Capitolo 12

852 69 6
                                    

Afuro appoggiò la testa sulla spalla di Hera, che gli accarezzò i capelli, mentre aspettava che il ragazzo con la maschera parlasse.
«L'estate la passeremo da un'altra parte. Mio nonno mi ha regalato una casa in montagna, abbastanza lontano da qui. Sarebbe ottimo passare lì il resto dell'estate, così da far scomparire Afuro per un po e far calmare le acque»
«SIIII! UNIREMO L'UTILE AL DIVERTENTE!!!» esclamò Kirigakure iniziando a saltellare.
«Sarebbe stupendo!» disse Afuro con gli occhi luccicanti.
«Intendi tutti tutti?! Io e te sotto lo stesso tetto? Ma neanche morto» negò categoricamente Aporo.
«Quindi non vieni?» chiese Demete dispiaciuto, e il verde stava per confermare la sua negazione, ma vide lo sguardo da cucciolo di Terumi, e vacillò.
«Va bene... Vengo. Ma solo per Afuro!»
A quelle parole, Artemis e Hera ebbero una fitta di gelosia. Il primo, sapendo bene il motivo, fece finta di nulla mentre il secondo non lo diede a vedere, apparte per un aumento di stretta attorno al corpo del biondino, e si chiese il motivo di quella strana sensazione.
«Certo, certo» sviò il discorso, il ragazzo con la maschera.
«Quindi partiamo stasera, no? Prima ce ne andiamo, meglio è» intervenne Hera, e tutti annuirono.
«Voi piccoli genietti non avete pensato ad una cosa» disse Saiji, attirando l'attenzione.
«E cosa, mammina?» chiese il castano.
«Afuro non ha vestiti da portarsi e non può tornare a casa a prenderli perché i giornalisti si aggirano lì»
Tutti lo fissarono, stupiti che avesse detto qualcosa di intelligente.
«Hai ragione. Vabbè, userà quelli di Hecchan, tanto ormai ci starà facendo l'abitudine» disse Artemis, con una nota di malizia nella voce
«Si! Perfetto!» cinguettò allegro Terumi. Hera scoccò un'occhiataccia all'amico, ma alla fine acconsentì. Demete convinse tutti a fare colazione insieme, e toccò a Kirigakure e Aporo andare al bar a prenderla, visto che Tadashi non aveva un cazzo in casa.

«Sei un bambino» commentò Hera. Afuro stava bevendo il suo latte freddo, e si era sporcato con la schiuma. Era adorabile.
«Un bambino stupendo e adorabile» ribattè il biondo, appoggiato da Demete.
«Adorabile si, stupendo non direi»
E Tadashi non capiva con quale coraggio avesse ammesso di trovare Terumi adorabile. Non riusciva a crederci. Che gli diceva il cervello?! Era davvero troppo stanco.
«Wow, devi aver dormito davvero poco per aver ammesso che Afuro è adorabile» commentò Artemis, appoggiato da Kirigakure.
«Sicuro di non avere la febbre, Hera?» chiese Aporo.
«Finitela o vi castro. A tutti» minacciò il castano, e nessuno fiatò più. Finirono di mangiare e poi si misero a giocare con l'Xbox.

I ragazzi se n'erano ormai andati, ed Hera stava preparando la valigia che avrebbe condiviso con Afuro.
«Mi piace mettere i tuoi vestiti» disse ad un certo punto, il biondo.
«Perché hanno il tuo odore. Mi tranquillizza»
Il castano non lo guardò, ma era certo fosse arrossito.
«Sei carino, con quelli addosso» rispose distrattamente, senza pensarci. Terumi divenne paonazzo, ma non disse niente. In quel momento, Hera fu tentato di baciarlo. Ma a che diavolo penso?! si chiese. Non poteva... Piacergli Afuro, no?  O si? Sono davvero così stupido da essermi innamorato di quell'idiota narcisista?!
Non poteva crederci. Ma a quanto pare, era così.
«Tadashi...»
«Si?»
«Perché mi trovi carino così, e non quando sto sistemato al meglio?»
«Perché fai di tutto per renderti perfetto all'apparenza, quindi ti mostri finito. Così, con i miei vestiti, sei semplicemente tu. E sei carino, vestito in modo vero»
«Ti piaccio come sono...» ripetè in un sussurro. Ed Hera non si trattenne. Gli si parò davanti, e lo baciò. Un bacio a stampo, semplice. Terumi lo guardò shockato, mentre si portava una mano sulle labbra, sfiorandole. Il castano tornò a sistemare la valigia, come se niente fosse.

Famous||HerAfuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora