Tra Marzio ed Elio metti il Kintsugi

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"Io non capisco nonno perchè ti sei intestardito con questa impresa", chiese Marzio mentre si incamminava con il nonno nella mensa dello studio commercialistico per la pausa pranzo. 

"Ora potrei dirti che mi sono proposto dei buoni propositi, che alla gente piace compiere storie fantomatiche,  che mettano in evidenza come nella vita bisogna sempre muoversi con una certa dose di amorevole pace e che girano i famosi detti come fai del bene scordartene, fai del male e pensaci, ma non ho voglio di riempirti la testa con queste stronzate", afferrò il vassoio incominciando a riempirlo di cibo mentre il nipote faceva altrettanto. 

"E allora posso sapere da dove nasce questa folle idea di farmi fare pace con Elio?", domandò con tono sarcastico Marzio. 

"Io so una cosa: in Giappone esiste l'arte del Kintsugi. Quando un vaso di ceramica si rompe, in Giappone viene ricostruito, pezzo per pezzo, usando come collante una resina mischiata alla polvere d'oro. Quando il vaso rotto viene risaldato, con questa miscela, diventa più bello da guardare e anche più prezioso perché mostra venature d'oro. Prendono dei cocci, brutti a vedersi, trasformandoli in un oggetto bello e prezioso. Pensa che alcuni giapponesi rompono intenzionalmente le proprie ceramiche, solo per poter poi avere la versione aggiustata e venata d'oro. Infatti, con il Kintsugi, quelle ceramiche rotte acquistano valore e hanno un prezzo maggiore all'originale che rimane integro". Spiegò al nipote mentre si misero a sedere a un tavolo. 

"Non capisco nonno, che c'entra questa specie di arte con me ed Elio?". Domandò confuso Marzio. 

"Vedi caro, il Kintsugi ci insegna molte cose: nella vita esistono molti cambiamenti, di solito siamo restii ad accettarli, ma questa forma d'arte giapponese ci insegna l'esatto contrario; i cambiamenti vanno accettati, perchè dietro a questa mobilità si nascondono delle opportunità; noi prendiamo i cocci e li buttiamo perchè non accettiamo che la nostra tazza, per  esempio, si sia rotta, non accettiamo il suo cambiamento e la riteniamo ormai inutile proiettandola nel secchio; non riusciamo a vedere l'opportunità che abbiamo di fronte se solo accettassimo quel cambiamento e invece che buttarla la portassimo a riparare, o magari ci impegnassimo a farlo noi stessi. Tu ed Elio adesso siete quei cocci, brutti a vedersi, il vostro rapporto ha subito un cambiamento, che né tu né lui state accettando nell'altro, ignari dell'opportunità che tale cambiamento vi sta mettendo davanti. Il Kintsugi ci insegna anche che i cocci non segnano, per forza, la fine di un oggetto; anzi, può addirittura rappresentare un nuovo percorso, una rinascita che porta in sé maggiore bellezza. Il fatto che tu ed Elio abbiate litigato fino a picchiarvi, non vuol dire che è finito tutto tra di voi, siete fratelli comunque; la rottura tra di voi può benissimo rappresentare un nuovo percorso, magari più bello di quello che avete alle spalle, più maturo e prezioso, proprio come avviene nell'arte giapponese. Quest'ultima, ci fa riflettere anche sulla rottura stessa, insegnandoci a riparare le cose con più cura, permettendo a quei cocci di assumere una forma estetica più bella e preziosa. Tu ed Elio, allo stesso tempo, dovreste riflettere sui motivi della vostra rottura e dovreste cercare di riparare il vostro rapporto con maggior cura, affinché quelle spaccature diventino il collante dorato che arricchisce il vostro rapporto. Infine, il Kintsugi ci insegna la cosa più importante: ogni oggetto ha la sua storia e questa non va mai nascosta, ma mostrata con orgoglio; la riparazione, infatti, enfatizza la storia della tazza, che senza tale arte avrebbe finito di esistere e le riparazioni dorate evidenziano con orgoglio la storia della tazzina: si è rotta ed è stata riparata, le venature mostrano orgogliose la loro natura, la tazzina non nasconde di essere stata un coccio, ma ne va fiera. Tu e tuo fratello non dovreste nascondere la vostra storia, il legame che vi ha unito, solo perché questo non era fondato su un terreno morale e di buona condotta. Non dovreste vergognarvi delle vostre cicatrici, delle vostre ferite che vi tengono lontani, anzi, dovreste mostrarle, orgogliosi di essere stati rotti e poi aggiustati, perché ogni spaccatura fa parte della vostra storia e il vostro  rapporto può diventare più bello, più prezioso, più forte...proprio perché è stato rotto. Di solito diamo al termine rottura un significato negativo, che trascina con sé tanto dolore...il Kintsugi fa il contrario: sta lì che ti dice che anche la più tormentata delle esperienze può diventare terreno fertile da cui attingere più forza e consapevolezza, che le cicatrici che abbiamo dentro possono diventare belle da esibire e che saremmo fieri di mostrarle, se accettassimo il cambiamento e ci mostrassimo per come realmente siamo: cocci rotti con venature dorate che ci hanno aggiustato. Un evento doloroso può spezzare un uomo, ma può anche fornirgli un processo di crescita, il dolore lo può rafforzare, siamo molto più forti di quanto possiamo immaginare, basta saper vedere l'opportunità che si nasconde dietro alla rottura che ci ha ridotto a pezzi. Ricorda: le cicatrici possono essere fonte di grande dolore, ma mostrano anche l'unicità di cui siamo composti e mostra anche la forza che abbiamo nel restare in piedi. Proprio come avviene nel Kintsugi". Nonno Alfio raccontò la sua visione tra un boccone e l'altro, lasciando Marzio senza parole e intento ad ascoltarlo affascinato. 

"Quindi io ed Elio dovremmo diventare dei vasi rotti ma fieri di esserlo stato?". Domandò al nonno. 

"Diceva Hemingway: il mondo spezza tutti e poi molti sono forti proprio nei punti spezzati. E credimi, non c'è esempio più lampante di quello che ho davanti ora, cioè te. Guarda dove sei arrivato nipote mio...eri un relitto alla deriva che aspettava la fine, vivendo alla giornata in un locale alla ricerca della lussuria e del proibito, perso tra alcool e fumo, dannato dal sapore perverso del sesso più sfrenato...ora sei un uomo maturo, sposato e per giunta quasi padre. Cosa pensi che ti abbia reso così? Eri un vaso rotto che giaceva a terra, poi hai visto la tua opportunità, hai accettato il cambiamento, l'amore di Annalisa è stato quel collante dorato che ti ha rimesso in piedi e ora sei qui, con le tue cicatrici che brillano e che ti hanno reso quello che sei: un uomo forte e maturo. Ci sei riuscito tu, che eri il più dannato di tutti, ci riuscirà anche Elio, ne sono sicuro...e tu sarai il suo collante dorato, sarai tu che lo rimetterai in piedi, proprio come dovrebbe fare un fratello maggiore". 

I due finirono di mangiare per poi salutarsi. Marzio passò l'intero pomeriggio fra conti, fatture, partita doppia e...Kintsugi pensando al suo rapporto con il fratellino Elio.  

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