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Guardate il video qui sopra...non ve ne pentirete :))

Le due settimane passarono più in fretta di quanto pensassi.

Non conobbi nessuno, o almeno, non parlai con nessuno, visto che non avevo intenzione di legarmi a qualcuno che potesse feririmi. Non sono mai stata una che si fida ciecamente delle persone.

Ovvio, quella moschina fastidiosa comunemente chiamata Ned continuava a ronzarmi in torno, ma bastava cambiare strada correndo e tutto si risolveva.

La puntura? Tuttʼaltra storia. In queste due settimane tentai in qualunque, e ripeto qualunque modo di analizzarla.

Essendo piccola e minuta, e sì, va bene! nemmeno molto alta, riuscii senza farmi notare a prendere la chiave della stanza del laboratorio di Chimica, utilizzando i microscopi per auto-analizzarmi. Ho addirittura cercato su Internet e su dei libri della biblioteca, se, i piccoli valori sballati che avevo, erano possibilmente letali. Ma niente, andava al di là delle mie conoscenze.

Due sere prima dellʼinizio della scuola erano seduta alla scrivania segnando i dati di quella giornata su un quadernato. Monitoravo ogni singolo giorno i possibili cambiamenti, ma era tutto inutile. Niente di importante o di estremamente pericoloso.

A tratti appariva qualche cosa di strano: la pressione saliva, come se fossi in un combattimento. Come se, tuttʼun tratto, fossi diventata iperattiva. Un valore recessivo che si stava manifestando.

Quella puntura mi aveva cambiato le reazioni in situazioni con cui normalmente non mi sarei dovuta interfacciare, come per esempio un combattimento.

Me ne resi conto per la prima volta quando, mentre cercavo qualche libro nella polverosa biblioteca della scuola, mi imbattei in un nugolo di ragni. Non so come, non so perchè ma i ragnetti si avvicinarono e iniziarono a salirmi sulle braccia. Ma appena urlai «Scendete!» loro se ne ritornarono sulle ragnatele.

Pensai tutto questi mentre iniziai a fare dei disegnini sul foglio del quadernato; il telefono squillò e quasi cadde dal tavolo. Mi staccai acchiappandolo al volo.

«Sì?» chiesi, non guardando nemmeno il numero.

«Charlie! Era da un poʼ che non ti sentivo e iniziavi a mancarmi» rispose mia sorella allegramente.

«Ma, Cat, ci vediamo domani» dissi io annodandomi una ciocca di capelli rossi intorno al dito.

«Beʼ, avevo voglia di sentirti. Ammetto che mi manca la tua brutta faccia in casa...»

«Ehi! Peccato che non possa stare qui tutto l'anno invece!»

«Non pensare che a me dispiaccia»

«Ne ero certa»

«Felice di saperlo»

«Egregiamente felice anch'io»

«Stupendo»

«Fantastico»

«Meraviglioso»

«Basta, siamo ridicole» dissi io ridendo. Mi alzai e tirai fuori la valigia.

«Sì, decisamente. Comunque, a che ora arrivi domani?»

«Verso pranzo. Perchè?» chiesi. Normalmente, mia sorella non si preoccupa mai per un orario, anzi, le viene lʼansia quando faccio anche solo un piccolo programma.

«Devi arrivare alle 10. Cʼè...una persona che devi incontrare...» disse abbassando sempre di più il tono della voce.

«Ehm, Cat? Tutto bene? Chi c'è? NON DIRMI CHE SONO DIVENTATA ZIA E CHE PRESTO DIVENTERÓ COGNATA!» strillai.

«Piantala. Non diventerai neʼ zia neʼ cognata. Vieni alle 10 e ti spiegherò tutto, ok?»

«Va bene. A domani, allora»

Chiusi la chiamata e mi guardai le mani desolata: la puntura non era mai stata più rossa. Pensai fosse un'irritazione, eppure la mia mente inconscia sapeva che era tutto relativo all'incontro del giorno dopo.

Perchè ero certa che mia sorella sapeva che cosa mi era successo e chi avrei incontrato.

E avrebbe cambiato per sempre la mia vita.








Angolo autrice :33

Ciaoo
coome va? spero tutto bene :D

mi scuso per il capitolo fatto male e finito male, ma ero a corto di idee e per renderlo più interessante e misterioso l'ho voluto finire così.

GUARDATE IL VIDEO SOPRA, MI RACCOMANDO.

eee niente
alla prossima

ciauu💁❤️🕷️

The Invisible Girl - A Marvel StoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora