Capitolo 14

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La cena trascorse tranquilla. I ragazzi l'avevano passata tutto il tempo a far domande ad Hera e Afuro, anche se era solo quest'ultimo a rispondere stando appiccicato al primo. Ormai il castano aveva imparato ad ignorare la ficcanasaggine dei suoi amici e si era abituato ad avere Terumi cozzato al braccio.
«Ah, comunque domani se volete andiamo in paese» disse ad un tratto Artemis.
«No! Mi potrebbero riconoscere» disse subito il biondino del gruppo.
«Nono, tranquillo. È un paesino isolato dal mondo. Non arriva giornale nè c'è internet o tv. Nessuno ti può conoscere»
«Allora va bene!»
Anche Kirigakure e Demete acconsentirono, Hera no.
«Non possiamo restarcene qui?» chiese.
«Magari» commentò Aporo.
«Su, Hecchan, non essere asociale»
«Infatti! Tesoro di mamma, l'aria aperta ti fa bene!»
Hera, però, non voleva sentire ragioni. Neanche Afuro stava riuscendo a convincerlo, e Aporo aveva detto che sarebbe andato con loro soltanto se ci fosse stato anche il castano.
«Va bene, non venire. Peccato che non ci sarà nessuno ad impedire a ragazzi e ragazze di provarci con Aphrodi-sama» disse infine Demete, e fu così che Hera acconsentì.

«Sei un gelosonee~» se la rise Afuro appena furono in camera.
«Può darsi»
Il biondo sorrise e lo baciò a stampo. Hera sorrise leggermente a quel gesto e gli passò una maglia che l'avrebbe coperto abbastanza per la notte. Poi si cambiò lui, mettendosi una maglietta aderente e un pantaloncino altrettanto stretto. Terumi seguì ogni suo movimento, incantato.
«Non ti cambi?» chiese Hera, divertito dalla perdita di concentrazione di Afuro.
«Eh? Sisi» disse il biondino spogliandosi e mettendosi quella maglia larga che gli aveva dato il castano. Gli arrivava fino al ginocchio, quindi non servivano pantaloncini.
«E se scoprissero che sto qui?» chiese di punto in bianco. Hera lo guardò qualche secondo. Effettivamente non ci aveva pensato. Aveva dato per scontato che non li avrebbero trovati ma... Se non fosse così?
«Andremo via»
«Cercheranno di fotografarmi e mi faranno domande...»
«Gli altri eviteranno che tu venga fotografato e se provano anche solo a rivolgerti la parola gli stacco la lingua» disse Hera, stendendosi a letto.
«Posso dormire con te, vero Ta~da~shi~?»
«Se ci tieni»
Afuro si infilò sotto le coperte e abbracciò Hera, che cercò di mostrarsi anche solo un minimo infastidito anche se, doveva ammetterlo, amava sempre di più tenere Afuro tra le braccia.

Aporo aveva spostato il suo letto il più lontano possibile da quello di Artemis.
«Non ho mica la peste» commentò il ragazzo mascherato.
«Perché tu sei la peste»
«Ma se mi adori»
«Forse nei tuoi sogni, Artemaniaco»
«Vuoi forse dire che non provi nulla per me?»
«Bleah, mai nella vita» negò con una smorfia di disgusto il verdino. Artemis, allora, si avvicinò a lui che di conseguenza indietreggiò fino a toccare il muro. Aporo cercò, in vano, di sguisciare via e andare a cercare rifugio da Demete e Kirigakure, ma il più alto lo bloccò al muro tenendolo per i polsi. Si era dovuto accucciare, per via della bassa statura dell'altro, ma non gli importava.
«Quindi se faccio questo...» mormorò, prima di baciarlo. Aporo rimase shockato e non riuscì a non ricambiare.
«...tu muori per il troppo disgusto e non ne vorresti mai un altro, no?» finì, guardando il rossore che si espandeva sulle guance dell'altro. Aporo tentò, senza successo, di dire una frase di senso compiuto. Ma non riuscì. Quindi, alla fine, si limitò a sporgersi in avanti in cerca di altro contatto. Sul volto di Artemis nacque un ghigno vittorioso, ma anche intenerito e amorevole. Diede al piccoletto ciò che cercava, baciandolo nuovamente.

Kirigakure sembrava un maniaco, e ne era consapevole. Ma non poteva far a meno di osservare Demete che dormiva beato. Per lui era una visione paradisiaca. Vederlo sclerare per il fidanzamento di Hera e Afuro l'aveva reso più felice che mai. Almeno era certo che l'altro non avesse una cotta per il biondo, come invece sembrava. Ed era anche certo che Afuro non provasse niente per il suo idiota con l'elmetto. Il suo sguardo cadde sulle labbra delicate del ragazzo, e la voglia di farle unire alle sue era davvero tanta. E poi... Infondo... Stava dormendo... No...?
Saiji fece un respiro profondo, prima di chinarsi e baciarlo a fior di labbra, delicatamente, in modo da non svegliarlo. Poi andò nel suo letto e si mise a dormire. Ciò che però il rosa non sapeva, era che il suo amato era in realtà sveglio.

Famous||HerAfuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora