Prologo 2: Drizzt Do'Urden

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"Aargh..."
L'Orco rantolò, accasciandosi a terra. Due ferite gemelle gli tagliavano l'addome, facendo sgorgare sangue in grandi quantità.
Il drow si abbassò sul cadavere, cercando prove per la sua indagine.

Era stato separati dai suoi compagni durante uno scontro con degli altri Drow, seguaci di Lolth, la Dea Ragno, ma c'era qualcosa di più: si stavano radunando numerose forze nell'Underdark, sotto un solo vessillo.

Forze che, normalmente, non avrebbero mai collaborato: Drow, Orchi, e altre razze ancora.

C'era qualcosa di estremamente sospetto, in tutto ciò, e Drizzt era deciso a vederci chiaro e a fare tutto il possibile per sventare i piani di chiunque stesse ammassando quell'esercito.

Si fermò un momento a riflettere: forse avrebbe dovuto affrontare molti nemici da solo, meglio controllare le armi.

Morte Gelida e Lampo, le scimitarre, erano tornate nei foderi, pronte ad essere usate di nuovo.

A tracolla portava, già incordato, l'arco Taulmaril, dalle magiche frecce infinite.

Protetto dalla sua casacca che diminuiva l'effetto dei colpi subiti, Drizzt sapeva però di non essere invulnerabile; era per questo che portava le sue cavigliere, che lo rendevano abbastanza veloce da mettere in pratica l'arte della fuga, qualora fosse occorso.

Estrasse le lame, pronto alla lotta, e continuò a muoversi.

All'improvviso, una scossa di terremoto lo gettò a terra, riverso nel sangue dei suoi nemici.

Non aveva l'aria di essere un terremoto naturale: sembrava quasi che il mondo intero ronzasse, come le ali di un immenso sciame d'insetti.

Drizzt si rialzò con fatica, annaspando, e si accorse che il passaggio che lo avrebbe riportato alla luce del sole era crollato. Il ranger sospirò, recuperando da terra le sue scimitarre, e si addentrò ancora di più nella caverna.

Sceso nelle profondità della terra, il ranger Drow sentì delle voci provenienti dalla sala vicina.

"Signore, dovremmo controllare se la nostra via d'uscita è utilizzabile, a seguito del terremoto."

"Umph. Allora vai a controllare, forza! Perché lo dici a me?"

"Beh... volevo solo... vado subito, capo!"

Drizzt si ritirò contro il muro, attendendo che l'Orco lo superasse, prima di entrare furtivamente nella sala.

Per sua fortuna, gli Orchi erano abbastanza sicuri della loro vista da non accendere lanterne nel loro accampamento, così che il Drow avesse dei punti di oscurità completa in cui nascondersi.

Come se non bastasse, la maggior parte della banda era girata di spalle, studiando qualcosa sulla parete di fondo.

Il ranger non vedeva di cosa si trattasse, e vedeva solo una luce bluastra diffondersi tra gli Orchi.

Muovendosi lentamente e con cautela, raggiunse una posizione da cui poteva vedere di cosa si trattasse...

"Allarme! Il cunicolo ha ceduto, e le avanguardie sono morte!"
"Sono state schiacciate dal crollo?" domandò il capo, annusando l'aria.
"No, signore. Presentano tutti ferite da taglio. Ci deve essere un intruso."
L'Orco, più grande e anziano degli altri, ringhiò tutta la sua rabbia.

"È qui dentro, nascosto. Ne sento l'odore. Sembra un elfo, dalla puzza."

Detto questo sputò in terra, allungando il braccio a recuperare la sua ascia bipenne.

"Accendete le torce!" ruggì.

Mentre gli Orchi sguainavano le spade e accendevano torce, il Drow vide di cosa si trattava, capì cosa fosse la fonte della luce azzurra che stava spandendosi nella caverna: un portale.

Dall'altro lato, buio illuminato da luci di un color blu scuro, ogni tanto si vedeva una piccola esplosione.

Dunque pianificavano questo! Mandare degli esploratori in avanscoperta e poi invadere in massa una nuova terra, tutta da saccheggiare.

Non poteva permetterlo.

I suoi sensi lo avvertirono che era stato scoperto, e rotolò al coperto proprio mentre un'ascia da battaglia si incastrava nella parete di roccia dove si trovava il suo collo un istante prima.

Sguainò le due spade, con cui deflesse un colpo di lancia, poi raggiunse il portale, indietreggiando lentamente, sempre deviando e schivando colpi dai lancieri che lo avevano quasi circondato.

Ne trafisse due d'incontro, sfruttando la loro foga, poi ne disarmò uno con un calcio.

Il suo sesto senso lo avvertì del pericolo imminente, e Drizzt si girò.

Era troppo tardi: uno sciamano orchesco aveva già lanciato un Ariete di forza contro il Drow, facendolo cadere all'indietro attraverso il portale.

Quando atterrò, nelle sue orecchie risuonò una risata fragorosa in lontananza, seguita da una voce profonda. 

"Drizzt Do'Urden si unisce al Nexus."

Sentendo la voce pronunciare il suo nome, il Drow si voltò, e i suoi occhi si allargarono dalla sorpresa...

Worlds converge: un crossover ignoranteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora