Capitolo 15

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La piccola gita in paese era stata... Particolare. Demete non parlava minimamente con Kirigakure, che era parecchio confuso, e Aporo e Artemis si ignoravano. Tadashi non aveva voglia di risolvere quei 'problemi famigliari', e Afuro non sapeva che pesci pigliare. Tutta la tensione fu spezzata da due ragazze che andarono in contro ad Artemis.
«Artemis! Che bello rivederti!»
«Potevi avvertirci che tornavi!»
«Si, avete ragione ragazze. Scusate»
«Vabbè, verrai alla festa in piazza?»
«Che festa?»
«Sarà una festa fatta tanto per. Ci sarà tutto il paese. Ah, ovviamente puoi venire con i tuoi bellissimi amici. Ora noi andiamo»
«Speriamo di vedervi»
«Ciao Sara, ciao Crystal» salutò il ragazzo, vedendo le due andarsene.

Hera non capiva come poteva essersi fatto trascinare a quella festa. Sta di fatto che non trovava più nessuno. E menomale che era un paese piccolo! Troppe persone a ballare, non riusciva a muoversi da una parte all'altra della piazza. Durante la ricerca del suo ragazzo, vide Demete e Kirigakure parlare per la prima volta dall'inizio della giornata.
«Ero sveglio. Quando mi hai baciato» disse pacato il primo.
«C-Come...?»
«Perché non mi hai detto cosa provi?»
«Perché...? Davvero? Avevo paura che non ricambiassi, idiota! E poi tu ti sei messo a fare gli occhi dolci ad Afuro e pensavo ti piacesse...»
«Ma tu sei un idiota...» disse sconsolato Demete, prima di baciarlo.
Alla fine mamma e papà ce l'hanno fatta pensò Hera, andandosene. Ritrovò anche Artemis e Aporo, ma preferì non restare troppo a guardarli. Il più basso era seduto su un tavolo con le braccia incrociate dietro al collo di Artemis che lo stava baciando. Afuro non era lì. Hera si allontanò dalla festa e fece un giro, prima di sentire qualcosa.
«HERAAAAA»
Era la voce di Afuro.

Afuro non si stava divertendo granché alla festa. Aveva perso tutti di vista, così si allontanò dalla piazza. Stava facendo un giretto per le strade, quando di colpo si sente strattonare in un vicolo. Quando vide chi fosse la mano che gli tappava la bocca, per poco non svenne. I tre giornalisti. Di nuovo. Non voleva crederci. L'uomo gli lasciò libera la bocca, sorridendo in modo inquietante.
«Adesso verrai con noi, Afuro. Ci dirai tutto ciò che vogliamo sapere e noi non ti faremo niente» disse, prendendogli il polso e stringendolo.
«NO! APORO! ARTEMIS! SAIJI!! DEMETE!!» urlò spaventato, facendo arrabbiare i tre uomini.
«HERAAAAAAA»
Uno dei tre lo imbavagliò, mentre quello che gli teneva il polso iniziò a strattonarlo via. Ma poi la presa scomparve, e Afuro si ritrovò dietro qualcuno. Tadashi era davanti a lui, e stava ammazzando con lo sguardo i tre.
«Lasciatelo stare» disse freddo, facendo sbiancare i giornalisti che si ricordavano bene la minaccia di denuncia del castano. Corsero via, e non li rividero stranamente più.

Era ricominciata la scuola. Lo scandalo era stato dimenticato. Afuro stava bene ed era riuscito a riallacciare i contatti con il padre. Stava con Hera da tanto ormai, e lo amava. Non si erano mai detti davvero 'Ti amo', ma voleva farlo. Aveva deciso. Era il compleanno del castano, e voleva fargli qualcosa di speciale. Aveva a che chiesto aiuto ai ragazzi, ma tutti avevano detto che Hera non avrebbe gradito una festa, né tantomeno qualcosa di eccessivo. Stava per perdere le speranze, quando gli balenò in mente un'idea. Corse da Hitomiko e le spiegò la sua idea e quando acconsentì, Terumi pensò che Hera sarebbe stato felicissimo.

Era sera, Hera stava guardando distrattamente la tv, quando degli occhi rossi e e dei capelli biondi gli si pararono davanti facendolo sobbalzare, e si maledisse di aver dato ad Afuro una copia delle chiavi di casa sua.
«Ciao amore! Buon compleanno!» salutò allegro il biondino.
«Ciao Afu-chan. Non si bussa più?»
«Ma se ho le chiavi, perché non sfruttarle?»
«Perché però mi devi far venire gli infarti?»
«Scusa amore~
Comunque ho un regalo per te!»
Hera si sorprese, non ricordandosi neanche quale fu stata l'ultima volta che aveva ricevuto un regalo per il suo compleanno. Dalla morte della madre, non ne aveva più voluti, ma Afuro non lo sapeva e quindi non si arrabbiò con lui.
Terumi gli passò timidamente una busta grigia, che incuriosì Hera. Quando vide il contenuto, rimase shockato. Era una foto incorniciata di loro due mentre si baciavano. Era una foto pulita, pura. Niente effetti. Niente filtri. Semplicemente loro, al naturale. Afuro non era sistemato alla perfezione come al solito. Anzi, aveva i capelli stranamente arruffati e indossava i vestiti di Hera. Non si era sistemato alla perfezione e non era 'finto', come diceva il castano. Era una foto stupenda, che a Tadashi piacque davvero molto.
«È stupenda..» mormorò stupito, prima di baciare dolcemente Afuro per ringraziarlo.
«Ti amo» disse il biondo, arrossendo.
«Anch'io, Afu-chan»
Ormai si è capito. Gli opposti si attraggono.

Fine

Famous||HerAfuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora