Quel giorno il sole splendeva su Hogwarts, illuminando le grandi vallate che costeggiavano e sorreggeva le mura del castello in pietra. Poco fuori di esso, studenti in divisa blu e nera sfrecciavano sulle loro scope per passarsi la Pluffa o battere Bolidi. Erano un paio d'ore che si stavano allenando, ed Aprilia aveva ormai capito le regole del gioco; era anche arrivata a pensare a qualche strategia da adottare durante le partite.
Sugli spalti Ron, Harry, Hermione, Ginny e Luna guardavano estasiati i movimenti fluidi a tratti spericolati di Aprilia.
Hermione perdeva anni di vita ogni qual volta l'amica facesse un salto sul manico per evitare un bolide, atterrando poi in perfetto equilibrio sul legno.Si avvicinò a loro per una breve pausa, fluttuando da seduta con le gambe a penzoloni sulla sua Betty.
-Allora? Che ne pensate?- chiese la ragazza in cerca di feedback.
Ron iniziò a parlarle di come avrebbe potuto ottimizzare i tempi di ricezione facendo curve più strette, o di come avrebbe evitato meglio i bolidi se avesse sfruttato di più la schiena.
Aprilia annotava mentalmente tutto ciò che il rosso le spiegava, ascoltando sia lui che Ginny, che si trovava molto spesso in disaccordo col fratello, e questo dava inizio ad una serie di scambi di insulti esilaranti.Hermione le passò una borraccia d'acqua, alla quale la ragazza si attaccò senza pensarci due volte.
-Mamma Hermione colpisce ancora-Constatò Ron, mettendo in luce il fatto che a volte la Granger era più una madre che un'amica, dato che si preoccupava sempre di portare asciugamani per il sudore alle partite o borracce come in quel momento. Si guadagnò un pugno sulla spalla da Ginny.
-Ahia! Ma che vuoi?-
-Che la smetti di fare lo stupido!-
-Ragazzi- li interruppe Aprilia, osservando sull'altro lato degli spalti un gruppetto di Serpeverde.
-Ma quando sono arrivati quelli? Serpeverde non si allena mica oggi.- Disse Hermione.
Ron si pose una mano a mo' di visierina per il sole sugli occhi, e si lasciò andare un verso di sconforto.
-Oh no, riesco a vedere Malfuretto e le sue scimmie.--Sembra quasi che ci seguano.- Constatò Ginny, lievemente preoccupata.
-Non seguono noi- Luna sollevò gli occhi da ciò che stava leggendo, e guardò Aprilia.
-È vero.. anche l'altro giorno, fuori le mura, quando stavamo parlando c'era sempre un gruppo di Serpeverde.- pensò a voce alta Hermione.
Aprilia, leggermente in imbarazzo, non si sapeva spiegare il perché di quelle azioni da parte dei compagni di Malfoy.
Decise che gliene avrebbe parlato la sera stessa.
Un lungo fischio annunciava il nuovo inizio dell'allenamento, e la ragazza fu lieta del suo tempismo.Ripresero i suoi volteggi, tenendo a mente i consigli di Ron e Ginny: era abituata a quelle curve larghe ed i salti esagerati per fare più scena nel Volo Acrobatico, ma in partita queste caratteristiche non le avrebbero di certo giovato.
Lasciò uno sbuffo di sforzo, quando evitò il secondo bolide, quindi osservò i suoi compagni di squadra mettersi in formazione d'attacco e prendere con velocità la Pluffa, passarsela con movimenti rapidi e brevi per poi lanciarla dentro uno degli anelli.Improvvisamente, un grido attirò l'attenzione di Aprilia. Uno del primo anno, un Cacciatore, aveva perso il controllo della scopa, che sembrava muoversi ed avere vita propria.
Quasi come fosse un riflesso condizionato, lo sguardo della ragazza guizzò verso le scalinate dei Serpeverde, ed uno di loro aveva puntato la bacchetta proprio in direzione del giovane Cacciatore: gli altri lo guardavano ridendo e sghignazzando.Aprilia imprecò mentalmente, prima di lanciare un'occhiata di aiuto verso i suoi amici, che si stavano già mettendo all'opera per fermare le malefatte della casata verde argento.
La ragazza quindi fluttuò verso il malcapitato Oliver Prescott, che era rimasto appeso al suo manico di scopa per miracolo. Questa non accennava a fermarsi, e Oliver stava singhiozzando a denti stretti.
-Oliver!- Aprilia attirò la sua attenzione, mettendosi poco sotto di lui, assecondando i movimenti del manico di scopa stregato.
-Lasciati andare, ci sono io qua sotto, non preoccuparti, ti prendo!-
Il ragazzo gettò uno sguardo verso di lei.
-Ho p-paura!- gridò.Aprilia contrasse la mascella -Lo so, ma devi fidarti di me! Ci sono io qui sotto, non ti fai niente!-
Ma il ragazzo non accennava a mollare la presa, quindi Aprilia sospirò, pensando alla svelta cosa fare.
-Facciamo così: io conto fino a tre, tu lasci la presa e conti anche te, e prima che tu finisca di contare, io ti avrò già preso! Scommettiamo?-
Dopo qualche secondo di attesa, senza vedere riscontro di ciò che aveva detto, la ragazza iniziò: -Uno, due..- ma prima che potesse dire altro, la scopa lo strattonò talmente forte da scaraventarlo con velocità a diversi metri di distanza da dove si trovavano.
Aprilia tese le gambe per compiere un giro della morte e lanciarsi in picchiata verso il ragazzo: sentiva il vento che le trafiggeva il viso, le orecchie fischiavano, gli occhi annebbiati dalle lacrime. Chinò il busto in avanti, piegò il ginocchio che andò verso il vuoto, ma il piede rimase attanagliato tramite la caviglia al manico di scopa, in un incastro che la faceva diventare la "scheggia supersonica" citando i suoi compagni di squadra. Le braccia indietro seguivano la direzione del vento, ma poi si tesero in avanti per afferrare Oliver, le cui grida avevano attirato l'attenzione di Madama Boumb e tutti gli spettatori agli allenamenti.
Non appena la ragazza arrivò a pochi metri da Oliver, ne intercettò la caduta, lanciandosi verso il suo busto ed abbracciandolo all'altezza delle costole, per poi richiamare Betty, che si riposizionò fedelmente ai piedi della ragazza.
Purtroppo l'eccessiva velocità che aveva acquisito non accennava a diminuire facilmente; erano arrivati a sfiorare il terreno sabbioso del campo, ed Aprilia sapeva che per fermare quella corsa contro il tempo doveva fare un'unica cosa. Impennò all'indietro con la scopa, per poi saltare da essa e tentare di intercettare il terreno correndo, ma successe ciò che aveva temuto, ovvero che cadde, rotolando con Oliver stretto al petto.
Non appena si assestarono, Aprilia si assicurò che il ragazzo non battesse la testa, per questo lo aveva circondato con le braccia durante il rotolamento.
Furono circondati velocemente dalla folla, presieduta da Madama Bumb, che prese il ragazzo dalle braccia di Aprilia, stesa a contatto col terreno, liberandola dal suo peso.-Visto?- tossicchiò la ragazza senza fiato verso Oliver, che si reggeva in piedi a stento -Te l'avevo detto che ti prendevo.-
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Reflected shadow (Draco Malfoy)
FanfictionAprilia Morgan è l'erede di una potente famiglia Purosangue, e frequenta la scuola di Magia e Stregoneria di Ilvermorny, nel Massachusetts. A seguito della perdita della sua migliore amica per mano di un Mangiamorte, Ofelia, si ritrova completamente...