Capitolo 13

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La villa era stupenda. Era costruita con lo stesso stile di una baita, ma molto più grande e spaziosa. La neve sul tetto la rendeva ancora più bella.
«Wow..» sussurrò sconcertato Kirigakure, e tutti furono d'accordo.
«Ci sono tre camere utilizzabili. Quindi dormiremo a coppie»
«Io e Demete andiamo già a sistemare!» disse subito il rosa, trascinando il ragazzo chiamato in causa su per le scale.
«Io dormo con Tadashi» cinguettò il biondo, lasciando spiazzato Aporo.
«Eh?! Lui può benissimo dormire con Artemaniaco! Io no!» sbottò infatti, ed Hera stava per dire che gli andava bene in entrambi i modi, ma Afuro lo abbracciò protettivo, lasciandolo spiazzato. Poi venne trascinato su.

«Cos'era quella scenata di gelosia?» chiese divertito, il castano. Terumi arrossì vistosamente, e non rispose.
«Allora?»
«Perché ieri sera mi hai baciato?»
«Perché volevo»
«Perché volevi?»
«Perché sono coglione»
«Perché sei co-»
«Perché mi sono innamorato di te»
La semplicità con la quale l'aveva detto, era disarmante. Terumi lo fissò sconcertato. Non sapeva che dire. Aveva perso due battiti o più, quando l'aveva detto. Ed era felice. Aveva raggiunto il suo obbiettivo. Però stava anche sentendo uno strano calore nel petto. E i suoi timori, divennero fondati. Si era innamorato di Hera, ancor prima che questo si innamorasse di lui. Ed ora era lì, a fissarlo come un ebete, senza sapere che dire. Cercò di dirgli un 'anch'io ti amo', ma era troppo stupito ed emozionato per riuscire a dire qualcosa. Quindi gli saltò addosso, facendolo cadere sul letto, e lo baciò. Un bacio inizialmente timido, che poi divenne più sicuro e deciso.
«Quindi ora sei tutto mio, giusto Ta~da~shi~?» chiese allegro.
«Solo se smetti di fingere»
«Cosa?»
«I sorrisi, spesso sono tutti finiti. E cerchi di sembrare ciò che non sei. Perché o fai l'angioletto o il diavolo, e io voglio stare semplicemente con il vero Afuro Terumi. Chiaro?»
Il biondo era sconcertato.
«Ti piaccio...come sono davvero...» mormorò stupito.
«Si, esatto. Quindi ora tu mi prometti che smetti di fingere»
«E se... Agli altri non piacessi...?»
«Ha davvero importanza, per te?»
«Si... Voglio che nessuno mi odi...»
Hera lo baciò di nuovo, stavolta dolcemente.
«Piacerai a tutti»
Afuro gli sorrise allegro e lo strinse maggiormente.
«Hai deciso di stritolarmi per l'eternità?»
«Si!»
«Se. Su, forza. Scollati»
«Cattivo!»
Terumi si staccò da Hera esibendo un adorabile broncio, e il castano fu tentato di levarglielo con un bacio. Ma quando stava per farlo, qualcuno entrò di colpo.
«Che preferite per cena?» chiese Artemis.
«Va bene tutto» risposero in coro i due, e il ragazzo uscì.
«Scendiamo?» chiese il biondo, ed Hera annuì. Uscirono dalla camera da scesero in salotto, dove Kirigakure e Demete litigavano come al solito.
«Per cosa litigate stavolta, mamma e papà?» chiese in uno sbuffo il castano.
«La cena» fu la risposta che ricevette, ma non dai due chiamati in causa. Bensì, da Aporo.
«Meglio il Ramen!» sbottò Saiji.
«Io voglio i nighiri!» ribattè l'altro.
«Ma se mangiamo entrambi?» propose Afuro.
«Certo Aphrodi-sama!» disse subito Demete, mangiandosi con gli occhi il biondo. Indossava i vestiti di Hera, che gli andavano leggermente larghi, e il castano gli aveva legato i lunghi capelli biondi in una coda. Ad Hera quello sguardo non sfuggì, e subito mise distrattamente un braccio intorno alla vita di Terumi. Il biondino ridacchiò, mentre Demete rimase a fissarli.
«Awww! Ma tesoro di mamma, quando avevi intenzione di dirmi che finalmente ti sei veramente fidanzato con Afuro???» chiese Kirigakure, allegramente.
«Mai?»
«Che figlio di merda»
«Quindi Hecchan si è trovato il fidanzatino?» chiese Artemis.
«Invece che star a parlare della mia vita amorosa, pensate alla vostra»
I due accusarono il colpo in silenzio.
«Comunque si!! Io e Hera stiamo insieme!» cinguettò allegro il biondo.
«Davvero??» chiese sconcertato Demete. Dal suo tono di voce non si capiva se fosse felice o triste.
«Si!»
«LA MIA OTPPP» urlò il ragazzo, iniziando a saltare per tutta casa. Saiji lo fissò sconcertato, prima di sorridere e seguirlo.
«Siamo sicuri che abbiano anche solo una piccola parte di cervello?» chiese Hera.
«Dubito» rispose Aporo «Ma ci spero»

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