Capitolo 10

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Pov. Davis

L'aria è gelida in questa notte d'inizio autunno. Nessuno è in giro; tutti i cittadini preferisco stare a casa, al caldo, evitando ciò che le notti senza stelle hanno da offrire e ,in realtà, tutte le notte a Jump.

Io, però, sono fuori. Di casa, dalla mia mente. Sono passati vari giorni dall'appuntamento con Corvina. Non l'ho più sentita.
Ho visto un servizio in tv, dove dicevano di aver catturato i rapinatori e che non ci sono stati morti, nonostante l'esplosione avesse causato danni all'edificio della banca.

Le parole della maga sono saldamente attaccate al mio cuore, me le porto dietro da giorni, come una palla al piede.

Ho provato a distrarmi, di provare qualcosa di nuovo per non pensare a quel giorno; oppure ho cercato di immergermi completamente dentro la routine della giornata, davvero, sono un tipo piuttosto abitudinario, mi piace avere tutto sotto controllo ed esser sicuro di cosa farò in un determinato momento, quindi, di certo, questa situazione non rientra nei mie canoni.

Perso tra le malinconia mi accorgo troppo tardi che mi sono perso nel groviglio che è Jump City.
Sono capitato in uno di quei sudici vicoli.
Lunghi e stretti, che mantengono in piedi palazzi pieni di piccoli e sporchi appartamenti, per chi non riesce ad arrivare a fine mese, per chi non va fino in fondo, di persone che cercano la fortuna in questa città dove la fortuna è piccola e inafferrabile. Chi ha letto Harry Potter direbbe che la fortuna è come il boccino d'oro.

Sono finiti in uno di quei vicoli dove i patumi vengono abbandonati e i topi grassocci vivono contrastati solo da gatti sciupati.
Uno schifo.

Tre omaccioni mi passano affianco mentre sghignazzano e borbottano. Sono grandi e corpulenti come i ladri che hanno arrestato alla rapina i Titans l'altro giorno.

Forse c'entrano qualcosa con quella banda. Se riuscissi a contattare Corvina, se solo sapessi dove mi trovo esattamente o se solo avessi il cellulare.
Oh, no no devo dimenticare Corvina.

Affondo di più la faccia nel cappotto leggermente bagnato dall'umidità.
Continuo a camminare finché noto un cartello mezzo staccato da un muro illuminato da una lampione che emana una fievole luce arancione.
Alla sinistra c'è una porta angusta dal pomello di finto oro.

Solo dopo mi accorgo della scritta stampatello verde sul cartello.
"Vuoi essere forte? Entra! La potenza sarà tua! Mente e corpo forte! Sarai imbattibile!" , leggo.

Stranamente, sono attratto da quella scritta; infindeiconti è un'offerta piuttosto appetibile -anche se scritto su un cartello probabilmente di cartone che impavido rimane attaccato a quella sudice parete di mattoni sporchi.

Mi avvicino e quasi senza pensarci giro il pomello aprendo la porta.

La luce nell'interno del locale è soffusa e l'aria pesante ed è basso e ampio con gli angoli poco illuminati.

Non c'è niente, solo due sedie di vimini bianco posizionate davanti a una scrivania di legno, l'unica cosa che appare veramente prezioso nell'intera stanza. C'è una sedia di pelle dietro alla scrivania.

"Le serve?" dice una voce profonda da brividi. La sedia si gira, rivelando che la presunta sedia è semplicemente una sedia girevole cigolante.

Non importa la qualità infame di 'sto posto e il puzzo di chiuso, la voce di quell'uomo è fastidiosa, ti entra dentro e rimane nelle vene.

Sono immobilizzato.

Pov. BB

«Ahia!» «Beast Boy, sta fermo!»

Corvina slaccia le bende rivelando un taglio gonfio.

Okay, lo ammetto: pensavo che fossi messo meglio. Invece la ferita è davvero brutta; ho il gira stomaco.

La maga si sorprende un po' e si avvicina. Le nostre ginocchia si toccano.

Siamo a gambe incrociate sul mio letto sfatto, benché non sia una novità non lo faccio praticamente mai (fuorché quando Robin decide ripulire la TTower).

Corvina allunga la mano verso il cotone e l'acqua ossigenata. La versa sul tessuto morbido.

Allora, mettiamo in chiaro una cosa: sono un eroe, dovrei essere coraggioso e impassibile, un bel fustone senza paure. Dovrei. Però no. Non sono questo. Non ho ne la perseveranza di Robin, ne la forza di Star, non sono intelligente come CY e non ho il contegno di Raven.

Niente di tutto ciò. Perciò ho paura di disinfettare la ferita.

L'acqua ossigenata brucia e il suo odore mi da fastidio al naso. Una volta mi è bruciato il naso per ore; ho dovuto puntare la doccia fredda dritta nelle narici per placare il prurito.

«Non puoi usare la magia bia- ahia o quel che è?» Corvina curraga le sopracciglia scocciata. Cioè avete presente quella faccia da "è serio? Ah che stupido" ?
Ecco quella.

Credo che le sopracciglia siano la parte del suo corpo che più fanno trasparire il suo umore. Le muove spesso. Se sono rilassate e lontane tra loro è tranquilla; se sono particolarmente vicine è meglio che le giro alla larga.

«No, Garfield» risponde Corvina alla domanda di prima.
Accidenti, quando mi chiama per nome, la cosa è seria.

Devo resistere, per farle capire che non sono un pappamolle; devo farle buona impressione.
Ho sempre questo pensiero che mi impone di non apparirle debole.

Che io voglia far colpo su di lei mi sembra qualcosa di esagerato, soltanto perché ho questa esigenza più con lei che con altri non definisce il mio rapporto con Corvina.

Pov. Corvina

BB non è bravo a recitare. Per niente. È agitato mentre gli disinfetto la ferita.

E, ogni volta che gli chiedo se stia bene lui soffia un "sì" sofferente.

Gli metto la pomata e quasi salta.

Gli tiro uno schiaffetto (che di vezzeggiativo ha poco) e sorrido beffarda.

Faccio il braccio con le bende pulite e inizio ad accarezzare tutto il braccio, prima con una mano poi con due; dalla spalla al polso. Poi gli prendo la mano piccola e callosa; un po' tozza forse. Gliela sfrego tra le mie e la porto alla bocca quasi possibile mie labbra sulle suo indice e medio.

BB è caldo. Lo è sempre.

Io sono fredda, per la maggior parte di volte.

Porto il mio lungo mantello, sì, certo, ma spesso non basta per scaldarmi. Basta solo sfiorarlo mi scaldo tutta il suo calore vibra per tutto il corpo.

Gli arruffo i capelli crespi (gli stanno crescendo, Robin glieli farà tagliare nel giro di poche settimane) e con ancora i suo battiti sulle labbra esco dalla stanza.

Entrò in camera, mentre, con l'empatia percepisco il caldo calore dell'imbarazzo di BB; inoltre percepisco qualcosa di diverso, basso ma forte, continuo e potente, ma sottile.

È difficile da capire cosa sia, forse, amore?

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Non mi piace questo capitolo e non so come continuare la storia, aspettavi il prossimo capitolo tra mesi ee vi voglio bene <3

Se ci sono errori, vi prego, ditemelo.
I'm too lazy.

Scusate per tutta l'attesa e la trama che dovrebbe avere un senso ma non ce l'ha (?).

Iloveyouu

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 01, 2018 ⏰

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