Paradiso?!

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L'odore si fa sempre più intenso, sento che sono quasi arrivata quando, sento che l'aria si fa contraria a prima...
non capisco.

Gli occhi non li riesco ad aprire dal terrore.

Perchè non sono morta,
perchè non ho sentito l'impatto?

L'odore dell'asfalto non c'è più e sento un leggero profumo di Lavanda.

Sento che l'aria mi sta portando verso l'alto e mi sento più tranquilla.

Se questo è il paradiso...

I miei occhi non riescono ancora ad aprirsi, magari qui nel mondo dei morti non è neanche previsto che accada.

Sto andando verso il cielo, sono morta.

Non riesco ancora a rendermene conto, non l'ho neanche sentita la morte, anzi mi sembra di sentire ancora il peso del mio corpo e quello di Pegas stretto al mio.

Ora che ci penso lo sento sempre più pesante il mio corpo, lo sento come reale, ma com'è possibile, io sono morta.

Sento persino il corpo di Pegas che mi stringe forte, sembra così reale.

Non so perchè ma sto ancora stringendo qualcosa, lo sento e il mio corpo non riesce a staccarsi.

Allora cerco di staccare una mano, che viene via abbastanza facilmente, ma l'altra non ha intenzione di staccarsi.

La mano libera me l'appoggio al petto...

voglio sentire il mio cuore che non batte più, ma invece lo sento pompare, forte forte e non si ferma.

L'aria si fa più lieve, più dolce, ed finalmente riesco ad aprire gli occhi piano piano.

Subito vedo una macchia bianca spiaccicata davanti ai miei occhi, ma poi inizio a vedere la forma di una spalla che più in là si trasforma in collo.

Annuso un po'.

Questo odore di lavanda è identico a quello che ho sentito prima.
Ma ora che lo annusò meglio mi sembra di conoscerlo, mi sembra di averlo già sentito.

Alzo lo sguardo e vedo un viso, i mie occhi sono ancora offuscati e le immagini non sono molto nitide, ma vedo una chioma bionda con qualche ciuffo marrone, vedo un'iride blu mescolato ad un po'di bianco quà è la, e vedo le sue labbra così carnose e morbide, che però non mi fanno provare niente...è Pegas.

Ora l'immagine è chiara, è chiaramente lui.

Non capisco, mi guardo intorno e vedo una città sotto di noi e delle nuvole intorno.

Non so se siamo morti o cosa, ma non mi piace trovarmi così in alto.

Pegas mi sta stringendo forte e noto che piano piano sta scendendo.

Appoggio i piedi per la prima volta sull'asfalto da quando sono morta e mi ci vuole un po' per capire che in realtà sono viva, non so come sia possibile.

Quando sono bene in equilibrio mi stacco da lui bruscamente, voglio che ci sia molto spazio fra noi e quindi faccio qualche passo indietro.

Poi alzo lo sguardo e lo guardo dritto negli occhi.

Credo che dalla rabbia i mie occhi potrebbero prendere fuoco, credo che potrei scoppiare e urlargli contro per tutto il giorno.

Ma nulla di questo accade anzi mi iniziano a salire le lacrime agli occhi e scoppio in un pianto che credo non potrebbe finire mai.

Lui si avvicina con un sorriso.
come può sorridere, mi verrebbe da tirargli un pugno in faccia.

Come ha potuto, credevo di morire, credevo che volesse suicidarsi... credevo di essere morta.
Credevo di essere in paradiso, credevo di dover abbandonare Idrus,
credevo di morire senza dirgli che lo amavo, senza dirgli che provavo qualcosa per lui.
Credevo che non avrei mai più potuto abbracciarlo.

Pegas si avvicina e con un sorriso mi dice:" Hey...adesso va tutto bene, non fare la femminuccia...è stato fighissimo! "

Femminuccia, ma come si permette, io credevo di morire!

Lo guardo negli occhi e nel suo sguardo c'è come dire elettricità e lo sento anche dal nostro legame, ma non ci sono stati momenti più di questo in cui vorrei ucciderlo, strangolarlo,
in cui vorrei fargliela pagare.

Come a potuto!

Sono quasi morta, ho accettato i miei sentimenti, che ora invece dovrò soffocare per tutta la vita per stare con lui.

Io soffrirò.

Ogni volta che vedrò Idrus il mio cuore inizierà a pompare veloce e vorrei corrergli incontro, abbracciarlo, baciarlo e stringerlo forte fra le mie braccia,
vorrei poter stare con lui,
vorrei essere una ragazza come le altre che si preoccupano dei vestiti e del trucco e che la più grande catastrofe che gli possa accadere è spezzarsi un'unghia o essere mollata.
Ma io non potrò mai essere come loro, io dovrò combattere per vivere, dovrò stare e fingere di amare una persona che non amo,
dovrò soffocare i miei sentimenti e dovrò salvare il mondo dell'universo, che neanche conosco!!

Sinceramente però non vorrei neanche tornare indietro alla vita di prima.

Pegas mi si avvicina ancor di più io incapace di muovermi sono ferma, immobilizzata.

Lui si ferma a mezzo centimetro dal mio volto, e non va oltre, credo abbia paura per qualsiasi cosa potrei fargli, e fa bene perchè se prova a toccarmi...giuro che lo disintegro.

" Kess...dai non fare la femminuccia" mi sfotte lui con un sorriso beffardo.

Io non mi trattengo più, sono esplosa.

Gli tirò un pugno alla mascella.

Lui indietreggia barcollando e si porta una mano al volto.

In questo momento l'unica cosa che vorrei fare è girarmi e andarmene via, ovunque tranne che qui o all'osservatorio.

Ma non ci riesco, invece di andare via lo fisso negli occhi e gli urlo con tutto il fiato strozzato che ho in gola:" Tu mi hai fatto morire! Ho rischiato la morte! Ho rischiato di non vedere più il sole, ho rischiato di non vedere più nessuna delle persone che mi stanno a cuore. E sinceramente non mi importa come hai fatto o cos'hai fatto! Voglio solo starti alla larga il più possibile. Ora me ne andrò e Tu non mi seguirai, se ti azzardi, giuro che ti ammazzo. Stammi lontano, ti prego!"

Poi mi giro.

Caccio indietro le lacrime e inizio a correre.

Non faccio neanche in tempo a fare 2 metri che lui mi urla:" e va bene, scappa...devi sempre essere tu al centro dell'attenzione vero, mai nessun altro. Pensi che non abbia sentito quanta paura avevi, pensi che non abbia sentito che stavi male. Ma io volevo condividere con te questa cosa a tutti i costi. Volevo che tu mi dicessi per una volta che bravo che sei. E invece no...devi essere sempre tu al centro dell'attenzione. Come ieri notte che ero diventato uno di voi, che ero diventato io il figlio delle stelle e l'unica cosa che volevo era che tu fossi felice per me, l'unica cosa che volevo era stare con te e festeggiare e invece tu eri con lui...con Idrus. Pensi che io non abbia sentito il tuo cuore battere ogni volta che gli stringevi la mano. Pensi che non abbia sentito che tu preferisci lui a me, pensi che non abbia sentito quello che tu provi per lui! Ma no vero, tu non pensi mai a come sto io, a come mi sento! Non pensi mai che non mi piaccia giocare con i miei sentimenti! Sta mattina ero così felice che io e te eravamo destinati a stare insieme per la vita, ed ero così felice che tu ti fossi convinta ad amarmi! Ma poi basta, vero! Ma che ti piaccia o no, tu non potrai mai stare con Idrus e che ti piaccia o no devi stare con me...quindi ora smettila, sei patetica!"

Lui mi guarda con le lacrime agli occhi, ma è infuriato si nota e si vede dall'espressine.

Forse non ha tutti i torti, ma non ha il diritto di dirmi così, non ha il diritto di dirmi chi devo amare e chi no!

Sono così distrutta...

Voglio solo correre via e lasciarmi tutto alle spalle.

Ma prima di andare lo guardo negli occhi e con le lacrime gli urlo con voce strozzata:" ti odio Pegas...ti odio!"

Dopo di che mi volto e inizio a correre così veloce che il fiume di lacrime che mi scendono volano in aria...

The Light in your eyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora