Dannato Elio...

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Annalisa si aggirava per casa come se fosse inseguita da chissà quale belva, proprio non riusciva a restare ferma, mentre Marzio, aveva passato gran parte del tempo, a fissare la distesa verde che fronteggiava il finestrone del retro della casa. 

«Si può sapere a cosa stai pensando? Stai lì imbambolato da stamattina e non venirmi a dire che stai pensato a ieri sera, perchè tutto quello che è successo, fa parte inevitabile del tuo comportamento». Intonò Annalisa ormai stanca del silenzio calato tra di loro. 

«Veramente, più che ai fatti di ieri, stavo pensando a...Elio. C'è sempre lui tra di noi e questo comincia a farmi pensare», si voltò verso la moglie con aria seria. 

«Cosa? Ma guarda che sei assurdo sai? E comunque sei tu che questa volta me l'ha piazzato davanti Elio, non dimenticarlo!», Annalisa rispose inviperita. 

«Saranno coincidenze forse...però siamo finiti due volte in crisi ed entrambe le volte sei finita con Elio...e questa volta, se non avessi visto con i miei occhi il modo in cui l'hai baciato, non mi soffermerei a pensare su quanto tutto questo sia solo coincidenza!», Marzio sputò fuori tutto il veleno che sentiva di aver accumulato nel ripensarci. 

«Non ci provare sai? Non provarci ad addossare a me, colpe che sono tue...se tu non avessi scommesso con Elio e non ti fossi lasciato incantare da culo e tette di quella lì, non saremmo arrivati a questo punto...io non sarei mai andata al Moonlight e mai avrei baciato Elio!». Rispose arrabbiata come non mai. 

«Mi fa pensare che, gira che ti rigira, tu scelga sempre lui per pugnalarmi...non può essere solo una coincidenza...la prima volta ti ho salvato da lui, la seconda sei riuscita  a baciarlo, dimmi Annalisa, la prossima volta cosa farete te ed Elio? Scoperete per ripicca? Spero solo che accada quando avrai almeno partorito, almeno non avrò il pensiero che ti ha scopato con mia figlia presente!». Marzio le urlò contro imbestialito. 

Per tutta risposta Annalisa caricò una schiaffo enorme che lo investì in pieno volto, per poi prendere, come una furia, il cammino verso la porta di casa. 

«Se adesso esci da quella porta Annalisa, non finisce bene!», gli urlò contro Marzio. 

«Io esco da questa porta e cercherò di calmarmi, e lo farò soprattutto per mia figlia...ma tu, quando torno devi essere sparito, hai capito? Vai al diavolo!». Uscì sbattendo la porta così forte da far tremare le vetrate. 

Nel scendere lungo il viale, nonna Esmeralda, che stava andando a trovarla, la salutò:

«Ehi piccola stellina della nonna...stavo giusto venendo da te sai?». 

«Al diavolo anche tu!», le rispose senza neanche fermarsi. 

Nonna Esmeralda guardò Alfio quasi sconvolta:

«Ho detto qualcosa di sbagliato?», domandò al marito incredula. 

«Te l'avevo detto che la soluzione da te adottata era ardua, che forse sarebbe stato meglio chiarire a parole, ma tu hai la testa più dura del marmo e ora...ecco il risultato: hanno di nuovo fatto baruffa come si deve». 

«Ah voi maschi...siete così complicati da comprendere», disse nonna Esmeralda avviandosi verso casa di Annalisa con l'intenzione di capirci qualche cosa. 

«Voi donne invece...siete un libro aperto, ma scritto in braille però!», seguì la moglie dentro casa del nipote. 

Una volta raccontato il litigio e il motivo per cui fosse nato, nonno Alfio sbottò a dovere:

«Si va beh...ma con voi due non si riesce mai a stare tranquilli...e poi scusa eh, ma facendo così, ti faccio notare che ce la getti proprio tra le braccia di Elio!». 

«Ma per carità...ci manca solo Elio con Annalisa e poi a mio figlio viene un infarto di sicuro. Ora ci penso io...», disse Esmeralda. 

«No!», risposero automaticamente in coro Marzio e Alfio. 

«Amore caro...credo che tu abbia fatto già abbastanza...per questa volta, lasciamo che siano loro a sistemare la faccenda...io intanto vado a caccia di Elio». 

«E perché mai vai da quel furfante?». Domandò la moglie. 

«Perchè qualcuno dovrà pur raddrizzarla quella pianta storta, non credi?», la prese per un braccio per portarla via, non voleva assolutamente che al rientro di Annalisa si trovasse lì, dovevano vedersela da soli questa volta. 

«Per raddrizzare Elio non ci vuole un buon bastone, ma un miracolo...credimi». 

I due uscirono salutando Marzio, il quale rimase in attesa del rientro di Annalisa. 




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