedeva se voleva passare la giornata da lui. Ma non aveva messo in conto di incontrare loro.
-Stonewall, rieccoti. Sei felice di vederci?-
-Felice come se mi avessero messo un dito in culo-
-Ad un frocetto come te dovrebbe piacere-
-Mi spiace, sono io l'attivo. Se vuoi ti dimostro come si fa-
-Non parlarmi così, frocetto. A meno che tu non voglia fare a botte. Tanto alla fine sai come finisce. Ci ammazzi di botte? Ammazziamo di botte quell'albino che ti segue come un cane-
Caleb strinse i pugni mentre lo sbattevano contro il muro.
-Bravo, resta zitto. Oggi ho proprio bisogno di sfogarmi, piccolo inutile sacco da box che non sei altro-
Un pugno nello stomaco. Un taglio sul braccio. Una bruciatura sulla gamba. Un altro pugno. Altro dolore. Così per quasi un'ora.
-Ora sto decisamente meglio. E voi, ragazzi?-
-Si-
-Decisamente-
I ragazzi se ne andarono, lasciando un Caleb mal messo per terra.
-Figli di puttana vacca laida cagna in calore...- mormorò a bassa voce, alzandosi da terra. Si diresse nel bagno della scuola e si sciacquò i vari tagli, mentre Shawn lo raggiungeva.
-Almeno questa volta mi hai chiamato per aiutarti con le ferite...- disse l'albino aiutandolo a pulirsi dal sangue.
-Poco prima che mi venissero ad ammazzare di botte ho chiesto a Jude se veniva da me ed ha acconsentito. Però sai com'è il mio quartiere, e di certo non lo faccio venire solo. Ma se mi vede mezzo morto vorrà spiegazioni-
-Non gli dirai proprio niente, eh?-
-Cosa devo dirgli? Che mi faccio picchiare per evitare che picchino quelle poche persone a cui tengo? Shawn, sappiamo entrambi che Jude è il mio punto debole, ora-
-È anche la tua forza-
-Shawn...-
-Non negare, okay? Sai che è così-
Caleb rimase in silenzio, mentre finiva di pulirsi. Ma non sapevano che David aveva seguito l'albino, e che stava andando a riferire tutto a Jude.

-Caleb, non sono un bambino- disse imbarazzato Jude. Il castano lo stava trascinando verso casa propria tenendolo per mano e guardando male chiunque si avvicinasse, come se fosse un bambino piccolo che non sa difendersi.
-Sei il mio piccolo, è la stessa cosa. E ti ho già detto che il mio è un quartiere di merda-
-E devi comportarti come se avessi tre anni?-
Caleb sbuffò, ma poi lo guardò ghignando. Gli lasciò la mano e lo attirò a se, mettendogli il braccio attorno alla vita.
-Va meglio, così?- chiese prima di baciarlo.
-Decisamente- rispose il rasta poggiando la testa sulla sua spalla. Camminarono per poco altro, prima di arrivare. Entrati in casa, Caleb sbattè subito il rasta contro il muro iniziando a baciarlo con foga e desiderio. Jude portò le braccia dietro al suo collo, mentre le loro protuberanze si scontravano e gonfiavano. Il castano ghignò divertito, mentre si staccava e lo trascinava in camera. Lo spinse sul letto, ricominciando a baciarlo. In poco tempo, entrambi si ritrovarono in boxer, e Caleb si stava preparando a levarglielo, ma prima gli prese gli occhialini, facendoli cadere a terra. E da come baciava, da come si comportava, Jude sembrava essere certo di tutto ciò che faceva. Eppure nei suoi occhi si vedeva l'insicurezza. Il rasta aveva imparato a nascondere le sue emozioni, ma i suoi occhi lo tradivano sempre, e gli occhialini servivano a nasconderli. E Caleb non avrebbe mai fatto niente, per quanto volesse, se Jude non ne fosse stato sicuro quanto lui. Lo baciò di nuovo, questa volta a stampo, prima di stendersi accanto a lui e abbracciarlo da dietro.
-Perché non sei andato oltre?- chiese Jude, girandosi così da poterlo guardare negli occhi.
-Perché tu non ne sei sicuro-
-Perché pensi questo?-
-I tuoi occhi ti tradiscono-
-Come sempre...- mormorò piano il rasta, ma Caleb udì comunque.
-Non è una cosa brutta. Preferisco aspettare finché non sarai pronto. E voglio sapere cosa provi davvero, Jude. Non nasconderti dietro a quei cosi. Non da me-
Jude nascose il volto nell'incavo del suo collo, lasciandosi levare la coda e accarezzare i capelli.
-Quindi? Vuoi che quando stiamo insieme non li tenga...?-
-Si. Anche se so che ti trovi a disagio, dovrai abituarti a mostrarmi ciò che provi. Chiaro?-
-Si... Va bene-
-Bravo piccolo-
-Si può sapere perché mi chiami così se abbiamo la stessa età?-
-Perché sti cazzi dell'età, sei il mio piccolo e fine-
-Va bene, solo tuo-
-Ovvio, piccolo-

Defence||FudouKidou Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora