Chapter two meetings

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È passato un mese dal mio arrivo a Owensboro e ammetto che mi ci sto affezionando a questo luogo, mio figlio Adam li piace tantissimo e adesso che lo iscritto all'asilo ha conosciuto dei bambini della sua età e si diverte tantissimo. Io invece ho trovato un lavoro come cameriera in un piccolo ristorante gestito da marito e moglie sulla settantina di anni. Sono stata fortunata a conoscere loro, mi hanno aiutata a conoscere il paese, gli abitanti ma soprattutto mi lasciano portare mio figlio nel ristorante dopo il l'asilo, essendo che lavoro undici ore al giorno da mezzogiorno alle undici di sera.

Tra poco sarebbe arrivato mio figlio dall'asilo, il proprietario del ristorante ovvero Taylor mi aveva chiesto gentilmente se poteva andarlo a prendere, e io non ho potuto rifiutare poi dovevo aiutare sua moglie Janette a servire i tavoli, e il cuoco Bred che ha tre anni meno di me adesso si trovava da solo senza Taylor. –Aysha ecco i piatti per il tavolo tre- mi disse Janette, io presi i piatti e mi diressi verso i tavoli, fu un via e vai di persone finché non sentì la vocina che più amavo in questo mondo –no Taylor il solletico no- disse ridendo, io mi girai verso la porta e andai di corsa ad abbracciare quel ragazzino dagli occhi azzurri e capelli biondi –mamma!- e mi abbracciò forte con le sue piccole braccia –ehi amore mio, come stai? All'asilo come è andata? – li chiesi in ansia, ogni cosa che trattava di mio figlio mi metteva ansia soprattutto se lui era lontano da me –bene, la maestra Sophia mi ha fatto tre smile- i tre smile in cui si riferiva Adam erano i voti che dava la maestra dell'asilo se era uno significava che il bambino ha fatto i capricci se erano due invece il bambino è stato buono ma ha fatto lo stesso qualche capriccio mentre tre significava che il bambino è stato buono. –bravo amore mio, adesso io vado a lavorare, mentre tu vai da zio Bred che ti prepara una buona merenda- e detto così corse verso il cuoco.

POV'S JOHNNY

Era passato un mese e sto riuscendo a dimenticare Amber, questo posto è magico, sono andato in tutti i luoghi dove giocavo da piccolo e dove andavo con mia mamma, poi grazie ai miei figli che parlavamo ogni sera su skype mi sentivo sempre più positivo, poi il mio amico Alice Cooper e gli altri membri del gruppo Hollywood Vampires mi hanno detto che la prossima settimana arriveranno qua e trascorreranno un po'di tempo con me e poi dovevamo pensare al nuovo tour che avremmo dovuto fare e a pensarci mi emozionavo. Guardai che ore fossero dal cellulare e vidi che erano le otto e mezzo, dovevo andare a mangiare però a quest'ora non volevo cucinare, cosi decisi di andare al ristorante dove andavo da piccolo con mia mamma. Dopo una decina di minuti arrivai, mi stupii che era identico a come me lo ricordavo, quando venivo a Owensboro con Amber lei voleva andare nei ristoranti stellati e non a quelli da "poveretti" come le definiva lei, scossi la testa per scacciare quei ricordi ed entrai, all'interno però era cambiato e notai che era abbastanza vuoto, mi diressi con il capello abbassato così nessuno mi può riconoscere, mi sedetti a un tavolo a caso ma lontano dagli altri dove c'erano le persone, ma una vocina richiamò la mia attenzione –ciao- era un bambino di tre o quattro anni – ciao- lui mi sorrise era veramente dolce –come ti chiami? – io ricambiai il sorriso –Johnny, ma tu mi puoi chiamare capitano Jack Sparrow- ogni volta che incontro dei bambini mi faccio chiamare da uno dei miei personaggi preferiti che avevo interpretato fino ad ora –wow, sei quello che fa tanto ridere alla mamma- io lo guardai un po' disorientato, era la prima volta che davanti a un bambino non sapevo cosa dire, ma mi ricomposi subito –può darsi- - si si la mamma mi dice sempre che il capitano Sparrow fa tanto ridere perché è maldestro- io risi chissà che madre interessante avrà questo ometto.

POV'S AYSHA

Erano quasi le nove e c'erano ancora altre persone da servire, mi accorsi che il posto di Adam in cucina era vuoto, -Brad dove è andato Adam?- lui si girò dalla mia parte – non lo so, era qua fino a poco fa- iniziai a preoccuparmi, lo so che sembra un atteggiamento un po' esagerato ma era mio figlio e mi ero promessa che nessuno doveva mai farli del male –Janette sai dove è andato Adam?, non è in cucina- prima mi guardò a me e poi in torno a lei –sta parlando con quel signore laggiù- mi disse indicando mio figlio parlare con un uomo con un capello da cowboy, -mamma mia- andai subito li –Adam che ci fai qua?-, mio figlio mi guardò preoccupato sapeva che aveva disobbedito alla mamma infatti abbassò lo sguardo –scusa- mi disse, io li sorrisi - non importa, ma la prossima volta che vuoi sederti qua basta che me lo dici, okay? - -okay- e mi sorrise, notai che l'uomo che era seduto aveva la testa abbassata, -ehm, vuole ordinare? - -si, prendo il piatto di casa- e annotai –da bere cosa vuole?- -acqua- andai stranita da quel uomo, vidi che Adam però rimase la con quel uomo –Adam vieni non disturbare il signore- li dissi – no dai mamma- -non fare i capricci su- e mi avvicinai a lui e li porsi la mia mano –dai- -ma mamma ti prego- -e perché vuoi stare con questo signore? – li chiesi stranita, non si era mai comportato così con nessun cliente fino ad ora –perché è il capitano Jack Sparrow!- io sorrisi divertita era uno dei film preferiti di Adam e anche uno dei miei soprattutto perché c'era Johnny Depp il mio attore preferito –su Adam- - ma è vero mamma, chiedilo al signore- stavo perdendo la pazienza – Ora basta Adam, se non vieni dirò domani mattina alla maestra Sophia di toglierti i tre smile – lui mi guardò con le lacrime agli occhi, no ti prego non piangere odiavo vederlo piangere, l'uomo notò le lacrime di Adam –è vero- io mi girai dalla sua parte confusa –come scusi?- -è vero sono Jack Sparrow- e si tolse il cappello e mi guardò e io per non so quale miracolo non svenni, davanti a me c'era uno tra gli uomini più discussi e amati del mondo, davanti a me c'era Johnny Depp –oddio- dissi, lui mi sorrise come il suo solito fare e io rimarrai sempre più meravigliata –suo figlio aveva ragione e complimenti è veramente in gamba- -gg..razie mill..le- dissi balbettando e arrossendo sempre di più, chissà che figura sto facendo davanti a lui ma soprattutto a mio figlio –mamma mi metterai ancora in punizione? – mi ricomposi subito e guardai mio figlio –no- mi girai da Johnnny –adesso le porto da mangiare, mi scusi ancora- e andai verso il bancone me la sua voce mi fermò di nuovo –dammi del tu, non sono poi così vecchio- rise, e anche io.

Johnny Depp love in the airDove le storie prendono vita. Scoprilo ora