Cap.17

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L'amicizia con Tae era iniziata in modo buffo. Due anni prima, quando era stato assunto nella mia stessa azienda di articoli per la danza ed ero rimasto scioccato dal suo look; griffato, da capo a piedi.

<<Uuuh, È arrivato il testimonial di Gucci a provare le nuove calzamaglie e scaldamuscoli per caso?>> ironizzai notando il suo portamento fiero e le sue lenti a contatto di un blu profondo.

Lui non si scompose e mi porse la mano educatamente.

<Kim Taehyung, piacere. Eh no, non sono modello, ma un designer, come te>>

Mi ricordo che lo guardai stranito, non era usuale avere un collega che indossava dei capi che costavano circa un rene e mezzo.
Però conoscendolo scoprii di avere un sacco di cose in comune con lui.
Molti nostri colleghi ci prendevano per pazzi quando, ad esempio, facevamo finta di essere americani e prendiamo in giro tutto in ufficio in inglese. O quando abbiamo ricoperto l'auto di Jimin di carta igienica per il primo d'aprile.

Perché lo facevamo? Boh, avevamo bisogno di svagarci.
Lui era il mio partner in crimine.
Bonny e Clyde e potevano accompagnarci solo insomma.
Forse era causa del nostro particolare affiatamento che ricevevo strane occhiate da parte di Yoongi.
Quando ordinammo sembrava piuttosto freddo e distaccato.
Mi accorsi che stava provando in tutti modi a non guardarci in faccia e il suo sguardo vagava da tutt'altra parte mentre Tae chiedeva se poteva avere dei biscotti a forma di animali insieme latte.
Io sinceramente non capivo perché il cameriere avesse questo atteggiamento; con me era sempre stato molto cortese.

<<Hoseokie, la fata turchina sexy ti sta fissando da dieci minuti buoni...>>

Mi girai di scatto verso il bancone giusto in tempo per vedere Yoongi abbassare lo sguardo sulle sue mani, imbarazzato e rosso in viso.

Okay c'era qualcosa che non andava.

<<Scusa, ma lo conosci?>>
<<Ehm... sì... ieri l'ho conosciuto e...>>
<<E...?>> insistette lui pieno di curiosità
<<Ci siamo baciati...>> ammisi con un filo di voce
<<Oh mio Dio!>>

Taehyung si alzò in piedi, facendo girare tutti verso di noi.

<<Tae! Non urlare così forte! Lo so, lo conoscevo da solo un giorno, ma->>
<<Finalmente!>> mi interruppe il biondino <<Pensavo non l'avresti mai capito!>>
<<C-cosa?>>
<<Oh suvvia! Tu sei una delle cose più gay che esistono sulla faccia della terra. Dopo Jimin e le scarpe della Vans a scacchi, ovviamente>>

Si avvicinò e mi abbracciò dandomi numerose pacche sulla schiena.

<<Okay... ora che sai vita, morte e miracoli della mia storia con la fata turchina e che tutto il locale ha scoperto che sono omosessuale direi che possiamo andare>>

Lui annuì sorridendo e si mise a saltellare mentre uscivamo dal "Daydream".

<<Non così in fretta.>>

Una voce che avevo imparato a riconoscere molto bene scandì lentamente le parole.
Si trovava alle mie spalle, con le braccia esili conserte ed uno sguardo serissimo.
Mi bloccai all'istante.

<<Uh, ciao Trilli>> lo salutò sarcasticamente Taehyung con la mano mentre piano piano mi trascinava verso la porta.
Ora, in una situazione ordinaria avrei corretto Tae dicendogli che la fata turchina non si chiamava affatto Trilli, ma non mi sembrava il momento adatto.

<<CARISSIMO amico di Hoseok, potresti lasciarci da soli un'attimo?>>
<<Scusamo CARO cameriere dei miei stivali, potresti lasciare andare il mio amico, di grazia?>>ribatté il biondo.

Nel caos più totale non mi ero accorto che Yoongi mi aveva afferrato il braccio.
La tensione era palpabile, persino i clienti fissavano impietriti la scena.

<<No.>> rispose lui semplicemente
<<Lui è mio.>>

&quot;daydream&quot; ;; YOONSEOK/SOPE AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora