{M.S. 11}

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"Ho sempre pensato di essere pazza. Ma non solo di mente, sono anche pazza di te."

Sono andata a vedere Liverpool - Roma con Aurora, una delle mie amiche a distanza con cui ho legato tanto. Entrambe tifavamo per la Roma perché, dopotutto, in Europa si tifa per le italiane.

Aurora: «Non pensavo che il 24 aprile sarebbe arrivato così presto! Sono così contenta!» esclama, mentre entriamo nello stadio e, dopo aver comprato qualche snack da consumare per smorzare l'ansia, ci sediamo nei posti davanti.
Io: «Nemmeno io! Sono in ansia! Sia per stasera, che per domani sera!» ho il cuore a mille solo al pensiero del ritorno, di Bayern-Real e Real-Bayern. Succederà la stessa LADRATA dell'anno scorso.
Aurora: «Siamo ottimiste! Andrà bene, spero.» ridacchio, mentre prendiamo posto nella tribuna.
Telecronista: «Welcome to everyone to Anfield Stadium!» ha dato ai presenti il benvenuto allo stadio.
Aurora: «Okay, questa frase l'ho capita!» le faccio il segno dell'ok.
Telecronista: «Sta per iniziare Liverpool - Roma! Le formazioni sono queste!» le mostrerà ai telespettatori. «Dopo l'inno della Champions, si inzia!» nella mia mente l'ho tradotta in italiano senza troppa fatica e riportato ciò alla mia milanista.
Prima del fischio di inizio, informa i tifosi di alcune curiosità riguardanti le due squadre, che mi entrano da un orecchio e mi escono dall'altro, dovuto all'ansia. (Se stasera sto tanto tremando, cosa farò domani? Mi sparo?)
Aurora: «È iniziata! Ma il mio amore non c'è...»
Io: «Oltre a El Sharaawy in panchina, che disapprovo totalmente anch'io, Juan Jesus in difesa?! Ma sono matti? Cosa si è fumato Eusebio prima di decidere il modulo e la formazione?!»
Aurora: «Non lo so, cuore. Non lo voglio sapere.» sbuffa.
Io: «Va bene che le squadre inglesi hanno una difesa che, nel complesso, lascia un po' a desiderare, ma ciò non vuol dire che non dobbiamo difenderci anche noi! Devono pressare quei tre davanti! Il tridente denominato "SFM", per intenderci.» annuisce convinta.
Aurora: «Speriamo di non pigliare subito goal, e anzi, di farne almeno uno nel primo tempo.»

Sono d'accordo con lei: se subiscono anche solo un goal nella prima metà di gioco, includendo i minuti di recupero, significa che non va bene la strategia di gioco utilizzata, devono svegliarsi.

[...]

Mancano poco più di 16 minuti, escludendo il recupero, e nessuno ha ancora segnato. La Roma -anche grazie all'infortunio di Chamberlain- ha iniziato bene, ma si sta lentamente addormentando.

Aurora: «Spero facciano entrare Stephan nel secondo tempo, subito.»
Io: «Anch'io. E cambiare strategia. Così non va!»
Aurora: «Mi auguro che in questi quindici minuti non segnino...» e proprio quando finisce di dirlo, Salah segna, al 34'. «Fanculo, stronzo.»

Molti stanno applaudendo. Sono indecisa se farlo anch'io o meno. Decido di non farlo. Se fa un altro goal, credo abbastanza probabile, forse sì.
Dieci minuti dopo, segna di nuovo Momo (L'ho gufata mentalmente, sono un'idiota...), al 44'.

Io: «Ma come?! Vincete 3-0 col Barça di Messi e non siete capaci di fermare una piramide ambulante!» sdrammatizzo, applaudendo e ridendo un po'. «Roma, ci sei?»
Aurora: «No, non c'è. Ci vuole l'altro faraone.» fotografa lo stadio e mette una storia su Instagram del 2-0 subito negli ultimi 16 minuti. «Salah ha un kebab al posto del cuore.»
Io: «Dai, basta!» mi faccio scappare una risatina. «Almeno non ha esultato, come qualcun altro!»
Aurora: «Possiamo dire a Eusebio di dimettersi?!»
Io: «Noi due, come allenatrici, siamo meglio di Klopp, Pochettino, Mourinho e Guardiola messi insieme!» e pure di Zidane, ovviamente. Ma era per rimanere in tema "Inghilterra" e "Premier League".
Aurora: «Bravissima! Puoi dirlo forte!» finisce il primo tempo, sentiamo il fischio nello stesso istante nel quale ho finito di constatare la nostra bravura in fatto di calcio.
Io: «Andiamo a prendere qualcosa?» avevamo finito le patatine. Anzi, Aurora le aveva finite. Io avevo preso la Coca-Cola al bar anche per lei, poco prima di sederci.
Aurora: «Sì, ma ingrassa anche tu!» alzo gli occhi al cielo, ma poi andiamo a fare la fila.
Stephan: «Pago io la Coca-Cola per entrambe.» non ci credevo, era proprio lui!
Aurora: «Ste! Non dovevi essere con i tuoi compagni in spogliatoio?» spalanco gli occhi anch'io.
Stephan: «Già, ma avevo sete. E volevo vederti. Sapevo che saresti venuta.» sorride. «Ah, Ila, ti cercava Momo.» aggrotto la fronte.
Aurora: «Ha rotto a sufficienza i coglioni.»
Stephan: «Io sono in panchina, vorrei entrare...»
Io: «Perché? Cosa vuole da me?» torno velocemente sulla questione, sto già pensando al peggio.
Stephan: «Non me l'ha detto...»
Io: «Ma dove vuole vedermi?»
Stephan: «Nel suo spogliatoio.» arrossisco leggermente, ma se ne accorgono.
Io: «COSA?» Aurora trattiene una risatina. «Cuore, che cazzo ridi?»
Aurora: «Caccia tutti i suoi compagni gay e dagliela.»
Io: «STAI SCHERZANDO?! Io, scopare con quello?» intanto, El Sha se la ride.
Stephan: «Ti accompagno nello spogliatoio del Liverpool. Aurora, se vuoi, puoi venire nel mio.»
Aurora: «Certamente!» mentre andiamo, un po' correndo a causa del tempo che stringe, le do una gomitata. Si lascia andare alla risatina.
Salah: «Eccoti!» entro nello spogliatoio del Liverpool, durante i suggerimenti che sta dando Aurora alla Roma. Lui è l'unico ad essere felice di vedermi, gli altri sono un po' confusi. Ma li capisco. (Una sedicenne che piomba in uno spogliatoio non è una cosa di tutti i giorni!)
Firmino: «Sei una spia della Roma o stai dalla nostra parte?»
Io: «Non tifo per nessuna delle due squadre, ma stasera sono qui con una mia amica che sta tifando Roma.»
Mané: «Ti piacciono i due goal, i due PEROTTI, subiti dalla Roma?» sospiro contemporaneamente a Momo. (Che sincronizzazione!
Io: «I miei complimenti!» esito ad esprimere un'opinione. Non sono una persona che riempie di complimenti.
Salah: «Troppo gentile.» mette un braccio attorno alle mie spalle. Lo guardo un po' stranita. Mi pare insolito che uno come lui possa avere dei sentimenti... (Ma se non ha esultato in nessuna delle due volte! Ilaria, basta stereotipare! Ha una forte simpatia per te! Se gli piaci, sarà da vedere. Però, ha un cuore!)
Io: «Che volevi dirmi?»
Salah: «Dunque...» gli altri si allontanano da noi, parlando sicuramente della strategia da adottare in campo per i restanti minuti. «Vorresti uscire con me?» il cuore mi batte a mille e mi sento bollente, percepisco l'aria dello spogliatoio come più calda, quando fuori sta ancora piovendo.
Io: «S-Sì, ma quando?»
Salah: «Mi basta anche stasera, nel dopo-partita, trascorrere del tempo con te.» (giusto per vedere se te la darò o meno... Scordatelo.) Invece, una consistente parte di me, accetta.
Io: «V-Va bene.» si avvicina molto al mio viso e sorridiamo, sempre in sincronia. Sta per toccare le mie labbra, quando entra Klopp. «M-Me la filo, dovete rientrare!» esco, quasi scappando via, facendo una colossale figuraccia. Salah voleva trattenermi, ma ho rifiutato: non ho voluto essere invadente.

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