A name?

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La vita di Piper e Jason era fantastica: vivevano a Nuova Roma, sposati e con la loro bellissima figlia, Talia Rose, che non creava mai problemi ed era molto brava a scuola. Non potevano chiedere di meglio.
Quella mattina, Jason era partito per il Campo Mezzosangue, dove sarebbe rimasto per quattro mesi per delle questioni importanti, mentre Piper, dopo aver spedito la figlia a scuola, iniziò a dare una sistemata alla casa. Poi cucinò e fece altre commissioni.
La sera, dopo che Talia fu salita nella sua stanza, Piper si sedette sul divano del salotto per rilassarsi un po'. Chiamò Jason (con il cellulare ideato da Leo ed esclusivamente anti-mostri) e parlarono per quasi un'ora.
-Ci sentiamo domani. -concluse Piper. -Ti amo.
-Ti amo anch'io. Buonanotte.
-Notte. -e lei spense la chiamata. Mise il cellulare sul divano e aprì il libro che aveva lasciato sul mobile lì accanto la sera prima, ma non fece in tempo a leggere una pagina che forse in bagno, con una nausea molto forte.
Non fece neanche in tempo a fare qualcosa che vomitò.
-Mamma? Sei in bagno? -chiese la voce di Talia, ovattata dalla porta, quando tirò lo sciacquone.
-Sì, tesoro. -rispose la figlia di Afrodite. -Cosa c'è?
-Dovrei entrare! È urgente! -disse la ragazza e Piper s'immaginò la figlia di quattordici anni che saltellava sul posto. Quando era piccola lo faceva spesso.
-Tesoro, vai nel bagno della camera di mamma e papà.
-Perché?
-La mamma non sta bene. -rispose Piper trattenendo un conato di vomito.
-Ok! -e sentì i passi della figlia mentre saliva le scale.
Diede ancora di stomaco, poi si lavò la bocca e si sedette sul bordo della vasca.
Ma cosa le stava succedendo? Che avesse mangiato qualcosa di scaduto? O che avesse preso un virus intestinale?
Passò la notte insonne, tra conati di vomito, nausee e mal di testa forte. Prese anche delle medicine, ma niente da fare.
La mattina successiva, alle otto era di nuovo seduta sulla vasca, dopo l'ennesima corsa in bagno.
Durante la notte le erano venute talmente tante ipotesi che il cervello le scoppiava. La più plausibile era quella del virus intestinale, perché era sicurissima di aver mangiato cibi freschi.
Un'altra ipotesi era...
Scosse la testa. No, no, era impossibile!
Ma non del tutto.
Piper sospirò, si alzò dalla vasca e andò in cucina. Prese il cellulare e chiamò Annabeth.
-Ciao, Pip. -salutò l'amica dall'altra parte della linea.
-Ehi, Annabeth.
-Tutto bene? Sembri giù.
-Non sto molto bene. Ti ho chiamato per chiederti una cosa.
-Dimmi.
-Quando sei rimasta incinta di Luke e Silena, avevi delle nausee assurde? O ti è successo solo con Ocean? -chiese Piper ricordando come l'amica stesse male quando aveva scoperto di aspettare Ocean.
-In effetti solo con Ocean. -rispose Annabeth. -Perché? Pipes, non dirmi che aspetti un bambino!
La figlia di Afrodite si appoggiò al tavolo della cucina, mettendosi una mano sulla fronte.
-No, non credo, ma sto malissimo e... non ho altre spiegazioni.
La figlia di Atena rimase un attimo in silenzio, poi disse: -Facciamo così: vengo a prenderti e ti porto da Will, ok?
-E Talia?
-Chiama Leo, sai che è il suo zio preferito. Può spiegarle lui perché non sei a casa.
-Va bene. A dopo.
-Arrivo subito.

Poco dopo, Leo arrivò, seguito da Annabeth.
-Capito, Leo? -chiese Piper mentre si metteva le scarpe.
-Sì, Miss Mondo. -ripeté Leo per l'ennesima volta. -Tranquilla, ho dei figli anche io.
-Grazie. Sei il migliore. -la figlia di Afrodite abbracciò l'amico e uscì di casa, pallida come un cencio.
Salì sulla 500L grigia di Annabeth e allacciò la cintura.
-Come va? -chiese Annabeth.
-Meglio. -rispose Piper, sorridendole riconoscente.
-Ho chiamato Will. Ha detto che lui è libero per una visita. -l'altra mise in moto la macchina. -Tra un quarto d'ora saremo lì.

-Sei incinta. -Will le sorrise da dietro la cartella clinica.
-Co-Cosa?! -esclamò Piper. -Ahah, divertente, Will. Molto divertente.
-Piper, non sto scherzando. -disse il figlio di Apollo mostrandole i risultati degli esami.
Lei prese i fogli e si mise a leggere. Eh no, Will non stava scherzando.
-Cos'hai intenzione di fare? -chiese Annabeth mettendole una mano sulla spalla. -Lo tieni?
Piper alzò gli occhi e sorrise debolmente: -Perché non dovrei? Jason ha sempre voluto avere due figli, ma dopo la nascita di Talia non ci abbiamo più riprovato.
-Allora, congratulazioni, Pip. -disse Will.
Annabeth abbracciò l'amica.
-Oh dei! Aspetta che lo sappia Talia! -esclamò la figlia di Atena.

Come immaginato, Talia Rose fu felicissima di avere un fratellino o una sorellina, ma Piper decise di non dire niente a Jason fino al suo ritorno a casa, quattro mesi dopo. Quella mattina, Piper e Talia prepararono una sorpresa al figlio di Giove, per annunciargli la cosa: sul letto della camera matrimoniale, misero una foto dell'ecografia, il test di gravidanza che aveva fatto Piper (giusto per essere sicura al 100%), dei calzini da neonato azzurri e un cartellone con scritto "It's a boy!". Come avevano scoperto da un paio di giorni, infatti, Piper aspettava un maschietto.
Le due donne di casa pranzarono e, verso le quattro del pomeriggio, Jason tornò finalmente a casa.
Madre e figlia lo aspettavano davanti alla porta.
-Ciao, papi. -Talia Rose si avvicinò al padre e gli diede un bacio sulla guancia.
-Ciao. -la salutò lui dandole un bacio sulla fronte.
Poi si avvicinò a Piper e la baciò sulle labbra: -Bentornato. -disse lei, senza accennare al fatto che avrebbero avuto un bimbo. Aveva deciso di indossare una maglia larga, così da non fargli vedere la pancia, che aveva iniziato a crescere.
Poco dopo, Jason salì in camera per svuotare la valigia che si era portato al Campo Mezzosangue.
Talia, nascosta dietro l'angolo delle scale, sghignazzava, ansiosa di vedere la reazione del padre alla sorpresa che avevano preparato lei e Piper. Da questo punto di vista era identica a sua madre: amavano entrambe preparare sorprese e scherzetti.
-Shh! -la zittì Piper, che l'aveva affiancata, con un sorriso.
La figlia di Afrodite vide Jason aprire la porta.
-1, 2, 3... -contò sottovoce.
-PIPER? -chiamò Jason.
-Cosa c'è, amore? -chiese lei trattenendo le risate.
-VIENI UN ATTIMO. -il figlio di Giove uscì dalla camera, con la faccia di qualcuno che ha visto un fantasma.
Piper si avvicinò al marito accarezzandosi la pancia, mentre Talia scoppiava a ridere.
-Cosa significa quello? -chiese l'uomo indicando il letto.
-Jason, diventerai papà di nuovo, stavolta di un maschietto. -spiegò Piper sorridendogli.
Jason guardò prima lei, poi la sua pancia, tutto ciò che era sul letto matrimoniale e la figlia, che se la rideva ancora.
-Ma è mio?
Piper gli diede un pugno sul braccio.
-Non vado con tutti gli uomini che mi capitano a tiro, Scintilla!

Alcuni mesi dopo...

-È piccolo?
-Piccolissimo.
-A chi somiglia?
-Alla mamma.
-Ha già usato i suoi poteri?
-Talia, è nato da poche ore.
-VOGLIO VEDERLO!
-Talia, ti prego! -esclamò Jason esasperato.
Stava accompagnando Talia Rose alla stanza di Piper, che aveva avuto il bambino solo poche ore prima, alle sette di mattina precise. La ragazza era talmente emozionata che continuava a fare domande. Jason non l'aveva mai vista così.
Per la gioia delle orecchie del figlio di Giove, arrivarono alla stanza 221.
La figlia si catapultò dentro e abbracciò la madre, seduta sul letto con in braccio il piccolino. La ragazza lo guardò: era la copia maschile di Piper e gli avevano messo un cappellino azzurro. Il biglietto attaccato alla culla non riportava nessun nome.
Quando il piccolo aprì gli occhi, guardò Talia.
-Non abbiamo ancora scelto un nome adatto. -disse Jason guardando il piccolino prendere un dito della sorella maggiore.
-Tu hai qualche idea? -chiese Piper rivolta a Talia. -Fra tutti quelli che abbiamo pensato non ne abbiamo mai scelto uno.
Poi lei e Jason cominciarono ad elencare una serie di nomi, tra cui: Ottaviano (lo dissero per scherzo, ma entrambi sbiancarono), Jason propose Ercole (ma Piper negò subito), Tristan Jr...
-Leo. -disse Talia, rimasta in silenzio fino a quel momento.
I genitori la fissarono.
-Leo? -chiese Jason, dubbioso.
-Sì! Leo Grace. -rispose Talia Rose.
Piper e Jason guardarono il loro secondogenito.
-In effetti mi ricorda un po' Leo, non trovi? -domandò Piper.
-Allora vada per Leo. -Jason sorrise.
-Benvenuto in famiglia, Leo Grace. -disse Talia al fratellino.
Il piccolo Leo alzò i pugnetti, come per esultare.
-Mamma, posso prenderlo? -chiese Talia.
Piper annuì, così la ragazza prese il fratellino fra le braccia. Era così piccolo e leggero che le sembrò di tenere in braccio un bambolotto.
-Ciao Leo. -gli disse. -Io sono Talia Rose.
Inutile dire che Leo Valdez approvò la scelta del nome.

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