A ritmo di aerobica

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Federico, Elio e Marzio entrarono in palestra e si prepararono alla prima lezione di aerobica. Lo spogliatoio era pieno di uomini e nel corridoio adiacente, alla saletta in cui sarebbe avvenuta la lezione, non c'erano donne in vista. Una lezione tutta al maschile, nonostante l'aerobica, fino a qualche tempo prima, veniva vista come roba da femmine da molti dei presenti. 

Sofia aveva attirato un bel po' di ranocchi in quella palestra, per la buona gioia dei proprietari, ma anche per la disperazione di parecchie donne. Madri e mogli, nonché fidanzatine in erba, si sentivano gravemente minacciate dal nuovo arrivo in paese e le chiacchiere presero il via come una barca a vela in mezzo a un uragano. Su Sofia ne circolavano già parecchie, nonostante avesse messo piedi in paese da poche settimane; a sentir la gente però, sembrava che vivesse lì da qualche secolo. Unica sua colpa? L'essere tremendamente bella e sensuale, perchè di fatto era innocente sotto qualunque altro punto di vista che le fosse stato appioppato addosso. 

Marzio, Elio e Federico optarono per la seconda fila e Sofia iniziò la sua lezione sforzandosi di non badare agli sguardi famelici che la osservavano con avida voglia. Nel vederla saltellare, con quelle due immense bocce sode, i maschi della sala vennero proiettati nel mondo del boing, nel sento che saltellavano meno con i piedi, ma molto con la testa che ripercorreva, su e giù, il movimento del seno di Sofia. Alcuni neanche fecero caso ai movimenti delle braccia e delle gambe, che avrebbero dovuto ripetere, in quanto le pupille fissavano quelle mammelle come se non ci fosse tutto il contorno su cui erano poggiate. 

Marzio sbagliò palesemente un passo e Sofia, da buona istruttrice, si posizionò di fianco a lui per fargli vedere le mosse giuste. Peccato che quel risicato top e quei pantacollant fino al ginocchio, mettessero in evidenza altro. Federico si ritrovò il sedere di Sofia a pochi centimetri dal busto e i suoi occhi apprezzarono molto il panorama del momento. Elio, dall'altra parte rispetto a Federico, provava una forte invidia per il fratellone, che si ritrovò le tette a pochi centimetri dal volto. 

In Marzio però, subito dopo l'estasi del momento nell'averla accanto, si destò qualcosa di imprevisto. Gli vennero i sensi di colpa. 

Dovrei vergognarmi...sono qui a sbavare per un paio di tette, quando mia moglie è a casa incinta...orsù Marzio, ti stai lasciando andare manco fossi un bimbo con gli ormoni in tempesta! 

Non appena Sofia ritornò al suo posto, davanti al gruppo famelico di uomini che saltellavano a ritmo di musica, a Marzio venne automatico il volgere lo sguardo verso Federico. 

Ho corrotto pure mio suocero...così oltre al mio di matrimonio, ho messo in pericolo anche il fatto che ha ricostruito un bel rapporto con sua moglie...e tutto questo perchè? Perchè quella è bella da far paura e mio nonno vuole che stia dietro a Elio! Il punto è: chi sta dietro a me e a Federico? No, basta, dopo gli parlo e la finiamo qui! Se Annalisa lo venisse a sapere, come del resto anche Elsa, sentenzierebbe la fine della fiducia che ha in me...la fine del nostro matrimonio! 

Elio dunque poteva cimentarsi in un campo aperto e per nulla ostacolato. Alla fine della lezione, dopo che sentì Marzio pronunciare il suo discorso a Federico, con quest'ultimo in pieno mea culpa pronto a dargli ragione, si sentì libero di mettere in atto il piano che aveva escogitato. 

Si intrufolò nello spogliatoio femminile e si ritrovò da solo con Sofia. Quest'ultima nel vederlo entrare mostrò un certo stupore. 

«Scusa, ho sbagliato spogliatoio, non sono molto pratico del locale. E' la prima volta che ci vengo».

E scommetto che sarà anche l'ultima idiota! 

Replicò nei pensieri avvolti da quella folta chioma rossa. Decise di giocare d'astuzia. Cominciò a spogliarsi come se Elio non esistesse. Nel vederla a Elio venne quasi un collasso. La vide sfilarsi prima il top, mostrando il suo seno nudo e incredibilmente bello, poi passò a togliersi i pantacollant e infine si sfilò le mutandine come se nessuno la stesse guardando con gli occhi di un maniaco pronto all'azione. 

Elio rimase completamente imbambolato a guardarla: nuda era una meraviglia incredibile. 

«Lo so che non hai sbagliato porta, ma come tutti gli uomini, ti perdi troppo in chiacchiere...passiamo ai fatti no?». Gli disse guardandolo in modo malizioso. 

Elio non ci credeva che tutto fosse così facile. 

«Se stai pensando che sono tutto fumo e niente arrosto...beh, forse dovresti abbassare lo sguardo verso i miei pantaloncini». Dove l'essere eccitato era palesemente visibile. 

«Io vedo solo un pene dritto, ma non ancora funzionante...mai fatto l'amore sotto alla doccia?», si diresse verso le docce e svanì dietro al primo muretto. 

Ad Elio arrivò il suono dell'acqua che correva, non ci pensò sopra e si spogliò alla velocità della luce, catapultandosi sotto l'acqua. Erano lì, in quel misero e angusto spazio, nascosti dalle mura e sotto l'acqua corrente. I corpi bagnati si sfioravano e i loro occhi si studiavano con maliziosi messaggi. Elio la prese per i fianchi e incominciò a baciarla. Sofia sembrava gradire il suo fare e questo lo caricò come una miccia che si dirige con la sua fiammella verso un deposito di tritolo. 

«Aspetta, piccolo tempista, io sono una che si lascia andare alle avventure, ma con le dovute precauzioni, ce l'hai un preservativo?», Sofia usò un tono sensuale nel chiederglielo.

«No, ma posso garantire che non corri nessun pericolo, parola mia», ricominciò a baciala ovunque nell'intento di possederla.

«Aspetta, sai fidarsi è bene, ma non fidarsi, visto che ci conosciamo appena, è meglio...ce l'ho io, vado prenderlo, tu non muoverti da qui tesoro e tieni al caldo questo meraviglioso affare che hai tra le gambe», gli accarezzò il pene nel dirglielo. 

Sofia uscì dalla doccia guardandolo desiderosa ed Elio rimase carico ad aspettarla. Sofia al sicuro dal suo guardare, prese un accappatoio e se lo infilò, si dimenò a recuperare i vestiti di Elio ed uscì dallo spogliatoio. 

Poco dopo, ancora bagnata e in veste da doccia, sul corridoio incontrò Marzio e Federico. 

«Se state aspettando quel maniaco di tuo fratello, vi avverto che lo trovate nello spogliatoio delle donne, sotto la doccia e senza vestiti. Oh guarda, l'orologio della palestra segna le diciotto e un quarto...tra dieci minuti c'è la lezione di fisioterapia, quelle povere vecchiette chissà come reagiranno nel vedersi Elio nudo davanti...fossi in voi mi affretterei a recuperarlo». Passò in mezzo ai due che la guardarono stupiti.

«Scusa...e dove sono i suoi vestiti?», domandò Marzio, mentre Federico già aveva preso il cammino verso lo spogliatoio femminile. 

«Li ho buttati», rispose lei quasi urlando. 

«Dove?». 

«Se ve lo dicessi finirebbe tutto il divertimento...e soprattutto, quel maniaco di tuo fratello non imparerebbe la lezione, affrettati Marzio, che le vecchiette stanno per arrivare. Bye, bye», sparì dietro a un corridoio intonando una mezza risata ironica. 

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